Lettere a Lucilio (Seneca) libro II, lettera 8

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Testo

LETTERA VIII
BISOGNA METTERE IN ACCORDO LA VITA E LA PAROLA
Se tu tanto vali e ti stimi degno di poter appartenere veramente a te stesso, io me ne rallegro: chй sarа una gloria se potrт trarti fuori da cotesto mare ove vai fluttuando senza speranza di uscirne. Ad una cosa poi ti esorto, caro Lucilio, con fervida preghiera, che imprima nell'intimitа dell'animo tuo la filosofia, e che dia prova dei tuoi progressi non col valore del parlare o dello scrivere ma colla fermezza dell'anima o colla diminuzione dei desideri: cioи, che tu faccia prova del valore delle parole coi fatti. Ben altro si propongono quelli che declamano per captare l'approvazione della gente adunata in circolo, oppure quelli che trattengono giovani e oziosi con discussioni su vari e sempre superficiali argomenti: la filosofia invece insegna a operare e non semplicemente a parlare, ed esige che ciascuno viva in modo conforme alla sua legge, che la vita non sia in contraddizione colla parola e non sia in contraddizione con se stessa, in modo che tutte le nostre azioni presentino unitа di aspetto e di indirizzo. Il compito ed il segno principale della sapienza и mettere d'accordo i fatti colle parole, in modo che in ogni momento l'uomo sia sempre uguale e coerente a se stesso. " Chi sarа capace di dare tale esempio? " Pochi certamente, ma alcuni ci sono. Certamente и cosa difficile; io non dico che il sapiente debba camminare sempre collo stesso passo, ma dico che deve tenere sempre la stessa via. Pertanto sorvegliati, osserva se siano in qualche contraddizione la tua veste e la tua casa, se mentre sei liberale verso te stesso ti mostri viceversa un po' tirchio verso i tuoi, se mentre sei frugale nei tuoi pasti ti abbandoni poi al gusto di fabbricare fastosi edifici. Una buona volta prendi una norma e ad essa conforma tutta la tua vita. Vi sono alcuni che in casa mantengono un tenore di vita modesto e invece fuori ostentano un tenore ampiamente sfarzoso. Anche questa diversitа и un difetto, segno di un animo vacillante e privo di metodo. Ora ti dirт donde deriva tale incostanza ed incoerenza di opere e di pareri: la ragione и che nessuno si propone esattamente la meta che vuole raggiungere e se anche se l'и proposta, poi non persevera, e non solo cambia strada, ma ritorna indietro a quelle cose che in un primo tempo aveva abbandonato e anche condannato.
Pertanto, lasciando le antiche definizioni della sapienza, e cercando di abbracciare tutte le varie forme di vita, io mi accontento di dire che la sapienza consiste nel saper sempre volere e sempre non volere determinate cose; e non и necessario aggiungere quella piccola limitazione che bisogna volere ciт che и onesto perchй evidentemente a nessuno puт piacere sempre la stessa cosa se non и onesta. Il fatto и che gli uomini sanno quello che vogliono solo nel momento in cui lo vogliono; nessuno ha determinato la totale sfera del suo volere e del suo non volere. Ad ogni giorno si cambia di opinione e si arriva anche a posizioni precisamente contrarie, ed i piщ poi prendono la vita come un gioco. Continua dunque ciт che hai cominciato e forse arriverai alla cima, o almeno arriverai in alto ad un punto che tu solo comprenderai non essere la cima. "Ma che cosa avverrа " tu dici, "di tutti questi famigliari che non hanno un loro patrimonio? " Questa folla, quando tu avrai cessato di pascerla, troverа il modo di mantenersi da sй; e tu poi saprai della povertа quello che ora non puoi sapere colla tua azione benefica; farai, cioи, questa esperienza, che la povertа tratterrа vicino gli amici veri e sicuri menti e invece si allontaneranno quelli che seguivano te per cercare altra cosa. Anche solo per questo la povertа и degna di essere amata, che essa ti mostrerа quali sono le persone che ti amano. Quando verrа mai quel giorno nel quale nessuno dica menzogne per farti onore? A questo devono essere rivolti i tuoi pensieri; questo devi desiderare e cercare, affidando poi a Dio tutti gli altri voti dell'anima tua, in modo che tu possa sentirti contento di te e dei beni che in te hanno origine. Quale felicitа puoi raggiungere piщ prontamente? Riduciti ad aver bisogno di poche cose che non ti possano esser tolte; e per apprendere a farlo piщ volentieri potrа giovarti il tributo che sono pronto a pagarti anche in questa lettera.
Sebbene tu lo guardi con un certo senso di ostilitа, Epicuro anche ora pagherа per me: "Il tuo discorso, credimi, assumerа un aspetto di nuova magnificenza se parlerai da un misero letto e in miseri panni, perchй cosм tu darai prova della veritа delle tue parole. " Certo con altro animo ascolto ciт che dice il nostro Demetrio, da quando l'ho visto nudo su un giaciglio peggio che di strame: egli и non un precettore ma un testimone della veritа. " Ma non и dunque possibile disprezzare le ricchezze di cui siamo venuti in possesso? E perchй mai non dovrebbe essere possibile? Certo rivela usi grande animo anche colui che dopo essere a lungo vissuto fra grandi ricchezze quasi un po' meravigliato di tanta fortuna ad un certo punto finisce per riderne e si rende conto di esserne il padrone piщ perchй lo ascolta dagli altri che per sentimento proprio. E' giа molto non lasciarsi corrompere dalla compagnia delle ricchezze, ed и un grande colui che fra le ricchezze sa contenersi come un povero. Io non so, tu mi dici, come costui quando sia effettivamente caduto in povertа, saprа poi sopportarla; ma d'altra parte nemmeno io, o Epicureo, so se cotesto ghiotto povero di cui tu parli nel caso che gli capitasse la ricchezza saprebbe poi disprezzarla. Pertanto cosм nell'uno come nell'altro caso bisogna valutare l'animo e vedere se il ricco saprebbe accomodarsi alla povertа e il povero non indulgere alla ricchezza: altrimenti anche il misero lettuccio e la meschina veste non sono prova di buona disposizione d'animo. Perchй tale buona disposizione sia manifesta, bisogna che quella misera condizione di vita sia apertamente accettata per libera scelta e non per necessitа. D'altronde и segno di grande animo non aver fretta di scendere alla povertа come ad uno stato migliore ma prepararvisi come ad uno stato che si puт facilmente tollerare. Ed и veramente facile a tollerarsi, caro Lucilio; e se vi giungi dopo aver meditato a lungo и anche dilettevole, perchй essa ti dа quella tranquillitа sicura, senza la quale nulla и dilettevole. Pertanto io credo necessario fare quello che, come ti ho scritto, hanno fatto alcuni grandi uomini, cioи scegliere alcuni giorni nei quali con una finzione di povertа si esercitano a sopportare la povertа vera. E tanto piщ dobbiamo fare questo poichй ci siamo un po' snervati nei piaceri, e quindi giudichiamo ogni cosa dura e difficile: bisogna invece tenere desto l'animo nostro, stimolarlo ed anche ammonirlo che la natura ci ha costituito in modo che anche pochissimo ci basti. Nessuno nasce ricco: appena venuto alla luce ogni essere umano deve appagarsi del latte e di un panno, e pur con questi umili inizi non riesce poi a trovare la sua piena soddisfazione nemmeno in un regno. Addio.

Esempio



  


  1. roberto

    lucillo, critiche ai giovani