Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
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Data: | 09.10.2001 |
Numero di pagine: | 6 |
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Testo
GIOVANNI BOCCACCIO
Firenze forte (liberi comuni) città guelfa
Napoli: regno D'Angiò (amico di Roberto D'Angiò)
Arti Maggiori leve del potere
Floridi commerci
Classe mercantile egemone (II aristocrazia)
DENARO+POTERE
Classe clericale forte
Amico di Petrarca (indirettamente conosce anche Dante)
DE MONARCHIA: sogno politico di Dante
Mondo vivo nella cultura e nelle tradizioni
Popolo (precipita verso il '500)
Lavoro nero (testimoniato dalla novella "Simona e Pasquino")
Umili protagonisti in Boccaccio; non compaiono nel Rinascimento (letteratura d'élite)
Tutte le classi sociali compaiono in Boccaccio
Era nato figlio illegittimo ma fu riconosciuto da un banchiere dei Bardi. Boccaccio lavora con lui e lo porta con sé a Napoli.
I Bardi finanziavano la monarchia.
Boccaccio vive fra gli onori e gli splendori di corte a Napoli. Va a scuola di retorica dallo stilnovista Cino da Pistoia. La sua passione è la letteratura. L'autore che preferisce è OVIDIO (METAMORFOSI: la Natura è eterna trasformazione; Ovidio è anche cantore dell'amore nelle opere AMORES e ARS AMATORIA).
Legge anche Dante, Petrarca e gli stilnovisti. Nella sua opera rappresenta il mondo cavalleresco e aristocratico. Si innamora di Maria D'Aquino (figlia del re).
Riprende dall'epica i valori dell'età cortese.
1340: fallimento della banca dei Bardi. Ritorna a Firenze
(ARTISTI: uomini dal grande dolore)
Boccaccio vive male a Firenze, disprezza la gente, ha perso la sua importanza.
(Il potere utilizza i cervelli)
Diventa intellettuale cortigiano
1348/1353 PESTE A FIRENZE (piaga economia e potere)
Compone il "DECAMERON" (capolavoro).
Scrittore di passaggio tra la cultura medievale e quella umanista.
IL "DECAMERON" (10 GIORNATE)
INVENZIONE NARRATIVA: motivo narrativo fantastico su cui si basa l'opera; in questo caso è la peste.
3 ragazzi e 7 ragazze a Santa Croce (hanno nomi letterari che si richiamano alla cultura latina) decidono di scappare da Firenze.
Peste distruzione del vivere civile
MONDO CORTESE: cultura della bellezza
FONTI: ciò a cui si ispira l'autore.
IMITATIO: imitazione dei precedenti illustri come omaggi (oggi è plagio)
ex: ENEIDE 12 CANTI: 6 ODISSIACI (presi dall'Odissea), 6 ILIDIACI (presi dall'Iliade)
"DECAMERON" da "HEXAMERON" di S. Ambrogio ( parla della creazione del mondo in 6 giorni)
Boccaccio è uno scrittore indubbiamente moderno. Si proietta nell'età umanistica anche se nella sua visione del sociale è considerato tradizionale.
Il "Decameron" è un racconto a cornice, allora diffuso nella letteratura orientale, novella nella novella.
La peste provoca devastazione fisica, morale e sociale; i giovani fuggono per vivere gaiamente e insieme (la peste abolisce l'isolamento)
"LIETA BRIGATA" ripropone il vivere civile sovvertito dalla peste.
Mondo dei mercanti (intraprendenti). Orizzonti geografici si espandono. I mercanti aprono i confini culturali.
"Decameron" è un espediente per illustrare completamente la società.
VALORI MEDIEVALI
VALORI DELLA SOCIETA' DI BOCCACCIO
Uomo subordinato alla religione
Compimento della vita dopo la morte
Corpo, amore carnale: negativi
Donna demonizzata
DANTE:
FORTUNA: emanazione provvidenziale. Dio decide il destino dell'uomo, la sua strada è già segnata. L'uomo deve rispettare le leggi divine.
Vita dell'uomo rappresentata con il volo dell'aquila imperiale
UOMO VIRTUOSO: uomo che sa distinguere il bene dal male
In Boccaccio questi concetti sono ribaltati. È un sovvertitore degli schemi tradizionali.
AMORE: libera espressione della totalità del proprio essere.
VIRTU': non ha niente a che vedere con Dio. Ha una dimensione laica, terrena, umana (VISIONE PRE-UMANISTICA)
Virtù del mercante ingegno
Nel "Principe", Machiavelli parla delle doti del sovrano ideali, che dee avere la forza del leone e la furbizia della volpe.
LISABETTA DA MESSINA
Virtù dei fratelli di Lisabetta: hanno conservato il patrimonio di famiglia (bravi mercanti)
Vanno contro ogni regola pur di mantenere l'onore di famiglia
BASILICO: da BASILEUS (greco, "re")
I fratelli pensano che Lisabetta si rassegni dopo la morte di Lorenzo, ma la forza dell'amore non si combatte
IL PROEMIO
Boccaccio si rivolge alle donne, mogli dei mercanti (opera laica)
AMORE uno dei temi centrali; visone terrena e laica
DONNE COLTE minoranza ristretta
Solamente nell'800 ci saranno autori che si rivolgono a tutte le classi sociali (ex: Manzoni con "I promessi sposi").
Da Boccaccio in poi la letteratura diventa d'élite.
Mercanti viaggiano, mentre le donne rimangono a casa. Gli uomini si spostano e si distraggono, le donne sono costrette a struggersi d'amore. Boccaccio propone loro il "Decameron" come occasione di svago.
Boccaccio accusato di essere licenzioso perché sovverte gli ideali, propone una visione laica e terrena della vita.
Il periodare boccaccesco riprende quello ciceroniano (IPOTASSI subordinazione)
Orizzonte geografico del "Decameron" molto esteso (ex: "Landolfo Rufolo" nomina Corfù, Cipro, Brindisi, Trani…)
CAMPAGNA: riprende quella virgiliana; viene ripreso lo stesso TOPOS. Prati verdeggianti, alberi fruttosi, fiori, uccellini cinguettanti, farfalle svolazzanti, una specie di Eden (topos del LOCUS AMOENUS luogo idealizzato, descrizione standard).
Ragazze dal comportamento nobile ed elegante
Novelle realiste
Boccaccio può essere considerato uno scrittore femminista. Ogni donna ha il diritto di scegliere l'uomo che preferisce, per cui l'adulterio femminile è lecito.
CORNICE idilliaca rispettano i canoni del formalismo ed eleganza medievale.
INGEGNO UMANO con cui l'uomo può costruire e modificare la sua vita.
Boccaccio si difende dalle accuse che gli vengono ingiustamente rivolte nell'introduzione alla IV giornata, che è una sorta di novelletta (FILIPPO BALDUCCI E LE PAPERE). Il figlio di Filippo ha sempre vissuto lontano dal mondo. quando va per la prima volta in città viene a contatto con ogni tipo di bellezza artistica, architettonica ma soprattutto della bellezza delle donne. Negare l'amore è causa di sciagure e dolore.
TEMA LIBERO (I e IX giornata) per lasciare libertà d'invenzione.
TANCREDI E GHISMUNDA
"NON EBBE (1) che una FIGLIUOLA(4), e più felice sarebbe stato se QUELLA(3) AVUTA NON AVESSE(2)" STRUTTURA A CHIASMO
C'è un mondo che impedisce alla natura di esprimersi. Da qui nascono TRAGEDIA e BEFFA.
Ghismunda ricorda Francesca e Didone nel sostenere le ragioni del suo amore. È una donna gentile (nobile) e intelligente. È anticonformista, saggia, intelligente, gentile, riflessiva, orgogliosa, pungente. Oppone a un'epoca conformista una sua visione del mondo. Rinfaccia al padre i suoi errori. Le vengono attribuite le virtù e le qualita di un uomo.
STILE ALTO, prosa poetica e latineggiante.
Non c'è PLURILINGUISMO come in Dante. Non c'è REALISMO LINGUISTICO.
Abbondanza di FIGURE RETORICHE; presenza di ENDECASILLABI. Clausole ritmiche e simmetriche. Ritmo binario (IPOTESI-PROPOSTA come il sonetto)
Umili rappresentati in situazioni grottesche
NARRAZIONE REALISTICA situazioni e condizioni degli umili considerate serie
Boccaccio realista: rappresenta tutte le classi sociali
Boccaccio tradizionalista: società modello rappresentata nella cornice. Vivere civile ed elegante.
Boccaccio ripropone come ideale sociale la comunicazione tra le varie classi sociali.
ESAME DEL REALE A 360°: non esistono scale di valori
DANTE:
ARISTOCRAZIA CITTADINA (classe di Dante): classe che dovrebbe detenere il potere. Dante rimpiange un mondo passato (utopia politica "DE MONARCHIA")
Rovina di Firenze: GENTE NOVA e SUBITI GUADAGNI (borghesia)
Boccaccio mette a nudo pregi e difetti dei personaggi. Sia Dante che Boccaccio ammirano la società cortese. La fusione tra la cortesia e la nuova classe sociale deve correggere i difetti dell'una e dell'altra classe.
VIRTU' DEI MERCANTI: intraprendenza, ambizione
DIFETTI DEI MERCANTI: calcolo, egoismo, avidità
La MAGNANIMITA della cortesia può correggere tali difetti.
DISCORSO DIRETTO predomina nelle novelle
FABULA e INTRECCIO quasi sempre coincidono
Il tempo della storia è il tempo del discorso. Mentre i personaggi parlano, la storia prosegue.
Le SUBORDINATE descrivono le caratteristiche dell'ambiente e del personaggio, mentre le PRINCIPALI descrivono le azioni.
CISTI FORNAIO
FORTUNA gestisce le vicende umane
NATURA e FORTUNA come persone che nascondono le cose in luoghi umili e inconsueto
CONITNUI PARALLELISMI
MESSERE GERI SPINA: amministratore dello Stato Pontificio
LATINISMI
PROFESSIONALITA' DI CISTI (bicchieri puliti e risplendenti)
FAMIGLIARI (latinismo) SERVI
Vino pregiato degno di grandi signori, sprecato per i servi
Cisti fornaio rifiuta a partecipare al banchetto per una questione di rispetto verso se stesso. Non vuole cacciarsi in situazioni inopportune (è fiero di essere quello che è)