Ighilterra da Enrico IV agli Hannover

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

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Testo

L’INGHILTERRA DA ENRICO VIII ALLA DINASTIA HANNOVER
In seguito alla Guerra delle due Rose tra Lancaster (rosa rossa) e York (rosa bianca) per la successione al trono d’Inghilettra, Enrico VII, erede dei Lancaster aveva sconfitto Riccardo di York, ponendo le basi per la potente dinasta Tudor. Successivamente, divenne re d’Inghilterra il figlio Enrico VIII che, desideroso di avere un erede maschio e infatuatosi di Anna Bolena, voleva ottenere dal papa Clemente VII l’annullamento del matrimonio con Caterina d’Aragona, vedova del fratello e zia di Carlo V. Come sappiamo il papa non concesse l’annullamento ed Enrico VII con l’Atto di Supremazia del 1534, si distaccò dalla chiesa di Roma, ponendosi a capo della chiesa inglese, la chiesa anglicana, che restava comunque fedele alle ideologie cattoliche. Durante il breve regno del figlio di Enrico VIII, Edoardo VI, avuto dalla terza moglie Giovanna Semiur, la chiesa anglicana si avvicinò progressivamente al protestantesimo, grazie anche la diffusione del calvinismo, tanto che nel 1549 venne adottato il Libro della preghiera comune che portò all’abolizione del celibato dei sacerdoti e dei sacramenti ed eccezione del battesimo e dell’eucarestia. Infine, nel 1552, l’approvazione dei 42 articoli di fede, segnò il definitivo abbandono del cattolicesimo a favore delle dottrine riformate. Nel 1553 salì al trono la cattolica Maria Tudor che nel 1554 sposò Filippo II, creando una certa subordinazione del governo inglese a quello cattolico spagnolo. La sovrana cercò di ripristinare la professione cattolica ma i contrasti religiosi sfociarono in una dura persecuzione dei riformati che negò alla sovrana l’appoggio popolare e le procurò l’appellativo di Maria la sanguinaria. Nel 1558, morta Maria, la corona passò nelle mani di un’altra figlia di Enrico VII, Elisabetta I, nata dal matrimonio con Anna Bolena. Elisabetta che aveva ricevuto un’educazione protestante era titubante se proseguire la politica di fedeltà alla chiesa di Roma o se ritornare all’aglicanesimo. Infine Elisabetta scelse di ribadire l’Atto di Supremazia, consapevole di non poter fare a meno del controllo della corona sull’episcopato e sul clero. Questa decisione portò Elisabetta alla scomunica da papa Pio V nel 1570. Nonostante ciò Elisabetta continuò la politica estera di alleanza alla Spagna cattolica anche se rifiutò di unirsi in matrimonio con Filippo II decidendo di non sposarsi proprio. Questo provocò il problema della successione, dato che la regina di Scozia, Maria Stuart, alleata dei cattolici francesi e di Filippo II, rivendicava il trono, essendo figlia di Maria di Giusa e di Giacomo V, a sua volta figlio di Giacomo IV e Margherita, figlia di Enrico VII. Nel 1568, una rivolta scoppiata in Scozia, costrinse Maria a fuggire in Inghilterra, lasciando il trono scozzese al figlio Giacomo. In Inghilterra, Maria fu al centro di molte cospirazioni contro Elisabetta, fino a che nel 1587, fu scoperta una congiura ai danni della regina che ordinò la decapitazione di Maria. Questo fatto scatenò l’ira di Filippo II che mosse guerra contro l’Inghilterra. Egli assemblò una gigantesca flotta, detta l’Invincibile armata, composta da 130 navi e oltre 30.000 uomini e nella primavera del 1588 salpò alla volta dell’Inghilterra, ma raggiunta la Manica, fu decimata da una tempesta. I galeoni sopravvissuti furono attaccati dalle navi inglesi tanto che ne ritornarono in patria solo 50.
Il regno di Elisabetta fu contrassegnato dalla pace e dal crescente sviluppo economico inglese. Elisabetta, accolse gli esuli perseguitati religiosi, introducendo nuove conoscenze e manodopera per sviluppare l’industria manifatturiera. La crescente domanda di manufatti tessili di media qualità, favorì l’aumento delle esportazioni tanto che le navi inglesi acquistarono spazi sempre maggiori nelle piazze commerciali. Nacquero così diverse compagnie, allo scopo di gestire meglio i commerci marittimi come la Compagnia di Moscovia, che gestiva i traffici con i paesi Baltici e la Russia, la Compagnia del Levante, con Venezia e l’Oriente e la Compagnia delle Indie per i traffici con l’Asia. Inoltre i corsari inglesi, appoggiati dalla corona, saccheggiavano i galeoni spagnoli di ritorno dall’America meridionale, aumentando le ricchezze della corona e nello steso periodo ripresero le esplorazioni tanto che nel 1580 Francis Drake portò a termine la seconda circumnavigazione del globo.
Alla morte di Elisabetta nel 1603, il trono inglese passo al re di Scozia Giacomo IV, che divenne Giacomo I di Stuart. Egli cercò di ampliare il potere monarchico limitando gli altri poteri,ma così facendo finì per rompere l’equilibrio esistente nel paese e per entrare in contrasto con il parlamento. Alla sua morte avvenuta nel 1625, lascia al figlio ed erede Carlo I un regno lacerato dai contrasti tra parlamento e monarchia. Nel 1628, Carlo riunisce il parlamento per ottenere i fondi necessari per continuare la guerra dei Trent’anni ed i parlamentari lo costringono a firmare la Petizione dei Diritti, un documento che sottoponeva all’autorizzazione del parlamento qualsiasi tributo che il monarca voleva imporre e che inoltre dichiarava illegali alcuni provvedimenti spesso presi dal re contro gli oppositori, come gli arresti arbitrari e l’acquartieramento dei soldati nelle case private (una sorta di terrorismo politico). Poiché la Petizione dei Diritti minacciava si far diventare il parlamento un organo autonomo capace di limitare il potere del sovrano, Carlo I nel 1629 scioglie definitivamente il parlamento (che non viene più riunito fino al 1640) e impone senza l’autorizzazione dell’assemblea alcune tasse come la Ship Money, tassa inizialmente imposta alla cittadine costiere ma che successivamente fu imposta a tutte le città inglesi, come contributo alla corona per l’organizzazione della difesa marittima delle città costiere. Nel 1639 una rivolta scoppiata in Scozia, dove il sovrano aveva cercato di imporre l’anglicanesimo, costringe Carlo I a convocare di nuovo il parlamento con la speranza che questo avrebbe trovato un sistema per soffocare la rivolta. L’assemblea, convocata nel 1640, venne chiamata Corto parlamento per la brevità con cui rimase riunita (13 aprile-5 maggio) ma nell’autunno dello stesso anno il re convocò di nuovo il parlamento che rimase riunito fino al 1653 e perciò viene chiamato Lungo parlamento. Il parlamento abolì le tasse imposte da Carlo I e arrestò i consiglieri personali del re. Dopo lo scoppio di un’ennesima rivolta in Irlanda contro il sovrano nel 1641, il parlamento chiese al re il controllo dell’esercito che equivaleva ad esautorare il sovrano. Carlo I allora arrestò i maggiori leader dell’opposizione, ma nel 1642 fu costretto, dalla popolazione stretta intorno al palamento, a lasciare la capitale Londra. Iniziò così la guerra civile che vedeva contrapposti, da una parte la corona appoggiata dall’alta nobiltà, dal clero e la gentry (la piccola nobiltà di campagna), e dall’altra il parlamento affiancato dalla gentry mercantile e dai proprietari terrieri dell’Inghilterra occidentale. Durante il periodo ‘42-44 prevalse lo schieramento della corona ma dal 1644 la situazione cambiò. Il parlamento, e in particola Oliver Cromwell, aveva infatti organizzato un nuovo esercito, detto New Model Army, un esercito composto da volontari reclutati tra i più convinti sostenitori del parlamento, dove alle cariche più elevate si accedeva per meriti e non per nascita. I parlamentari conseguirono un’importante vittoria a Maston Moor nel luglio 1644, nel 1645 a Naseby ed infine nel 1648 a Preston dove Carlo I fu catturato e consegnato a Cromwell. Poiché il parlamento non voleva del tutto eliminare la monarchia, Carlo I fu reintegrato al trono, strettamente controllato dal parlamento.
È da tener presente che durante la guerra civile erano nati diversi gruppi religiosi, i cui esponenti dividevano il parlamento in varie fazioni. C’erano i puritani, calvinisti intransigenti, che già durante il periodo elisabettiano avevano criticato lo stretto collegamento tra chiesa e corona e gli ampi poteri riservati ai vescovi che lasciavano scarse autonomie alle comunità. Essi predicavano l’abolizione del potere dei vescovi nelle diocesi, che doveva essere concesso ai presbiteri, congressi di anziani ecclesiastici, scelti dalla comunità, che avevano il compito di guidare la comunità e controllare le minoranza religiose. Per questo motivo i puritani vennero anche chiamati presbiteriani. Vi erano poi gli indipendenti, guidati dallo stesso Cromwell che volevano l’indipendenza delle singole congregazioni religiose (e per questo vennero chiamati anche congregazionisti)e la tolleranza verso i molteplici gruppi religiosi. Oltre a questi due gruppi, il parlamento conteneva anche i cosiddetti livellatori, guidati da Lilburne che faceva parte anche del Consiglio della New Model Army, e gli zappatori guidati da Gerard Winstanley. Durante questo periodi, i diversi gruppi avevano avuto paura di scontrarsi direttamente con il sovrano e assumere una definitiva posizione contro il re, ma ognuno rivendicava alcuni diritti: i livellatori volevano l’eguaglianza politica, allargando il diritto di voto all’intera popolazione maschile; gli zappatori, oltre al diritto di voto esteso a tutta la popolazione, sia maschile che femminile, sostenevano anche l’abolizione della proprietà privata, esaltando quindi sia l’eguaglianza politica che quella economico-sociale; gli indipendenti invece non volevano l’abolizione della proprietà privata e volevano che la partecipazione alla vita politica fosse riservata solo alle classi più abbienti, proclamando quindi l’uguaglianza giuridica ma non quella politica e sociale. Di fronte alle diverse pretesi dei vari schieramenti all’interno del parlamento e poiché Carlo I era scappato in Scozia dove si era messo a comando di un esercito contro il parlamento, nel 1648 Cromwell epurò il parlamento dai presbiteriani che volevano un compromesso con il re, creando cosi il cosiddetto Parlamento ridotto. Una volta catturato il sovrano, Carlo I fu processato nel gennaio del 1649 e decapitato a Londra. Nel maggio dello stesso anno, l’Inghilterra divenne un Crommonwealth, termine che significa sia repubblica che stato. Nel 1653 Cromwell si fece proclamare lord protettore dell’Inghilterra e della Scozia e alla sua morte, nel 1959, gli succedette il figlio Riccardo, incapace di governare. Per questo motivo, il parlamento decise di restaurare la dinastia Tudor, proclamando re, Carlo II a cui succedette il figlio Giacomo II. Alla morte di quest’ultimo, essendo il figlio erede cattolico, per paura di una durata stabile della dinastia cattolica dei Tudor, il parlamento chiamò al governo Maria, una delle figlie di Giaciomo II ed il marito Gugliemo III, instaurando così la dinastia degli Hannover. Questo scambio pacifico di dinastia avvenuto tra il 1688 ed il 1689 viene chiamata “Gloriosa rivoluzione” o “Pacifica rivoluzione” (a differenza della prima rivoluzione inglese della guerra civile che era stata piuttosto sanguinosa).

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