Le crociate fra il XI e il XII secolo

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LE CROCIATE

XI – XII secolo

L’Europa occidentale dell’XI e XII secolo, era in netta crescita generale e in conseguenza a ciò, i rapporti di forza nei confronti dei paesi confinanti si rovesciarono: i paesi occidentali furono quelli che iniziarono ad assumere una forza sempre maggiore.

Cosa sono le crociate
Uno dei loro mezzi per conquistare terre nuove e per combattere i nemici della religione cristiana furono le “crociate”: con la croce dipinta sugli scudi e sulle bandiere, gli eserciti provenienti dall’occidente europeo, si misero in marcia per combattere e sottomettere popoli che in maggioranza non erano cristiani;

Gli obiettivi
il loro grande obiettivo era quello di liberare il sepolcro di Cristo dalle mani dei mussulmani, e la finale conquista di Gerusalemme. La crociata vera e propria per assolvere questo scopo fu quella in Oriente, in Palestina, durante la quale vennero soddisfatti anche gli obiettivi economici.
Successe anche che alcuni popoli incontrati nel cammino di conquista, fossero cristiani ma si cercò di nascondere la vicenda o di trovare un “buon motivo” per giustificare la loro azione distruttiva o per scomunicarli.

I cavalieri
Protagonisti delle crociate furono i “cavalieri”, che crescevano sempre più di numero, assieme alla popolazione: uno dei loro compiti definiti più gloriosi fu quello della “guerra agli infedeli”, ovvero verso pagani e mussulmani. Vennero per questo assoldati i soldati a cavallo più violenti: precedentemente scomunicati per tale caratteristica, vengono ora richiamati alle armi per scaricare la loro aggressività ai non cristiani, coinvolti in questa missione con la promessa della Chiesa di assolvere tutti i loro peccati. Per questa loro missione divennero sempre più famosi fino a diventare una classe di “nobili”.

La prima crociata
Nel corso del XI secolo, la situazione nel Mediterraneo era cambiata: mentre i pellegrinaggi verso Gerusalemme aumentavano, le città marinare italiane facevano una guerra di pirateria contro i saraceni di Sicilia e del nord Africa; allo stesso modo nel vicino oriente islamico la situazione stava fermentando e le piccole guerre locali stavano logorando la situazione. Così papa Urbano II bandì la crociata nel 1095 che fu compiuta dai principi e dai cavalieri, fu infatti una crociata feudale, alla quale si aggiunsero le città marinare, portando mezzi e trasporti. Partita la spedizione, subito si iniziò a combattere e nel 1099 i crociati si impadronirono di Siria e Palestina, entrando poi a Gerusalemme. La guerra fu aspra e le morti numerose: la prima crociata fu vinta dagli assaltatori cristiani. Il territorio fu diviso fra i crociati più importanti, i quali costruirono fortezze e castelli in tutta la zona, per paura di un riscatto mussulmano. Nacquero centri di commercio, si crearono ordini monastico-militari e si sottomettete tutta la popolazione mussulmana. Era il primo esperimento coloniale.
Nonostante ciò il regno creato non durò a lungo: risanate le questione interne islamiche, i castelli caddero uno a uno in poco tempo.
Dopo nemmeno cent’anni dalla conquista cristiana, nel 1187, Saladino, un condottiero turco entrò a Gerusalemme che rientrò nelle mani dei mussulmani: furono indette altre crociate ma invano; così i crociati si rifugiarono attorno al porto di Acri definendo fallita la prima conquista coloniale dell’Occidente.
Altra crociata, vittoriosa ma i relativa importanza, fu indetta da papa Innocenzo III contro gli eretici albigesi.

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