Cartesio e il suo metodo

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia

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Testo

L’insoddisfazione verso la formazione ricevuta lo spinge ad una ricerca interiore (per capire come funziona veramente il mondo) e questo lo portò all’elaborazione di Un METODO⇒
Definizione dal “regula ad directionem ingenii”:
1. REGOLA DELL’EVIDENZA
Non accettare niente con prevenzione e fretta ma accettare solo ciò che si presenta alla ragione in maniera chiara e distinta (conoscenza separata da ogni altra e definita in sé stessa e frutto di un’intuizione)
2. ANALISI
Scomporre un problema complesso in tante componenti (da risolvere una alla volta) per renderlo + semplice
3. SINTESI
Rielaborare le varie componenti RISOLTE per risalire al problema,ora diventato semplice.
4. ENUMERAZIONE
Ricontrollo generale per eliminare gli eventuali errori.

REALISMO⇒ Per scoprire teorie matematiche ha applicato il metodo su sé stesso (i principi matematici SONO NELLA NOSTRA MENTE), ma questi principi possono valere anche per il mondo esterno (per la fisica)?
Si possono conciliare conoscenze teoriche col mondo reale?
SI,MA SOLO SE ESISTE ALMENO 1CONOSCENZA, TROVATA ATTRAVERSO UN PROCEDIMENTO TEORICO, CHE DESCRIVA IN MODO VERO IL MONDO REALE.
Tentò di applicare alla FILOSOFIA il metodo deduttivo della MATEMATICA (vuole integrarle)
La FILOSOFIA infatti si occupa del mondo reale ma non ha un metodo rigoroso con cui indagarlo.
La MATEMATICA invece ha un metodo di indagine valido ma è legata ad un mondo “mentale”,non fisico.
< Mi piacevano le matematiche per la certezze e l’evidenza ma non riuscivo a coglierne il vero uso>

Dallo stimolo di dimostrare il realismo parte il bisogno di ricercare l’insieme dei principi fondamentali che possono essere conosciuti con assoluta certezza.
Vuole costruire un nuovo e solido edificio del sapere,fondato su verità incontrovertibili⇒ sta cercando un punto d’appoggio,le fondamenta (Archimede:”datemi un punto d’appoggio e vi solleverò il mondo”)

Per far ciò utilizza il DUBBIO METODICO:rifiuta ogni idea incerta,che crea dubbio e la pone come falsa:
1. conoscenza sensibile
I sensi a volte ci ingannano,come quando ci fanno credere che un bastoncino immerso nell’acqua sia ricurvo
2. mondo esterno
Non abbiamo la certezza che esista realmente,potrebbe essere un sogno!! Oppure,chi ci assicura che non siamo tutti cervelli in una vasca,e che le nostre esperienze reali non siano in realtà impulsi che uno scienziato pazzo manda ai nostri cervelli?
3. matematica
Non si può escludere che un genio maligno (genium aliquem malignum), malvagio e potente, si diverta ad ingannarci ogni volta che un calcolo matematico,quindi neanche i principi matematici sono sicuri e incontrovertibili.
IL DUBBIO E’ DIVENTATO IPERBOLICO^^

⇒ Ma qualunque cosa faccia quel genio maligno non potrà mai far sì che io che sto dubitando non esista, poiché nel momento in cui penso sono certo di esistere
< Ego cogito ergo sum sive existo >
All’atto stesso del pensare occurre un soggetto pensante,per pensare bisogna esistere:ecco l’unica certezza!!

Il cogito non è però frutto di un sillogismo del tipo:
-tutto ciò che pensa,esiste (obiettabile)
-io penso
-dunque esisto
ma è un’intuizione della mente, immediata e fulminea. La verità del cogito dipende quindi dal fatto che la intuisco come idea chiara e distinta .

Quindi io penso: ma penso anche che posso pensare sciocchezze quindi capisco che sono IMPERFETTO ..
Ma da dove deriva l’idea di imperfezione? Se ho questa idea devo avere per forza anche quella di PERFEZIONE (per poterle confrontare). Ma da dove mi deriva l’idea di perfezione?

-Non dal mondo né dall’uomo poiché Sia l’uomo che il mondo sono finiti e temporali perciò imperfetti e quindi incapaci di produrre tale idea.

⇒ Quindi l’idea di perfezione è un’IDEA INNATA ,impressa da Dio stesso nella nostra mente.
Dio è quindi perfetto perché l’idea di perfezione può essere causata soltanto da un ente che abbia tanta perfezione quanta ne è contenuta nell’idea stessa (ogni idea ha una causa ad essa proporzionata)

⇒ Dio si trova quindi dentro di noi,come idea innata: Se c’è l’io c’è dio,ma non viceversa (soggettivismo)

Se Dio è perfetto non può ingannarci quindi non può esserci un genio maligno, gli uomini non vengono ingannati perciò il sapere che la ragione umana raggiunge in maniera chiara e distinta è certo (perché Dio ci ha donato la capacità di distinguere il vero dal falso)

1. RECUPERA LA MATEMATICA (perché non esiste il genio maligno)
2. RECUPERA IL MONDO ESTERNO ( Se dio non ci inganna ciò che vediamo esiste)
3. DA’ IMPORTANZA AI SENSI
I sensi sono utili ma devono prendere in considerazione solo gli aspetti razionali della realtà, gli aspetti quantitativi (che sono oggettivi⇒ es del pezzo di cera) e questi sono conoscibili SOLO DALL’INTELLETTO.

IL MONDO HA INFATTI SOLTANTO UNA CARATTERISTICA OGGETTIVA: è una res exstensa (occupa uno spazio ed è depurata da tutti gli aspetti qualitativi delle cose)
Contrapposta alla rex exstensa c’è la rex cogitans, che costituisce il pensiero ed è una sostanza distinta e separata dalla materia.

ANIMA: è la rex cogitans, pensante ma non vivente e libera di fare ciò che ritiene giusto
CORPO: è la rex exstensa, vivente ma non pensante, ed è un MECCANISMO: è governato da leggi fisiche nelle quali vige il rapposto causa-effetto) per questo non ha alcuna libertà.

L’uomo è l’unico ad essere sia un rex exstenza che una rex cogitans (ma anima e corpo son separate)
Questo è importante perché fa sì che l’uomo sia LIBERO; se fossimo solo rex exstensa saremmo prigionieri, poiché schiavi di leggi fisiche e dell’istinto (come gli animali)

Quindi teoricamente il pensiero è distinto dal corpo e dotato di esistenza propria e quindi può continuare ad esistere anche senza un corpo (cervello). Ma se questo è vero come sono possibili le continue interazioni tra le due sostanze, che sperimentiamo ogni giorno? (ad esempio: un forte mal di denti influisce sulla capacità intellettiva; i miei pensieri influiscono sulle mie azioni)
⇒ Cartesio sostiene che questo accade perché c’è un luogo in cui l’anima interagisce col corpo.
Questo posto è la ghiandola pineale,situata nel cervello,

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