Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
Voto: | 1 (2) |
Download: | 41 |
Data: | 21.02.2001 |
Numero di pagine: | 1 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
Testo
FEDRO
Nasce in Macedonia intorno al 20-15 a.C.. Giunge a Roma come schiavo in giovane età, e in seguito fu liberato dallo stesso Augusto, forse per meriti intellettuali. Visse poi svolgendo attività di insegnamento. Muore intorno al 50 d.C.
A noi sono pervenute 93 favole suddivise in cinque libri, ciascuno preceduto da un prologo; i libri II, III, IV hanno anche un epilogo. Si pensa tuttavia che non ci sia pervenuta l’intera produzione di Fedro.
A Fedro appartengono anche un atrentina di fabulae novae comprese nella cosiddetta Appendix Perottina.
Il metro di tutti i testi è il senario giambico. Le favole sono brevi raccontini, espressi in un linguaggio semplice ed essenziale, dai quali l’autore trae un messaggio etico di valore universale e di senso comune. La morale può essere premessa o posposta al racconto.
Fedro e Esopo: le favole greche di Esopo erano in prosa, quelle latine di Fedro sono in senari giambici. Novità anche per i contenuti: non più solo mondo del folclore, ma anche a quello della cronaca e del’attualità romana.
Visione del mondo amara e pessimistica: mutamenti pericolosi, guerra è affare dei grandi. Sottolinea nella prima favola del V libro i rapporti tra intellettuali e potere.