Il foro e la sua storia

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Testo

Il Foro.
Fu nella Roma antica uno dei luoghi più ricchi di storia e di monu= menti: in quella grande piazza di forma quadrangolare che era emble
ma fondamentale dell’idea romana di Repubblica, ogni console, ogni
generale, ogni imperatore desiderò essere ricordato.

L'origine del Foro.
Situata ai piedi del Campidoglio e del Palatino (colle sul quale Ro molo fondò Roma) la zona nella quale fu poi costruito il Foro era, inizialmente, una valle paludosa e disabitata, nella quale venivano pascolate le pecore e seppelliti i morti. Quando Roma si espanse al punto che il Palatino non potè più contenere la popolazione (VII se colo a.c.) questa piana venne bonificata con la costruzione della Cloaca Maxima, la fogna più importante di Roma.
La valle venne anche pavimentata e, ai suoi lati, nacquero le taber
nae, botteghe di generi alimentari: nasce la funzione economica del
la piazza.

L'evoluzione architettonica.
Prima metà del VI secolo a.c.: vengono eretti il Comizio (sede del=
le assemblee del popolo) e la Curia (luogo di raduno del Senato): o
ra, a nord, la piazza assume anche funzione politica.
Sorgono i primi templi, quelli di Giano e quello di Vesta.
IV secolo a.c.: viene costruita la grande tribuna detta Rostra (in memoria dei rostri delle navi presi agli Anziati nella battaglia na
vale del 338 a.c.) dalla quale parlavano oratori e candidati alle cariche pubbliche.
Le tabernae cambiarono funzione: da botteghe alimentari si trasfor= marono in uffici di cambiavalute e banchieri.
II secolo a.c.: il Comizio non era più sufficiente alle sue funzioni pubbliche, per cui sorsero le grandi basiliche (basilica Porcia, E= milia e Sempronia).
Venne costruito anche il Tabularium, sede dell'archivio di Stato.
La piazza assunse un aspetto monumentale e, in seguito, anche quando la città si ingrandì, il foro rimase sempre il cuore della città.
Tutte le città di fondazione romana ebbero il loro Foro.
Il ruolo civico di questa piazza diminuì, fino a perdere quasi com=
pletamente d’ importanza, con l'avvento del principato.

La vita nel foro.
Il Foro era il luogo nel quale si svolgeva tutta la vita di Roma: e
ra frequentata, soprattutto dall'ora V (le 11) fino alla VI e alla
VII, da persone di qualunque ceto sociale, di tutte le nazionalità, portate lì da ragioni e interessi di ogni tipo.
Solo a partire dalla VIII ora (le 2) tornava la calma e il Foro si riempiva di gente che voleva passeggiare tranquillamente.
Esperto conoscitore della realtà romana di quel periodo é Plauto,
il quale, in un brano della sua commedia "Curculio" fa per così di=
re da “guida turistica”, descrivendo la vita del Foro monumento per monumento e personaggio per personaggio: ci fa vedere i parassiti
che sostano davanti ai Rostra, in attesa della mancia dei ricchi,
gli individui loschi alle prese con traffici di ogni tipo, che si
nascondono dietro alla tribuna, gli avvocati, i loro clienti, i te= stimoni che chiacchierano e litigano nei pressi della statua di Marsia, i banchieri, gli usurai e le prostitute che frequentano la zona delle tabernae veteres, la feccia peggiore raccolta dietro al Tempio dei Dioscuri, i creduloni che si affollano davanti ai templi di Saturno e della Concordia, in attesa di prodigi.

La vita politica.
Qualunque cosa importante accadesse a Roma aveva ripercussioni nel Foro, dato che consoli e senatori avevano la loro sede nella Curia,
i tribuni della plebe nel Comizio, i pretori nei tribunali. Il Foro era il luogo nel quale era nata la fama di tutti i maggiori uomini politici della Roma repubblicana e nel quale si addestravano gli o= ratori, tra l'entusiasmo della folla, entusiasmo che raggiungeva il
culmine quando si tenevano dei processi. Questi divenivano quindi un'ottima rampa di lancio per i futuri uomini politici.

La decadenza.
Con l'impero il centro della vita politica e pubblica si spostò nei Fori imperiali.
Il Foro, danneggiato dalle invasioni barbariche, soprattutto dai Go=
ti, nel 410 e dai Vandali nel 455, venne poi depredato dalla popola=
zione, che ne usò i marmi per scopi personali. Nel medioevo tornò ad essere un campo da pascolo (da cui il nome di Campo Vaccino).

I templi.
Il tempio di Saturno: iniziato, secondo la tradizione, verso la fine dell'età regia e inaugurato agli inizi della Repubblica(498-497 a.c.)
fu uno dei più antichi. Restaurato alla fine del III sec. d. C., in seguito ad un incendio, racchiudeva al suo interno il Tesoro dello Stato (aurearium).
Il tempio della Concordia: costruito da Marco Furio Camillo nel 367 a.C., in ricordo della pacificazione tra patrizi e plebei, più vol=
te restaurato, venne ricostruito da Tiberio.
Ospitava numerose opere d’arte, soprattutto greche.

Altri monumenti importanti.
Il Foro si ingrandì ulteriormente nel I sec. a. C., quando fu arric= chito di templi ed edifici pubblici.
La basilica Giulia: costruita da Giulio Cesare sopra le tabernae ve=
teres, era posta lungo la Via Sacra. Saliti sette scalini si arriva=
va al portico, con altri due si entrava in una vasta sala divisa in tre navate, rette da pilastri rivestiti di marmo.
Il tempio dei Dioscuri: era uno dei più antichi della città. Fu co=
struito a seguito di una leggenda che narrava come nel 499 a. C., durante una battaglia tra romani da una parte e etruschi e latini
dall'altra, due giovani sconosciuti avessero guidato l'esercito ro=
mano alla vittoria e come, contemporaneamente, due giovani identici
a quelli fossero stati visti mentre abbeveravano i loro cavalli nel Foro e davano la notizia della vittoria.
Dopo quindici anni, in ricordo di questo prodigio, venne costruito
il tempio.
Il tempio del Divo Giulio: costruito per volontà di Augusto nel 31
a. C., sul luogo dove era stato cremato il corpo di Giulio Cesare.

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