Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
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Data: | 31.05.2001 |
Numero di pagine: | 5 |
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Relazione su: "Candido" di Voltaire
SINTESI:
Candido и un giovane molto gentile che vive nel castello di un Barone della Vestfalia e viene educato da un filosofo, Pangloss, che sostiene le teorie di Leibniz secondo il quale tutto accade per portare il bene o per migliorare le condizioni esistenti. Candido si innamora della Baronessina Cunegonda, ma, quando il Barone li scopre mentre si baciano, Candido viene scacciato dal castello che lui considerava come il paradiso terrestre in seguito agli insegnamenti di Pangloss. Una volta fuori del castello Candido inizia a girovagare e giunge in cittа. Qui viene assoldato da due gentiluomini tra le truppe prussiane per la guerra dei sette anni data la sua notevole statura. All'inizio Candido non capisce bene cosa sta facendo, per lui sembra tutto un gioco perchй lui non possiede nessuna arte ad eccezione di quella del ragionare continuamente come dovrebbe fare un buon filosofo. Dopo la prima battaglia Candido decide che quel posto non gli piace e fugge dal campo. Da questo punto in poi Candido comincia a vagabondare per l'Europa e non solo e, durante i suoi viaggi, comincia a ritrovare i vecchi amici del castello: Pangloss, Cunegonda, il fratello di questa; ed incontra anche dei nuovi amici: Cacambo, Giacomo l'anabattista, Martino, la vecchia (serva di Cunegonda).
In ogni modo la storia non и cosм lineare perchй и costellata di disgrazie (morte di Giacomo), calamitа naturali (terremoto di Lisbona), speranze deluse (Candido vuole sposare Cunegonda ma incontra molti impedimenti tra i quali l'opposizione del fratello di lei e il governatore di Buenos Aires che la vuole per sй), ritrovamenti clamorosi (Pangloss era stato impiccato a Lisbona, ma viene ritrovato come rematore su una galea perchй era stato impiccato in modo molto sommario ed era riuscito a sopravvivere...), momenti di soddisfazione (Candido e Cacambo raggiungono Eldorado e ne escono carichi di immense ricchezze) e momenti di disperazione (un pirata olandese deruba Candido di quasi tutti i suoi tesori). Candido vive tutte queste rocambolesche avventure chiedendosi sempre se veramente ogni cosa accade per ottenere il meglio. Inizialmente riesce a trovare delle spiegazioni plausibili anche agli avvenimenti piщ sfortunati, ma poi, con il passare del tempo, Candido comincia a dubitare di questa teoria perchй non trova nessuna spiegazione a tutte le disgrazie che lo perseguitano. Alla fine del romanzo Candido, Cunegonda (che nel frattempo и diventata sua moglie ma si и molto imbruttita), Pangloss, Cacambo, Martino, la vecchia serva e Pasquetta (la cameriera del castello), si ritrovano tutti in una fattoria sulle rive del Mar d'Azov dove discutono continuamente di filosofia, ma si annoiano perchй gli argomenti cominciano a languire, quindi un giorno si recano a far visita al loro vicino e vedono ce costui и molto felice lavorando il suo orto, cosм i sette decidono di coltivare il loro e di non parlare piщ di filosofia perchй questa non li ha portati a nulla.
DEFINIZIONE DEL GENERE: romanzo filosofico
ANALISI DELLO SPAZIO:
La vicenda si svolge in giro per il mondo, visto che Candido e la sua compagnia vivono mille peripezie che li portano spesso a fughe precipitose per evitare delle condanne per le loro malefatte. Nel romanzo vengono toccate le cittа commercialmente piщ prospere (Lisbona, Anversa, Londra, Venezia, Costantinopoli, ecc.), ma spicca sopra tutte la descrizione del Regno di Eldorado, da sempre sogno di tutti gli uomini. Nel Regno regna la pace piщ assoluta e tutti gli uomini sono felici, ma, soprattutto, le materie prime sono: oro argento diamanti e pietre preziose in generale che si trovano ovunque e vengono usate per la costruzione degli edifici come noi usiamo il cemento. Questo regno и in aperto contrasto con tutti gli altri luoghi descritti nel romanzo perchй qui la vita si svolge in maniera ordinata al contrario, per esempio, dei porti o della cittа di Venezia, dove la vita и caotica e disordinata; a Eldorado Cacambo e Candido vengono trattati come se fossero dei re mentre nelle altre cittа gli stessi vengono truffati o vengono trattati come dei furfanti. LA differenziazione dei luoghi si puт notare anche dal tipo di descrizione che ne dа l'autore: Eldorado viene descritta con termini grandiosi e dа l'idea di una cittа luminosa, libera, semplice; mentre gli altri luoghi danno un'idea di buio, di disonestа, d'intricatezza (esempio la descrizione della missione dei Gesuiti). Inoltre in ogni luogo, tranne che in Eldorado, и sempre presente la descrizione della sofferenza che puт essere impersonata da dei mendicanti, da degli schiavi (rematori nelle galee) o addirittura da dei morti causati dalla guerra o da una calamitа naturale (terremoto di Lisbona), come a voler sostenere che solo in una cittа che non esiste и possibile essere tutti felici perchй la sofferenza fa parte del nostro mondo e ci accompagna ovunque.
ANALISI DEL TEMPO:
La vicenda si svolge all'incirca nell'arco di due anni probabilmente a partire dal 1756, anno di inizio della guerra dei sette anni (1756-1763), tuttavia sono riscontrabili delle incongruenze temporali quali, ad esempio, il terremoto di Lisbona che и avvenuto l'anno precedente, la presenza di una tribщ di Orecchioni che erano molto piщ primitivi ed и quindi impossibile che siano resistiti fino al 1756, ecc.. Nel romanzo viene tuttavia descritto un arco di tempo piuttosto circoscritto che ci permette di ricostruire gli avvenimenti del periodo e anche le usanze dei gentiluomini del tempo.
Il tempo della narrazione non corrisponde a quello della storia, poichй il ritmo viene spezzato frequentemente con dei flashback sul passato dei vari personaggi che raccontano le loro storie o le loro avventure.
CARATTERIZZAZIONE DEL PROTAGONISTA:
Candido, il protagonista, и la rappresentazione umana dell'ottimismo, infatti il titolo della prima pubblicazione di questo romanzo era "Candido ovvero l'ottimismo". La dimostrazione di questa affermazione sta nel fatto che egli cerca sempre di spiegare la causa degli eventi piщ dolorosi come la realizzazione di un effetto migliore di quelli precedenti; un esempio lampante и la giustificazione dell'uccisione del fratello di Cunegonda che era diventato gesuita. Candido, infatti sostiene che, se non avesse ucciso il frate, non sarebbe mai stato costretto a fuggire e quindi non avrebbe mai potuto trovare il Regno di Eldorado. Questa visione della vita come un continuo miglioramento delle proprie condizioni perт comincia a venire meno quando Candido non riesce a trovare un riscontro immediato agli avvenimenti e non puт piщ fare affidamento su Pangloss, il filosofo che gli aveva trasmesso quella teoria e che era sempre in grado di dimostrarne la veridicitа; ma alla fine del romanzo anche Pangloss non sa piщ come argomentare la tesi e quindi questa teoria, che viene trattata con molta ironia durante tutto il racconto, viene un po' accantonata dai protagonisti per lasciare emergere la filosofia dell'autore che и di tipo piщ pratico.
Il personaggio di Candido и quindi un po' ambiguo perchй, inizialmente, и ingenuo come un bambino, visto che non ha mai vissuto fuori del castello e quindi non conosce i meccanismi del mondo esterno, ma durante lo svolgimento della vicenda diventa sempre piщ cinico arrivando ad uccidere senza problemi il fratello dell'amata che, oltretutto, era anche un gesuita.
COMMENTO PERSONALE:
Credo che questo libro sia stato scritto per ridicolizzare le teorie leibniziane sull'ottimismo dato che il protagonista del romanzo applica queste teorie in maniera radicale e non riesce ad approdare alla felicitа o comunque ad una stato di benessere che le assomigli minimamente perchй и sempre tormentato da mille dubbi e da mille domande a proposito di qualsiasi avvenimento.
Mi piace molto l'idea dell'autore di esporre il pensiero di una corrente filosofica non tramite concetti astrusi, ma attraverso l'esempio di comportamento di un sostenitore di questa teoria nella vita di tutti i giorni e davanti ai problemi della vita, penso che sia un modo sicuro per rendere la filosofia, non solo piщ chiara, piщ tangibile, ma anche piщ interessante perchй il lettore puт immedesimarsi nel personaggio e riflettere su come avrebbe reagito o come si sarebbe comportato se si fosse trovato in una situazione identica o simile.
Secondo me Voltaire ha un modo molto accattivante di scrivere di filosofia, ma le continue allusioni a personaggi o ad avvenimenti realmente esistiti rendono il libro di difficile lettura se non si possiedono le adeguate basi storiche sul periodo trattato; comunque ho molto apprezzato il modo ironico con cui l'autore fa riferimento alle persone con le quali ha in qualche modo avuto dei contrasti ideologici o personali, ad esempio i critici contrari all'illuminismo o l'Imperatore Federico II il Grande.