I fori imperiali

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Testo

I fori imperiali.

I fori imperiali di Roma assieme al Colosseo costituiscono forse l’esempio più significativo della grandezza degli Antichi Romani. Roma, fondata nel 753 a.C. tracciando con un aratro suo il perimetro, durante il periodo repubblicano diventò il luogo di maggiore importanza di tutto il mondo antico. Attorno al I sec d.C. la città contava quasi un milione di abitanti, ed è proprio in questo periodo che gli imperatori sviluppano un proprio complesso di fori, sia a causa di concrete esigenze dei cittadini, sia per affermare la propria potenza.

Il primo foro fu quello di Cesare, inaugurato da Giulio Cesare nel 46 a. C. non ancora terminato, e ultimato probabilmente da Augusto. Questo foro è lungo all’incirca 160 metri, e largo 70, e si presenta come una piazza con portici sui lati lunghi e al centro il tempio dedicato alla Venere Genitrice, della quale discendenza si vantava Cesare.

Il foro di Augusto invece fu fatto inaugurare nel 2 a.C. da Ottaviano. Questo si sviluppa in un’area rettangolare intorno a una piazza circondata da due portici in marmo e varie statue. Lungo un lato sorge il tempio bianco intitolato a Marte Ultore, ossia “il Vendicatore”, dove in alcune occasioni si sedeva il Senato. Infine, nella parte settentrionale del foro, in quella zona denominata “Aula del Colosso”, Augusto fece innalzare una statua magnifica dedicata alla sua persona, alta fra gli 11 e i 12 m.

Il foro di Traiano fu fatto costruire dallo stesso Traiano intorno al 112 d.C., cioè cinque anni dopo la conquista della Dacia, insieme alla Basilica Ulpia, e un anno dopo, alla Colonna Traianea. L’impianto di questo foro è molto più complesso rispetto alla planimetria di quelli precedenti, e vanta anche dimensioni maggiori: si tratta di un’area rettangolare di circa 300m di lunghezza e 180 di larghezza. Inoltre, le enormi dimensioni dei suoi monumenti, (basti pensare alla Colonna Traianea, che raggiunge i 40 m), non lasciano dubbio sulla funzione auto celebrativa che aveva il foro. Alla piazza principale si arrivava attraverso un lungo arco, e al centro vi era una magnifica statua equestre di Traiano. La parte finale della piazza era dedicata alla Basilica Ulpia, decorata come tutto il colonnato da statue dei Daci e suddivisa in cinque grandi navate.

Contemporaneamente al foro di Traiano, nascono anche i mercati intitolati allo stesso imperatore. Il nome “Mercati di Traiano” è quello che noi abbiamo dato a un complesso di edifici in laterizio, articolati in più livelli. Il laterizio è un cementizio rivestito da un paramento di mattoni. L’architetto di tutto il complesso, Apollodoro di Damasco, fu un ellenista, e ciò è chiaramente visibile grazie alla struttura degli edifici.
La parte inferiore comprende il “Grande Emiciclo”, snodato su tre piani e con due “Aule di Testata” all’estremità, e il “Piccolo Emiciclo”. La parte superiore invece (separata da quella inferiore da una grande via, oggi chiamata “Via Biberatica”), presenta il “Corpo Centrale” dei Mercati.
Nei percorsi esterni si possono trovare numerose “tabernae”, ossia luoghi dove si poteva pernottare. Queste avevano una struttura simile alle botteghe, anch’esse presenti in gran numero all’interno dei Mercati: c’era una parte inferiore, adibita o al commercio o al mangiare a seconda che si trattasse della bottega o della taberna, e un piano sopraelevato dove prevalentemente si dormiva. Le porte avevano una struttura molto particolare: presentavano una porticina vera e propria fissa, e venivano completate ogni sera con delle tavole di legno. In una taberna in particolare si può vedere lo spicatum, pavimento tipico dell’età imperiale, in cui i mattoni erano posizionati a forma di lisca di pesce.
Passeggiando per i Mercati, si notano le strade fatte in basalto, una pietra lavica usata anche a Pompei.
E’ stata trovata la data 1923-1939 su una porta, questo perché l’intera zona è stata restaurata in epoca fascista, e lo stesso Mussolini ha fatto costruire una via che taglia tutti i fori imperiali con lo scopo di collegare il Colosseo e Piazza Venezia.
I Mercati sono ora destinati ad ospitare il “Museo dei Fori Imperiali”, creato per dare l’opportunità di mostrare a tutti gli interessati i frammenti scultorei dei complessi monumentali, spesso riuniti in riproduzioni. Per esempio all’interno del museo è possibile vedere numerose riproduzioni della cariatidi, statue a forma di fanciulla che reggevano porticati. Il nome deriva per antonomasia dalla “loggetta delle Cariatidi” di Atena, dove si trovavano molte di queste statue.

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