stregoneria nel rinascimento

Materie:Altro
Categoria:Storia

Voto:

1 (2)
Download:415
Data:20.06.2006
Numero di pagine:7
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
stregoneria-rinascimento_1.zip (Dimensione: 10.38 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_stregoneria-nel-rinascimento.doc     39.5 Kb


Testo

Il termine stregoneria, coniato nel XVIII secolo, sta ad indicare l’insieme di pratiche magiche e di rituali che lo stregone cerca di utilizzare per i propri loschi fini.
Questa parola deriva dal latino strix, con cui si indicava un rapace notturno dal verso acuto, che le leggende popolari accusavano succhiare il sangue delle capre; a questo uccello viene associata la strega e le sue pratiche.
La stregoneria può venire considerata una particolare branchia della magia. Essa però assume forme e significati diversi a seconda del contesto in cui si considera
Nel Rinascimento era considerata una nemica da combattere con ogni arma, quindi tre grossi centri di potere: lo Stato, la chiesa e la scienza cercarono fortemente di contrastarla; ciò avvenne soprattutto in Francia e in Inghilterra. Il re inglese Giacomo I Stuart scrisse persino un trattato di demonologia nel 1597 e con la sua legge del 1604 legalizzò la condanna a morte delle streghe.
In Francia, nel 1580, Jean Bodin pubblicò De la demonomanie des sorciers, e pose le basi giuridiche per bruciare le streghe legittimamente.
CHIESA E STREGONERIA
Quanto alla Chiesa, le motivazioni per scatenare persecuzioni di massa contro le streghe vanno cercate proprio nella sua progressiva dissoluzione. Fu la Riforma che obbligò il papato a cercare un nemico esterno contro cui deviare le critiche radicali che da più parti gli venivano mosse. Molti ecclesiastici si contrapposero quindi alle pratiche stregoniche vere o presunte che fossero. Il 5 dicembre 1484 Innocenzo VIII promulgò la bolla Summis desiderantes affectibus, nella quale affermava la necessità di sopprimere l'eresia e la stregoneria nella regione della Valle del Reno, e nominava Heinrich Kramer Institor e Jacob Sprenger inquisitori incaricati di estirpare la stregoneria dalla Germania. Proprio questi due personaggi scrissero e diedero alla stampa il “Malleus Maleficarum” il manuale antistregonico per antonomasia.
La prima parte del libro affronta la discussione della natura della stregoneria, dal punto di vista femminile; si affermò infatti che, a causa della sua natura, è la donna più soggetta ad essere influenzata dal diavolo. Il manuale sostiene poi che alcuni degli atti confessati dalle streghe, quali ad esempio le trasformazioni in animali o mostri, sono mere illusioni indotte dal Diavolo, mentre altre azioni, come ad esempio la possibilità di volare ai sabba, provocare tempeste o distruggere i raccolti sono realmente possibili. Gli autori, inoltre, si soffermano con morbosa insistenza sulla licenziosità dei rapporti sessuali che le streghe intratterrebbero con i demoni. L’ultima parte si occupa di fornire istruzioni pratiche sulla cattura, il processo, la detenzione e l’eliminazione delle streghe. Il manuale fornisce indicazioni su come evitare che le autorità siano soggette alla stregoneria e rassicura i lettori sul fatto che, in quanto rappresentanti di Dio, i giudici sono immuni dai poteri delle streghe. Largo spazio è dedicato all'illustrazione di tecniche di estorsione delle confessioni e alla pratica della tortura durante gli interrogatori: in particolare viene raccomandato l’uso del ferro infuocato per la rasatura dell’intero corpo delle accusate, al fine di trovare il famoso marchio del Diavolo, che ne proverebbe la colpevolezza.
Questo trattato portò naturalmente all’intensificazione della caccia alle streghe.
Essa iniziò nel Quattrocento, si intensificò nella seconda metà del Cinquecento e declinò a partire dalla fine del Seicento. Ebbe significative specificità regionali tanto che ogni singolo episodio meriterebbe una discussione propria. Si verificarono piccole e grandi cacce, intendendo per queste ultime quelle che provocarono da 10 a 100 e più vittime.
LA STREGONERIA NELL’EUROPA CENTRO-SETTENTRIONALE
Francia
In Francia la caccia alle streghe cominciò agli inizi della seconda metà del quattrocento; in quel periodo un eremita fu condannato per stregoneria e, prima di morire, confessò di aver avuto i dei complici. Arrestati e sottoposti a tortura, anche questi finirono per confessare lo stesso crimine,denunciando a loro volta altre persone. La caccia cominciò dunque a coinvolgere un numero sempre più alto di imputati. Essi vennero chiamati “Valdesi” e le autorità accusarono loro di formare una setta criminale a servizio del demonio, che si presumeva incontrassero nel corso di riunioni notturne, alle quali giungevano in volo a cavallo di piccoli bastoni, dopo essersi cosparsi di unguento magico. Si diceva inoltre che durante il sabba i Valdesi rinnegassero la fede cristiana e prendessero l’impegno di danneggiare la popolazione diffondendo epidemie o rendendo infecondi i campi e sterili gli uomini e le donne.
Quest’inchiesta toccò inizialmente solo persone di ceto medio-basso; nel 1460 però, alte personalità locali cominciarono a venire accusate e anche per loro giunsero dure condanne, anche se i più potenti corrompendo i giudici evitavano spesso la pena capitale. La vicenda ebbe una risonanza tale da chiamare in causa Filippo il Buono, che riuscì a porre un freno a quella che ormai appariva come una sorta di psicosi collettiva.
Qualche decennio dopo questa vicenda terminò e i condannati furono riabilitati dal tribunale di Parigi nel 1491.
Spesso i processi mettono in luce una caratteristica che si incontra spesso nella storia della stregoneria, ossia l’intreccio tra interessi religiosi, giudiziari e politici.
Esempio eclatante è quello dell’eroina francese Giovanna d’arco, a cui gli inglesi attribuirono false accuse di eresia e stregoneria al solo scopo di indebolire lo spirito nazionale francese che proprio ella aveva risvegliato.
La vicenda di Giovanna d'Arco è portentosa, trasformatasi da semplice ragazzina di campagna nel capo dell'esercito francese riuscì a guidare la Francia alla sconfitta dell'Inghilterra nella guerra dei cent'anni e portò il Paese a riconoscerla come eroina nazionale.
La sua vicenda e strettamente legata alla storia della stregoneria rinascimentale; infatti nel suo processo vi sono elementi che si ritrovano in molte vicende di stregoneria.
Com'è noto Giovanna d'Arco fu condannata al rogo dagli inglesi e dai borgognoni nel 1431, tuttavia due anni prima,ossia da quando si era presentata al re Carlo VII come inviata del signore, i dubbi sulla sua natura erano stati molteplici. Oltre al timore (che aveva toccato lo stesso Carlo) che le "voci" e le visioni le fossero inviate da Satana, Giovanna era circondata dalla fama di essere una strega per le sue predizioni e per l'aura di invincibilità che la accompagnava. Naturalmente il processo per eresia altri non era che un pretesto per eliminarla; gli inquisitori la interrogarono in merito alle "voci" e poi intorno a pratiche magiche da lei compiute a Domrèmy, suo villaggio d'origine. Giovanna negò tutte le accuse,al punto che la condanna finì per vertere più sull'eresia che sui suoi presunti malefici. Giovanna bruciò sul rogo, ma pochi anni dopo,nel 1455, ottenne la sua rivincita quando tramite un processo Carlo VII la riabilitò. Giovanna fu infine dapprima beatificata poi resa santa; ovviamente non fu una strega, ma la sua storia sembra davvero magica.
Germania
I fattori che hanno maggiormente pesato sulla storia della stregoneria in Germania sono due: l’affermarsi della riforma con il conseguente conflitto tra cattolici e protestanti e la frammentazione del potere politico. Entrambi hanno avuto un ruolo negativo, finendo con l’incrementare la caccia alle streghe.
Lutero e Calvino non si soffermarono mai a lungo sul fenomeno stregoneria; tuttavia, nei loro scritti e nel loro pensiero Satana ha un ruolo centrale. Il diavolo è a loro avviso una presenza costante e attiva nel mondo, e la lotta contro il suo potere assume talvolta caratteri che rasentano l’ossessività.
Di conseguenza, essendo le streghe emissarie del diavolo e complici dei suoi misfatti, nel mondo riformato si ponevano le premesse per una caccia intensa e determinata.
Inoltre la compresenza n molte aree germaniche di gruppi cattolici e riformati creava frequenti situazioni di tensione e l’accusa di stregoneria poteva essere la conseguenza di tali conflitti, spingendo membri di una comunità a scagliare accuse contro gli esponenti dell’altra.
LA STREGONERIA NEL MEDITERRANEO
Spagna
Vi è una “leggenda nera” che vede la Spagna come culla dell’inquisizione, e quindi sede di efferatezze contro ebrei e streghe. In realtà analisi più accurate degli antichi pregiudizi hanno dimostrato come fu proprio l’organizzazione inquisitoriale a salvare il Paese dalle esplosioni incontrollate di violenza che altrove condussero i poteri periferici a esercitare la giustizia con abusi e dispotismo.
La Spagna, pur non esente dalla mania antistregonica, registrò un uso giudiziario della tortura assai moderato e un numero di vittime molto basso, se paragonato all’Europa centro settentrionale: i tribunali erano infatti piuttosto restii a assegnare la pena capitale, preferendo generalmente condanne più blande.
Inoltre, le accuse erano sempre più simili a quelle tradizionali di magia, piuttosto che di stregoneria “moderna”,cioè corredata di patti e omaggi demoniaci, volo magico, sacrifici di bambini e altro.
Italia
Anche l’Italia non si accanì così violentemente contro la stregoneria. Le condanne al rogo risultano infatti relativamente poche: merito di tribunali piuttosto cauti, ligi alle regole e che difficilmente arrivavano a comminare condanne a morte.
C’è però da aggiungere che anche se l’Italia non fu polo di grandi persecuzioni, si avvertiva la presenza di un forte allarmismo contro le streghe o presunte tali; spesso le persone si convincevano che determinati personaggi potessero essere emissari del diavolo, ma accadeva anche che alcune persone si autoconvincessero di essere streghe.
Storico esempio della demonomania che aveva ormai pervaso l’intera società fu il processo di Caterina de Medici, avvenuto a Milano alle porte del diciassettesimo secolo.
Al momento del processo Caterina aveva sorpassato da poco i quarant’anni; la sua vita era stata infernale: violentata in giovanissima età poi costretta alla prostituzione, aveva infine trovato lavoro come serva. Caterina era effettivamente convinta di essere una strega: aveva creduto di trovare nella stregoneria un conforto per le vicissitudini della sua esistenza. Durante il processo Caterina, forse anche a causa della pressione degli inquisitori, descrisse minuziosamente le attività di una strega e del rituale del sabba. Fu condannata anche per aver aggravato lo stato di salute del senatore Luigi Melzi, funse quindi da capro espiatorio dei medici che non avevano saputo curarlo. Al termine di un processo segnato già dal principio, Caterina de Medici era stata condannata al rogo.
La regione basca e le vallate alpine
Alle realtà moderate spagnole e italiane fanno eccezione due regioni molto isolate : La zona basca e le vallate alpine; queste sembrano per molti versi un capitolo a sé rispetto alle nazioni di appartenenza.
Le regioni basche furono infatti luogo di numerosi processi e condanne a morte per stregoneria, e ricordate come meta del volo magico e sedi del sabba.
Nelle vallate alpine le persecuzioni si concentrarono soprattutto nel Seicento e furono molto feroci. Ci fu un alto numero di condanne capitali, ma ciò non è da interpretarsi esclusivamente come frutto della volontà persecutoria dei tribunali, in quanto erano soprattutto le comunità locali a partecipare intensamente alle cacce.
Per comprendere gli avvenimenti, si deve riflettere sull’estrema povertà delle due regioni, sull’isolamento che queste zone vivevano a causa degli impedimenti geografici e sulla loro marginalità culturale che permise alle tradizioni precristiane di sopravvivere. Per tutti questi motivi esse furono zone fertili al sospetto degli inquisitori e portarono l’ignoranza popolare a cercare una risposta alle catastrofi naturali nella stregoneria. Nelle alpi italiane le streghe furono addirittura accusate di essere il motivo della peste che nel 1630 fece moltissime vittime in quelle zone.
BIBLIOGRAFIA
- P. Zambelli, Astrologia, magia e alchimia nel Rinascimento Fiorentino e europeo, Firenze 1980
- M. Montesano, Le Streghe, Firenze 1996
- R. Cavendish, Enciclopedia del soprannaturale, Londra 1994
SITOGRAFIA
- http://www.homolaicus.com
- http://it.wikipedia.org
- http://www.copernicopv.it

Esempio