La vita di Seneca

Materie:Appunti
Categoria:Latino

Voto:

1.5 (2)
Download:157
Data:19.01.2006
Numero di pagine:2
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
vita-seneca_2.zip (Dimensione: 3.06 Kb)
trucheck.it_la-vita-di-seneca.doc     20.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

Seneca
Vita
Lucio Anneo Seneca nacque a Cordoba nel a.C. da una ricca famiglia provinciale di rango equestre. Fu condotto molto presto a Roma, dove completò la sua istruzione retorica e filosofica. Pur avendo fatto con entusiasmo e convinzione, quand’era molto giovane, la scelta della vita contemplativa, a cui lo indirizzavano io suoi maestri di filosofia, egli l’abbandonò per non dispiacere suo padre; intraprese infatti il cursus honorum e rivestì la questura. Le sue eccezionali qualità oratorie lo destinavano a una brillante carriera, ma non il suo cattivo rapporto con gli imperatori. Caligola desistette dall’ucciderlo soltanto perché convinto da una donna che era gravemente malato e destinato a morire, ma Claudio, istigato dalla moglie Messalina, lo accusò di adulterio e lo condannò all’esilio in Corsica. Qui rimase fino al 49 a.C. quando fu richiamato a Roma dalla nuova moglie di Claudio, Agrippina. Dovette quindi accettare l’incarico di precettore di Nerone, figlio di Agrippina, a cui la madre stava già preparando la successione all’impero. Infatti nel 54 Seneca si trovò ad essere consigliere imperiale di un giovane non ancora diciottenne ed ebbe nelle sue mani il governo dell’Impero, insieme ad Agrippina e con il prefetto del pretorio Afranio Burro. La collaborazione con un potere dispotico, conseguito e sostenuto con intrighi e delitti, comportava necessariamente l’accettazione di compromessi anche molto gravi. Nel 59 Nerone fece uccidere la madre,e Seneca rimase al suo fianco anche dopo il matricidio. Dopo la morte di Burro Seneca, adducendo questioni di età e di salute, chiese a Nerone il permesso di abbandonare ogni attività pubblica e di ritirarsi completamente a vita privata. Dal 62 al 65, l’anno della sua morte, egli realizzò finalmente quella vita contemplativa a cui aspirava dalla giovinezza e che tante volte aveva lodato e raccomandato nei suoi scritti, e si dedicò interamente alla riflessione, alla lettura, allo studio e alle composizione delle sue opere. Tuttavia non riuscì a mettersi al riparo dall’ostilità di Nerone, che lo costrinse a togliersi la vita dopo aver scoperto che congiurava contro di lui. Secondo tacito egli affrontò la morte con coraggio, serenità e nobiltà d’animo, ispirandosi all’esempio delle morti filosofiche di Socrate e di altri sapienti del passato.

Esempio