Giovanni Boccaccio

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura Italiana

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Testo

GIOVANNI BOCCACCIO
BOCCACCIO
• La personalità
B. nacque nei pressi di Firenze. Era figlio illegittimo di un mercante chiamato Boccaccino anche se egli mentiva dicendo di essere figlio di una nobildonna francese.
Il vero padre era un mercante che entrò in società con la banca dei Bardi e dei Peruzzi (che stavano a Napoli). Spesso B. si recava a Napoli con il padre il quale gli faceva fare pratica mercantile.
B. rimase a Napoli dal 1327 al 1341.
• La formazione letteraria
B. fu autodidatta fino all’incontro con il Petrarca il quale lo avviò a studi seri e omogenei. B. leggeva molto e si avvicinò ai classici con superficialità. La cultura classica non è assimilata in chiave umanistica come per Petrarca, ma questo avverrà solo dopo averlo incontrato.
La musa di Boccaccio è Fiammetta (Maria d’Aquino, figlia di Roberto d’Angiò)
• Il periodo napoletano
B., come già detto, rimase a Napoli dal 1327 al 1341. Questo soggiorno fu molto importante per B. perché qui venne in contatto con molte mentalità e culture. Napoli era un mondo variegato, pulsante di vita. Qui B. è vissuto nella corte Angioina (ambiente molto colto e raffinato).
• Il periodo fiorentino
Nel 1340 la banca dei Bardi e dei Peruzzi fallì e questo comporto una forte crisi economica nella famiglia del B. Il padre così decide di tornare a Firenze. Boccaccio è costretto ad abbandonare Napoli che era sinonimo di vita fatta di svaghi, amori e poesia. B. comincia così a vivere in ristrettezze economiche: chiede aiuto ai Da Polenta di Ravenna e presso alcune Signorie.
Questi due periodi sono molto importanti per Boccaccio perché hanno influenzato la sua letteratura e perché è venuto a contatto con diverse classi sociali.

• L’incontro con il Petrarca
Quando Boccaccio fece esperienza di amicizia con Petrarca, questo diventa il suo maestro, gli trasmette la funzione morale della letteratura.
Per sistemarsi economicamente B. diventa chierico con il compito di occuparsi della cura delle anime. Nel 1360 ha una grande crisi spirituale⇒ si ritira a Certaldo per condurre una vita appartata dedita allo studio.
Muore nel 1375 dopo aver tenuto corsi di studio sulla personalità di Dante.
OPERE DEL PERIODO NAPOLETANO
Il periodo napoletano è un periodo molto felice per B. E’ il periodo giovanile in qui B. era un autodidatta.
Riprende sia testi classici che testi medioevali contemporanei.
• La caccia di Diana (1334)
E’ una delle prime opere.
E’ un poemetto in terzine.
Le ninfe di Diana (che rappresentano le donne di corte), alle quali imponeva una severa castità, si ribellarono alla dea offrendo le loro prede a Venere (dea della bellezza), le quali le trasforma in virtuosissimi uomini (tra i quali c’è anche Boccaccio)
Alla base di questo poemetto c’è il principio cortese secondo cui l’amore e fonte di gentilezza e di elevazione spirituale.
Tra Diana e Venere vi è un’antitesi (caccia e amore).
Si notano 2 temi:
1) preferenza per l’amore e la sensualità come forza positiva;
2) tema della BRIGATA.
B. è favorevole a tematiche erotiche e sentimentali.
• Filostrato (1335-1338) (

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