Lettere a Lucilio (Seneca) - Libro IV - Lettera XII

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Testo

LETTERA XII
LE ANIME GRANDI HANNO DIO IN SE'
Tu fai opera ottima e per te salutare se, come mi scrivi, tu perseveri nell'opera tua per formarti un'anima veramente buona: formazione che и stolto chiedere quando tu puoi ottenerla da te stesso. .Non si tratta di levare le mani al cielo o di pregare il custode del tempio che ci permetta di accostarci alle orecchie dei simulacri quasi che possiamo cosм essere molto uditi. Dio ti и vicino, и con te, и dentro di te. Proprio questo voglio dirti, o Lucilio: alberga dentro di noi un sacro spirito che osserva e custodisce segnate le nostre azioni buone e cattive. Come и trattato da noi, cosм egli ci tratta. Nessuno riesce ad essere uomo veramente buono senza Dio: nessuno infatti riuscirebbe senza l'aiuto suo a sollevarsi al di sopra della fortuna. Egli suggerisce idee grandi e diritte. Non si sa quale dio, ma un dio abita in ogni uomo virtuoso. Se si presenta ai tuoi sguardi un fitto bosco di vecchi alberi piщ alti dell'ordinario che coll'ampia distesa dei rami che s'intrecciano gli uni cogli altri impedisce la vista del cielo, tu senti che l'altezza di quella foresta, la solitudine del luogo, la meraviglia di quell'ombra fitta e ininterrotta in mezzo all'aperta pianura ti attesta la presenza di un dio. Se tu ti trovi a guardare una spelonca ampiamente scavata non dalle mani dell'uomo ma dalle forze naturali, che sostiene colle rocce corrose la montagna, l'animo tuo и preso dal senso di un religioso mistero. Noi adoriamo le fonti dei grandi fiumi: lа dove sgorga dal profondo della terra l'acqua di un fiume s'innalzano altari: ricevono onore e culto le acque termali e si attribuisce un valore sacro ad alcuni laghi per il Colore cupo dell'acqua o per la sua profonditа: ebbene, non ti sentirai preso da un senso di venerazione quando tu veda un uomo impavido di fronte ai pericoli, libero dalle cupidigie, felice nelle avversitа, tranquillo fra le tempeste, che guarda gli altri uomini dall'alto e gli Dei faccia a faccia come pari? e non mi dirai che "qui si tratta di cosa troppo grande e troppo alta perchй si possa ritenerla simile a questo piccolo corpo in cui и rinchiusa "? Una potenza divina и veramente discesa in lui. Un'anima eccellente e moderata che passa con un sentimento di superioritа fra tutte le cose, che sorride di tutto ciт che noi temiamo o desideriamo, и mossa certamente da una superiore potenza celeste. Una tale grandezza non puт essere senza il sostegno di una divina forza: la parte maggiore di essa и lа donde и discesa. Come i raggi del sole, pur toccando la terra sono in sostanza lа donde partono, cosм una grande e santa anima и mandata quaggiщ affinchй noi possiamo avere qualche diretta conoscenza del mondo divino: i intrattiene con noi ma rimane sempre legata alla sua origine dalla quale deriva e alla quale mira e tende i suoi sforzi, e partecipa alla vita nostra come un essere superiore. Qual и dunque questa anima? и l'anima che splende di una sola luce, quella del suo intimo bene. Nulla di piщ stolto che lodare in un uomo quello clic non gli appartiene. Nessuno piщ pazzo di colui che ammira quei beni che possono improvvisamente passare ad un altro. I freni d'oro non rendono migliore il cavallo. Altrimenti si presenta il leone colla sua criniera dorata nel momento in cui un po' affaticato viene costretto ad accettare paziente gli ornamenti, ed il leone incolto nella primitivitа del suo impeto nativo: questo, fiero quale la natura volle che fosse nei suoi slanci, bello nel suo aspetto feroce, che appare anzi in tutta la sua bellezza proprio perchй non puт esser guardato senza un senso di terrore; ebbene, questo leone и preferito a quell'altro infiacchito e tutto coperto di foglie d'oro. Ognuno deve vantarsi soltanto di ciт che и propriamente suo. Noi lodiamo la vite se appesantisce i tralci coi grappoli d'uva, se col loro peso fa piegare a terra i sostegni: c'и forse qualcuno che a questa preferisca un'altra vite da cui pendano uva, e foglie d'oro? La virtщ propria della vite и dunque la fertilitа, e anche nell'uomo bisogna lodare solo ciт che gli и specificamente proprio. Io ti presento l'esempio di un tale che ha una numerosa bella famiglia, che abita una bella casa, semina molto e mette a frutto grandi capitali: nessuno di questi beni и in lui: gli sono tutti intorno. Loda in lui quello che non gli puт essere tolto e non gli puт essere dato, ciт che appartiene veramente alla persona. Tu mi domandi che cosa sia questo? E' l'anima, и la ragione perfetta nell'anima. L'uomo infatti и un animale ragionevole: egli raggiunge il bene che gli и proprio se assolve il compito per il quale nasce. Che cosa и che la ragione esige da lui? Una cosa molto facile, vivere secondo natura. Eppure la comune follia rende ciт molto difficile; ci spingiamo l'un l'altro verso il vizio. Come possono dunque essere richiamati alla via, della salvezza quelli che nessuno frena e anzi il popolo spinge? Addio.

Esempio