- pone il suo “io” in primo piano
- sapore personale che non avevano le invocazioni
alla musa di Omero
Greco
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• visione di Zeus come garante dell’ordine cosmico
• La tragedia si compone in 3 Quadri
• 1° quadro : Attesa (di Atossa) = idea arcaica ( nell’attesa fa un monologo
• 2° quadro : apparizione del fantasma di Dario = colpe di Serse (aggiogare il mare con un ponte di barche): è andato oltre i limiti umani, ossia il mare
• 3° quadro : compia
Archiloco
Nel fr. 120 si vanta di saper comporre il ditirambo quando è in preda all’ eccitazione indottagli dal vino.
Intonar so il ditirambo di Dioniso mio signore,
il bel canto io so, dal vino folgorato nel mio cuore.
Anche in Omero il vino era ispiratore di canti, ma in un senso notevolmente diverso.
Dice Odiss
Proteron men gar edei thn exyran touw kathgorountaw epideijai htiw eih prow touw feugontaw: nuni de para tvn feugontvn xrh punyanesyai htiw hn autoiw prow thn polin exyra, any' otou toiauta etolmhsan eiw authn ejamartanein. Ou mentoi vw ouk exvn oikeiaw exyraw kai sumforaw touw logouw poioumai, all' vw apasi pollhw afyoniaw oushw uper tvn idivn h uper
Il leone e la lepre
Un leone s’imbatté in una lepre che dormiva e stava per sbranarla,
successivamente vedendo un cervo passare nelle vicinanze, lasciando la lepre, si dirige verso quello. Ella (la lepre) svegliatasi dunque per il rumore, fuggì. Il leone, dopo un lungo inseguimento con il cervo, poiché non riusciva a prender(lo), ritornan...
Morto Aliatte, prese il regno Creso figlio di Aliatte, che aveva 35 anni di età, il quale assalì gli Efesini per primi tra i Greci. Allora gli Efesini da lui assediati affidarono la città ad Artemide, avendo legato una fune dal tempio alle mura. Ci sono sette stadi tra la città antica, che allora era assediata, e il tempio. Creso assalì questi per primi
♠ L’evasione comica
Il riso offre una via di fuga da una realtà opprimente. L’evasione comica, secondo Aristotele, è una deformazione grottesca della realtà che provoca un rovesciamento della realtà (è un processo di contestazione della realtà stessa).
È questa la risposta di Aristofane nei confronti della sua attualità. Egli nelle sue commedie
Nel 390 fondò ad Atene una scuola nella quale i giovani seguivano dei corsi di tre- quattro anni, apprendendo principi di cultura generale e studiando retorica ed eloquenza. A differenza dei sofisti egli volle soprattutto curare la loro paideia i modo che i loro scritti avessero un fondamento morale. La parola non doveva rappresentare solo una conoscenz
La scuola
Intorno al 390, a circa quarantasei anni, egli fondò la propria scuola, in cui i giovani apprendevano, oltre che nozioni di cultura generale, anche lo studio della retorica e dell’eloquenza.
Isocrate, come i Sofisti, compose, per i suoi alunni, alcune orazioni che essi dovevano studiare. Ma, proprio al contrario delle scuole sofistich