la lirica trobadorica e i trovatori

Materie:Altro
Categoria:Letteratura Italiana

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Testo

LA LIRICA TROBADORICA

Il movimento trobadorico, primo movimento della letteratura europea in volgare, nasce nel sud della Francia , favorito dalla nuova realtà politico culturale delle corti feudali occitaniche.
Un particolare stile di vita caratterizza l’epoca e la sua società, detta cortese.

Espressione letteraria è la lirica trobadorica, espressa in volgare da professionisti: i trovatori.
Questi sono inventori sia del testo che della musica, poiché le opere venivano cantate o recitate.

La provenienza sociale dei trovatori è varia ed eterogenea, anche perché nella cerchia dei poeti le differenze di classe sembravano in qualche modo scavalcate.
La provenienza sociale si rifletterà piuttosto nell’uso della propria arte, per alcuni un piacere, per altri un impiego.

Tema dominante della lirica trobadorica è l’amore.
Il signore è la donna, e il vassallo è il poeta: il rapporto amoroso è descritto seguendo i canoni dell’etica feudale.
La donna racchiude in se ogni virtù fisica e morale e appare distante e inaccessibile e il sentimento è puro, poiché adultero.
Tra le altre figure vi sono quella del marito e dei maldicenti, che tentano spesso di rivelare la relazione tra i due amanti al signore.
Il nome della donna non viene mai reso noto, ma sostituito con uno allusivo.
Il poeta può vivere la passione amorosa con felicità oppure con sofferenza, ma in ogni caso egli è stimolato positivamente nei confronti dell’amata.

Tutta la produzione è caratterizzata da una grande raffinatezza formale e soprattutto, da una forma metrica nuova: la canzone.
Le norme metriche non ammettono deroghe e la rima deve essere sempre perfetta.
Due sono le tendenze stilistiche dei trovatori: il tobar leu (poetare leggero) e il trobar clus (poetare chiuso), decisamente più complesso e difficile da comprendere.

L’esponente principale di questa corrente è Arnaut Daniel, culmine della lirica trobadorica per tecnica è raffinatezza metrica.
Autore dei 18 componimenti a noi giunti, fu proprio lui ad inventare la sestina
Che divenne il celebre metro di Dante.

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