Il codice Da Vinci

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

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Testo

IL CODICE DA VINCI

AUTORE: Dan Brown, nato nel 1964 nel New England.
DATA DI PUBBLICAZIONE: marzo 2003
TEMATICHE: Il romanzo “Il Codice da Vinci” ha suscitato notevoli polemiche per le tematiche proposte all’interno della trama. Ad un esame superficiale l’opera si presenta come il semplice racconto di un’appassionante caccia al tesoro. L’autore racconta che una setta, il Priorato di Sion, è riuscita per tanto tempo a tenere nascosto un segreto, il Santo Graal, tramite il suo ultimo Gran Maestro, un curatore del Museo del Louvre, Jacques Saunière. Per carpire il luogo segreto del nascondiglio del Santo Graal, Saunière e i suoi principali collaboratori vengono uccisi. Uno studioso americano di simbologia, Robert Langdon, è sospettato dei crimini, ma una criptologa che lavora per la polizia di Parigi — Sophie Neveu, nipote di Saunière — crede nella sua innocenza e lo aiuta a fuggire. Il responsabile degli omicidi sembra essere l’Opus Dei, ma le cose sono più complicate. Nel romanzo, il nuovo Papa ha deciso di rescindere i legami fra la Chiesa e l’Opus Dei che risalgono a Papa Giovanni Paolo II, e il prelato dell’Opus Dei accetta la proposta che gli proviene da un misterioso "Maestro": pagando a questo personaggio una somma immensa, potrà ricattare la Santa Sede impadronendosi delle prove del segreto del Priorato di Sion — cioè della "verità" su Gesù Cristo — e minacciare di rivelarle al mondo. Un ex-criminale, ora numerario dell’Opus Dei, è "prestato" al Maestro, e proprio quest’ultimo lo spinge a commettere una serie di crimini. In realtà, il "Maestro" lavora per sé stesso: è un ricchissimo studioso inglese, anti-cattolico, che vuole rivelare il segreto al mondo e accusa il Priorato di tacere per timore della Chiesa. Fra omicidi, enigmi e inseguimenti Robert Langdon e Sophie — fra i quali nasce inevitabilmente anche una storia d’amore — finiscono per scoprire la verità: la tomba della Maddalena è nascosta sotto la piramide del Louvre, voluta dall’esoterista presidente francese Mitterrand, ma il sang réal scorre nelle vene della stessa Sophie, che è dunque l’ultima discendente di Gesù Cristo.
Gran parte del successo che il romanzo ha ricevuto, in realtà, è dovuto alle continue allusioni nascoste e alle provocazioni che solleva: la storicità dei racconti biblici, la vera natura di Gesù Cristo, le origini e lo sviluppo del credo cristiano. In pratica, secondo Dan Brown, l’intera religione cristiana si fonda su una menzogna misogina e Gesù avrebbe voluto a capo della sua chiesa la sposa Maria Maddalena e non San Pietro.
Al centro del racconto vi è il Priorato di Sion, presentato all’inizio dell’opera da Brown come una . L’autore documenta la storicità di questa setta citando alcuni documenti, Les Dossiers Secrets, rinvenuti presso la biblioteca Nazionale di Parigi, che forniscono l’identità di numerosi membri del Priorato, tra i quali ci sarebbe anche Leonardo da Vinci, che ne sarebbe stato addirittura Gran Maestro. La maggior parte degli storici però, non riconosce la validità di questi documenti, che sembrerebbero essere dei falsi di inizio Novecento. Tutto il Priorato sarebbe dunque una “messa in scena” cui poche persone hanno preso parte.
La presenza di Leonardo da Vinci nei Dossiers secrets serve ad introdurre questo personaggio e le sue opere cariche di simbologia pagana ed esoterista all’interno della trama. Altra tematica del romanzo, infatti, è proprio quella del femminino sacro, di cui si pensa che Leonardo fosse grande appassionato e conoscitore.
Infine, tra le tematiche, vi è anche una critica rivolta all’opus Dei come definita dallo stesso autore. L’Opus Dei (opera di Dio) viene presentata come una setta di bigotti e fanatici del cattolicesimo, all’interno della quale esiste un’assoluta divisione tra i sessi e i numerari sono costretti a portare il cilicio e a frustarsi. La critica è evidente e, anche se nella realtà quest’organizzazione non è così integralista e bruta come viene presentata, l’idea che il romanzo ci propone è molto negativa.

GIUDIZIO PERSONALE: la vicenda narrata si svolge nella Parigi contemporanea e i fatti sono fantastici. La storia è la rielaborazione fantastica dell’autore di una serie di leggende e racconti che inevitabilmente attorniano la religione cristiana fin dalle origini. La trama è improbabile e, anche se cattura l’attenzione del lettore per le mirabolanti vicende e la serie di stupefacenti azioni non è da prendersi troppo seriamente.
Dan Brown ha sicuramente un grande merito: quello di aver spinto milioni di lettori ad approfondire alcuni aspetti del cattolicesimo. L’autore mette in luce un probabile complotto ordito dalla Chiesa delle origini contro il “femminino sacro”. Pur storicamente impossibile, questo “complotto” deve aiutarci a comprendere il ruolo della Chiesa e delle sue componenti e a riflettere su questi organi.
Il racconto è in terza persona e il linguaggio è attuale e vicino al nostro modo di parlare. Il registro è informale e l’autore si esprime in modo realistico. L’autore ricorre a termini tecnici solo nel campo della simbologia e nella descrizione delle opere d’arte, dimostrando la sua preparazione in questo campo; d’altronde non bisogna dimenticare che Dan Brown è uno storico d’arte. Frequente l’utilizzo di termini ed espressioni francesi.
In definitiva, il romanzo di Dan Brown merita il successo ricevuto per l’appassionante trama e l’affascinante storia raccontata. Il linguaggio è chiaro, scorrevole e rende piacevole proseguire la lettura.

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