Il Risorgimento, appunto essenziale

Materie:Appunti
Categoria:Storia

Voto:

1.5 (2)
Download:106
Data:19.04.2001
Numero di pagine:2
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
risorgimento-appunto-essenziale_1.zip (Dimensione: 3.36 Kb)
trucheck.it_il-risorgimento,-appunto-essenziale.doc     21 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

Risorgimento
il termine indica sia il movimento che portò alla libertà politica, all'indipendenza e all'Unità d'Italia, sia il periodo in cui tale movimento ebbe luogo, derivato dalla diffusione in tutta Europa dei principi liberali e nazionali della Rivoluzione francese. L'iniziativa fu dapprima assunta da una rete di sette segrete (fra cui emergeva per diffusione e determinazione la Carboneria), che organizzarono una serie di moti (Napoli, 1820; Piemonte, 1821; Modena e Bologna, 1831) per costringere i sovrani a concedere la Costituzione e ad affrancarsi dal dominio austriaco. L'opera delle sette segrete rimase limitata, tuttavia, a piccoli gruppi liberali senza riuscire a coinvolgere gli strati popolari e a incidere sulla politica dei governi. La Giovine Italia, fondata da G. Mazzini dopo il fallimento dei moti carbonari del 1831, si propose invece una vasta opera di apostolato per chiamare all'insurrezione tutto il popolo allo scopo di realizzare non solo riforme parziali, ma l'Italia una, libera, indipendente, repubblicana. Il movimento mazziniano diede il contributo determinante alle insurrezioni di Milano e di Venezia e alla Repubblica Romana (1848-1849) e ispirò tutta l'azione garibaldina. Nella dialettica delle posizioni ideologiche che operarono nel movimento risorgimentale, si vennero successivamente configurando una tendenza moderata e neoguelfa, suggerita da V. Gioberti; una federalista repubblicana, che ebbe il suo maggiore teorico in Carlo Cattaneo; una, fortemente minoritaria, d'ispirazione socialista (teorizzata da Giuseppe Montanelli e Carlo Pisacane); e una monarchico-sabauda, che ebbe i suoi esponenti in Cesare Balbo e Massimo D'Azeglio. Sul piano politico-diplomatico la svolta decisiva fu operata a partire dal 1852 da Cavour, il quale con una sapiente tessitura di alleanze internazionali seppe porre la dinastia dei Savoia alla testa del movimento nazionale italiano, facendo della forza economico-militare del Piemonte il motore dell'unificazione italiana, capace di imporre la sua egemonia anche sulle forze popolari-rivoluzionarie d'ispirazione mazziniana e garibaldina. La sconfitta nella I guerra d'indipendenza (1848-1849) fu così riscattata dalla II guerra d'indipendenza (1859) e dai plebisciti per l'annessione al Piemonte dell'Italia centrale (1860). La spedizione dei Mille, che sotto la guida di Garibaldi riportò alla ribalta l'iniziativa popolare, e l'intervento dell'esercito piemontese nelle Marche coronarono (1860) con la conquista del Mezzogiorno e di una parte consistente dello Stato Pontificio l'opera di costruzione dell'Italia unita: nel 1861 venne proclamato il Regno d'Italia sotto la corona di Vittorio Emanuele II. La conquista del Veneto (III guerra d'indipendenza, 1866) e la presa di Roma (1870) completarono la formazione del nuovo Stato nazionale.

Esempio