Repubblica Democratica del Congo

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Testo

REP. DEM. DEL CONGO
CAPITALE: Kinshasa (3 741 000)
POPOLAZIONE: 48 000 000
SUPERFICIE: 2 344 885 (Kmq)
DENSITA’: 21 (ab./Kmq)

ELEMENTI GEOGRAFICI, CLIMA E AMBIENTI
E’ situata nel cuore dell’Africa nera, che costituisce la zona meridionale del continente africano ed ha come confine settentrionale la fascia inferiore del Sahara. Di questa occupa la parte attraversata dall’equatore.
Si trova a occidente del profondo solco dei laghi tettonici, che tracciano il suo confine orientale: da nord il lago Alberto, il lago Edoardo, il lago Kivu e il lago Tanganica. Ad oriente di questo solco si trovano Uganda, Ruanda, Burundi e Tanzania. Zambia e Angola sono situati al confine meridionale.
Si affaccia sul mare solo allo sbocco del fiume Congo, il quale costituisce parte del suo confine occidentale con lo stato del Congo. A nord confina con la Rep. Centrafricana e il Sudan.
L’elemento geografico dominante è il bacino del fiume Congo, con la sua immensa ed intricata foresta pluviale.
Qui è diffuso il clima equatoriale, caldo – umido: la temperatura del mese più freddo è superiore a 15°, le differenze stagionali sono poco accentuate e le precipitazioni abbondanti. Queste sono le condizioni ottimali per il rigoglio della vegetazione, la flora caratteristica è, infatti, simile a quella dell’Amazzonia: alberi di alto fusto con chiome fitte e intricate, mentre in basso c’è un groviglio di erbe alte, cespugli, piante legnose rampicanti, alcune specie con foglie larghissime, altre, dette epifite, che crescono fissando le radici sui rami o sulle foglie di altre specie.
Gli alberi, ebano, mogano e palissandro, sono in continua crescita e producono un legno duro e compatto molto pregiato. Altre piante caratteristiche sono le palme; diffusi anche il banano e il bambù.
In questo ambiente vivono le zanzare apportatrici di malaria e la mosca tze tze, che trasmette la malattia del sonno.
Una striscia di rilievi delimita il confine orientale (i monti Mitumba sovrastano il lago Tanganica; tra i laghi Edoardo e Alberto si erge la vetta del monte Ruwenzori, 5119 m.): qui ci sono le foreste da nebbia, favorite dall’umidità atmosferica. Il loro nome deriva dalle nuvole e dalle nebbie che avvolgono le vette. Nella foresta da nebbia, che giunge fino a 2 – 3000 metri, crescono alberi immensi, con i rami ricoperti di piante epifite, di muschi e di licheni.
ORDINAMENTO DELLO STATO E POPOLAZIONE
La repubblica Democratica del Congo è una repubblica presidenziale.
La popolazione ha un elevato tasso d’accrescimento, infatti si prevede che arriverà a 80 milioni nel 2015, ed è formata da varie etnie Luba e Bantu; vive in villaggi sui fiumi o in città cresciute convulsamente.
Si parlano numerose lingue bantu e sudanesi, la lingua ufficiale è il francese. La capitale, Kinshasa, è sul fiume Congo, che è navigabile solo a tratti a causa delle cateratte.
Le religioni praticate sono quella cattolica (48%), protestante (29%) e animista.
L’indice di Sviluppo Umano, HDI, è basso, pari a 0,479; il PNL pro capite in potere d’acquisto è di 750 $ l’anno (la gente vive con 2 dollari al giorno), mentre il PNL totale è di 5,3 miliardi di dollari.
La mortalità infantile e per parto è elevata e le condizioni sanitarie, già insufficienti per la scarsa presenza dei servizi, sono aggravate dalla denutrizione (1815 calorie al giorno pro capite) e dalla diffusione della tubercolosi e della malaria. La speranza di vita media è di appena 50 anni e il 30% della popolazione non arriva ai 40. L’alfabetizzazione è inesistente.
STORIA
L’Africa Nera, popolata dai melano – africani, che hanno la pelle più o meno scura, ha subito profondamente la sua natura geografica e ambientale ed è rimasta per secoli molto isolata.
In particolare, a causa dello sbarramento prodotto dalle foreste, gli abitanti e le organizzazioni sociali del bacino del Congo sono stati i più isolati. Oltre ai popoli nudi della foresta e della savana (Pigmei, Ottentotti, Boscimani), all’arrivo dei Portoghesi nell’Africa Occidentale c’era un reame del Kongo esteso al bacino inferiore del fiume Congo, che gli indigeni chiamavano ‘Nzaidi, da cui deriva il nome Zaire.
Durante i primi secoli della colonizzazione però, le basi europee nell’Africa Nera erano ben poche e per lo più localizzate nei paesi costieri. Il periodo di intensa penetrazione europea in Africa risale a poco più di cent’anni fa: nel 1885 sul bacino del fiume Congo, ancora inesplorato, vennero avanzati dei diritti dal re del Belgio, che ne fece una colonia, il Congo Belga, impossessandosi delle sue enormi ricchezze minerarie. La colonia s’è resa poi indipendente nel 1960 con il nome di Repubblica del Congo. La giovane repubblica venne però subito scossa da un lungo periodo di lotte fra diversi gruppi etnici; agli scontri parteciparono anche truppe mercenarie inviate dal Belgio in difesa dei suoi interessi economici.
In seguito un colpo di stato militare ha sottoposto il paese ad una dittatura dispotica sotto la guida del generale Mobutu. Egli s’impegnò in una politica di “africanizzazione” e giunse nel 1972 a cambiare nome al paese chiamandolo Zaire (antico nome locale del fiume Congo).
In politica estera vi fu un’apertura verso la Cina e il rafforzamento dei legami con l’Occidente. Vi furono tentativi di opposizione e di invasione da parte di esuli zairesi, provenienti dall’Angola, nella provincia dello Shaba (1977 e 1978), stroncati con aiuti francesi e belgi, finché non si costituì una forza militare interafricana nello Shaba. Il governo di Mobutu usufruì anche di aiuti economici da parte del Fondo monetario internazionale e della CEE, ma non riuscì a risolvere i gravi problemi economici, e nuovi movimenti di opposizione si costituirono finché, il 17 maggio 1997, la guerriglia condotta dall’Alleanza delle forze democratiche per la liberazione del Congo – Zaire (ADFL), iniziata nel 1996 nelle estreme regioni orientali, pose fine alla dittatura del maresciallo Mobutu Sese Seko, perpetuatasi per oltre 30 anni.
Dal 29 maggio 1997 il leader dell’ADFL, Lauren – Désiré – Kabila, ha assunto la guida del governo e la presidenza della Repubblica e il paese ha ripreso il nome di Repubblica Democratica del Congo.
ECONOMIA
Ben pochi progressi sono stati compiuti nei riguardi della eliminazione degli squilibri economici, sociali e territoriali ereditati dal colonialismo: la Repubblica Democratica del Congo ha scarse capacità produttive e il paese è oppresso da un debito che è il doppio del suo PNL.
L’agricoltura non è stata pianificata adeguatamente per seguire il ritmo di accrescimento della popolazione, anche perché gli investimenti si sono concentrati nel settore minerario. L’agricoltura di sussistenza produce manioca, mais e miglio. Si esporta olio di palma. Dalle foreste si ricava legno pregiato.
Le miniere costituiscono la ricchezza del paese. Vi sono importanti giacimenti di rame nello Shaba (ex Katanga), ma si estraggono anche zinco, manganese e soprattutto cobalto, di cui il Congo è il primo produttore mondiale. La produzione di argento, oro, stagno e altri minerali (cadmio, tungsteno, uranio, radio e germanio) resta limitata rispetto alle possibilità del paese. Bisogna inoltre ricordare la produzione dei diamanti, per i quali la Repubblica Democratica del Congo è uno dei principali fornitori mondiali.
Scarseggia l’energia idroelettrica, nonostante le opportunità offerte dai fiumi.
Scarsi progressi ha fatto il settore industriale. Tuttavia, agli impianti di raffinazione dei minerali, per lo più concentrati nello Shaba, si sono aggiunte parecchie industrie manifatturiere (opifici alimentari, birrerie, calzaturifici, impianti tessili), volte a soddisfare la domanda locale e localizzate per lo più tra Kinshasa e Matadi.

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