Relazione sulle galassie

Materie:Appunti
Categoria:Astronomia

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Testo

LE GALASSIE
“Le galassie sono il massimo agglomerato di stelle individuabili, le unità di materia che definiscono la struttura granulare dell’universo” (Sandage).
Le galassie appaiono come oggetti luminosi estesi, in forma di nube generalmente appiattita. La loro luminosità è dovuta alla moltitudine di stelle di cui sono formate. Possono presentare bande oscure, dovute alla materia interstellare che assorbe la luce delle stelle.
L’aspetto di una galassia dipende dalla sua struttura e dal suo orientamento rispetto all’osservatore.
Secondo la classificazione di Hubble si distinguono in ellittiche, spirali, spirali barrate ed irregolari.
Le galassie ellittiche hanno la forma geometrica di un elissoide e si rappresentano con la lettera E. Il grado di schiacciamento si misura con un indice numerico che va da 0 a 7: quelle di tipo 0 sono sferiche, quelle di tipo 7 sono appiattite. Non presentano zone oscure e si pensa che in esse esista poca o niente materia interstellare. Le stelle più brillanti sono di colore rosso e si pensa che siano formate da stelle vecchie (circa cento miliardi d’anni).
Le galassie spirali normali si rappresentano con la lettera S. Sono costituite da un nucleo luminoso circondato da una grande zona più tenue. Dal nucleo centrale partono dei prolungamenti, i bracci, luminosi, che si avvolgono a spirale intorno ad esso, formando una struttura più o meno aperta. Si dividono nei tipi Sa, Sb, Sc a cominciare dalle galassie più chiuse fino a quelle più aperte. Le stelle più brillanti sono azzurre, sono d’età relativamente giovane. La Via Lattea e la galassia d’Andromeda sono galassie spirali di tipo Sb.
Le galassie spirali barrate o di tipo SB hanno un nucleo centrale più piccolo delle spirali normali, con una barra luminosa che lo attraverso e dai cui estremi spuntano i bracci a spirale. Anche qui secondo l’apertura dei bracci si distinguono in Sba, SBb, SBc ecc.
Le galassie irregolari contengono stelle e nubi oscure di materia interstellare, raggruppato in modo apparentemente disordinato: un esempio è rappresentato dalle due Nubi di Magellano.
Secondo Hubble la proporzione elle galassie di tipo diverso è la seguente: irregolari 3%; spirali 80%; ellittiche 17%.
Per quanto riguarda l’età delle galassie attualmente si pensa che quelle irregolari siano in formazione, quelle spirali siano relativamente giovani, con formazione di stelle nei bracci; quelle ellittiche siano vecchie, povere di materia interstellare, nelle quali l’attività che porta alla formazione delle stelle sia prossima alla fine o sia completamente cessata .
Ma stelle vecchie e giovani si possono trovare anche all’interno della stessa galassia, come rivelò Baade in Andromeda : egli distinse stelle di popolazione I, ossia stelle giovani blu, situate nelle braccia insieme a polvere e gas interstellari e stelle di popolazione II, vecchie giganti rosse, localizzate nel nucleo galattico e negli ammassi periferici, dove la polvere interstellare è scarsa o assente.
Questi dati hanno permesso la formulazione d’alcune ipotesi sull’origine delle galassie.
Circa dieci miliardi d’anni fa, a partire da una materia formata soprattutto da idrogeno ed elio, si formarono per contrazione delle protogalassie, di forma sferica, dalla cui frammentazione furono prodotti ammassi globulari e stelle, mentre il gas residuo andava a costituire il disco.
Se le protogalassie ruotavano lentamente su se stesse, si ottenevano galassie sferiche od ellittiche, nelle quali la scarsa turbolenza favoriva la formazione delle stelle a partire dalla polvere, mentre se ruotavano velocemente si formavano galassie a spirale, dove la turbolenza interferiva con la formazione delle stelle.
Se la frammentazione della protogalassia e la formazione delle stelle e degli ammassi era rapida era impedita la formazione di un disco di gas, perciò si formavano galassie ellittiche, in cui non c’erano significative differenze tra le varie stelle; se invece la frammentazione avveniva lentamente si poteva formare una galassia a spirale con i diversi tipi di stelle osservati da Baade nella galassia d’Andromeda. In quest’ultimo caso nell’alone si formavano le stelle di popolazione II, con orbite eccentriche, variamente orientate, circondate da poca materia interstellare, mentre nel disco si formavano stelle di popolazione I, a spesa della materia interstellare, arricchita da elementi pesanti espulsi dalle esplosioni delle stelle dell’alone.

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