Repubblica Ceca

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Repubblica Ceca
1. INTRODUZIONE
Repubblica Ceca (Èeská Republika), repubblica dell'Europa centrale, comprendente le regioni storiche della Boemia, della Moravia e di parte della Slesia. Confina a nord con la Polonia, a est con la Slovacchia, a sud con l'Austria, a ovest e a nord con la Germania. Nata in seguito alla scissione della Cecoslovacchia in due stati, la Repubblica Ceca è divenuta indipendente, come la Slovacchia, il 1° gennaio 1993. Lo stato ha una superficie di 78.864 km² e la sua capitale è Praga.

2. TERRITORIO
La Repubblica Ceca si estende sulle alteterre che formano il quadrilatero della Boemia e giungono a ovest fino ai confini con la Germania e a est fino alla Slovacchia. Oltre alle alture della Boemia, il paese comprende i rilievi dei Monti Metalliferi a nord-ovest, le catene dei Sudeti a nord-est e quelle dei Carpazi a est. La cima più alta è il monte Sniezka (1602 m), nei Sudeti.
La parte centrale del territorio è composta dal bacino boemo e dalla regione collinare della Boemia-Moravia, che circondano fertili vallate fluviali e grandi estensioni di terreni coltivati; nella zona orientale il territorio si abbassa fino alla depressione morava mentre, al confine con la Germania, si incontrano i boschi della Selva boema.
I fiumi principali che attraversano il paese sono l'Elba, la Moldava, la Morava, la Neisse e l'Oder. Altri importanti corsi d'acqua sono lo Jizera, l'Ohre, il Beca, lo Sázava, lo Svratka e il Luznice. I laghi sono di modeste dimensioni, alcuni creati artificialmente per l'approvvigionamento idrico.
2.1. Clima Le regioni interne del paese hanno un clima continentale
temperato, con estati calde e inverni freddi. Nelle zone montuose gli inverni sono molto più rigidi e le precipitazioni più abbondanti. L'area meridionale del paese, al confine con l'Austria, ha estati molto calde e inverni miti. A Praga la temperatura media è di -1,5 °C in gennaio e di 19,4 °C in luglio. La media annua delle precipitazioni è di 483 mm a Praga e di 525 mm a Brno.
2.2. Flora e fauna Il manto forestale è per la maggior parte formato da pini e abeti, abbondanti nelle zone più elevate; a quote più basse si trovano boschi di querce, frassini e aceri. I terreni non coltivati sono coperti da distese erbose dove crescono trifoglio, ginestre e, nelle aree più umide, canneti. L'inquinamento e la deforestazione hanno reso meno abbondante la fauna, ma nelle zone montuose dei Carpazi vivono ancora lupi, orsi bruni, cinghiali, gatti selvatici, camosci, volpi e aquile.
3. POPOLAZIONE
Tensioni etniche tra i cechi e gli slovacchi hanno portato nel 1992-93 alla costituzione della Repubblica Ceca. I cechi si considerano i primi abitanti della regione, in quanto discendenti delle tribù slave, che giunsero in Boemia e in Moravia nel V secolo d.C., occupando le terre precedentemente abitate dagli avari. La popolazione della Repubblica, che in base al censimento del 1998 è di 10.286.470 abitanti, è costituita per la maggior parte da cechi (o boemi, 82,2%), seguiti da moravi (13,2%), slovacchi (3,1%) e altre minoranze (2%), tra cui tedeschi, gitani, polacchi e magiari. La percentuale della popolazione ebraica è diminuita drasticamente dopo la seconda guerra mondiale.
La popolazione ceca vive soprattutto nelle regioni settentrionali e orientali, mentre quelle sudoccidentali, ai confini con la Germania e l'Austria, sono perlopiù caratterizzate da insediamenti sparsi.
3.1. Suddivisioni amministrative e città principali
Il paese è suddiviso in sette regioni amministrative: Boemia Occidentale, Boemia Centrale, Boemia Orientale, Boemia Settentrionale, Boemia Meridionale, Moravia Meridionale e Moravia Settentrionale. Alle regioni si aggiunge il distretto amministrativo della capitale, suddiviso in municipalità. L'agglomerato urbano di Praga e il suo distretto contano complessivamente 1.209.855 abitanti (1996). Situata nel cuore del paese, Praga è collocata in una posizione molto favorevole, all'incrocio delle grandi direttrici di comunicazione interne ed estere. Seconda per grandezza e importanza è la città di Brno, grande centro culturale; seguono Ostrava, Plzeò, Olomouc, Liberec e Hradec Králové.
La religione più diffusa è quella cattolica, praticata da circa il 65% della popolazione. Sono presenti anche comunità di protestanti, di aderenti alla Chiesa cristiana ortodossa orientale e una piccola minoranza di ebrei, concentrati nella città di Praga.
3.2. Lingua e religione La lingua nazionale è il ceco (affine allo slovacco), appartenente al gruppo slavo occidentale delle lingue indoeuropee. Viene parlato anche il moravo (lingua di transizione tra il ceco e lo slovacco) e i suoi dialetti, specialmente tra le minoranze tedesche, magiare e rumene.
Il sistema scolastico della Repubblica Ceca è articolato in scuola primaria, obbligatoria dai 6 ai 16 anni d'età, e scuola secondaria, facoltativa, che oltre allo studio prevede periodi di formazione professionale. L'università più importante è quella di Praga (1348).
3.3. Cultura
La Repubblica Ceca è espressione di una cultura in cui si sono molto bene amalgamate le differenti caratteristiche espressive dei popoli che nel corso dei secoli hanno abitato la regione. Importanti sono state le influenze della cultura ebraica, di quella tedesca e di quella magiara, che hanno fatto di Praga il maggiore centro della cultura europea già durante l'impero austroungarico. La ricchezza e l'eterogeneità delle conoscenze hanno portato a un notevole sviluppo di tutte le espressioni artistiche: letteratura, arti figurative, musica. In campo letterario figure di spicco del Novecento sono Jaroslav Hašek, Karel Èapek, Václav Havel, attuale presidente della Repubblica e leader del movimento degli intellettuali, e Jaroslav Seifert, poeta a cui è stato assegnato il premio Nobel per la letteratura nel 1984.
In campo musicale grandi sono stati i contributi di compositori famosi come Antonín Dvoøák, Bedøich Smetana, Leóš Janáèek e Bohuslav Martinu. Pittori come Alphonse Mucha e František Kupka hanno particolarmente arricchito il panorama artistico della moderna Repubblica Ceca. Espressione della cultura tedesca e di quella ebraica, ma nativi della Repubblica Ceca, sono anche il compositore Gustav Mahler e lo scrittore Franz Kafka.
Il paese conserva biblioteche, documenti e collezioni appartenuti alla Cecoslovacchia. Molto ricchi sono il Museo nazionale con l'annessa biblioteca, la Biblioteca dell'Università Carlo di Praga e la Biblioteca della Repubblica Ceca. Una raccolta di importanti documenti e di notevoli oggetti artistici è conservata presso il monastero di Strahov a Praga.
4. ECONOMIA
Il governo ceco attua una politica di riforme economiche già impostata dal governo della Cecoslovacchia prima della scissione in due stati. Alla base dell'economia di mercato restano quelle misure atte a conseguire una certa stabilità (privatizzazione, sviluppo delle infrastrutture, ristrutturazione industriale); inoltre, il governo ceco e quello slovacco hanno stipulato un accordo per mantenere aperte le frontiere commerciali tra i due paesi e costituire un'unione doganale anche senza utilizzare la stessa moneta. Ciononostante, gli scambi commerciali tra le due repubbliche sono diminuiti di un terzo alla metà del 1993, così come quelli con altri paesi, malgrado l'accordo raggiunto con Polonia e Ungheria per la creazione di una zona di libero commercio. Dopo la separazione, la Repubblica Ceca è stata ammessa a godere del Fondo monetario internazionale e degli aiuti della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.
Il governo ceco ha varato una riforma per perfezionare il sistema fiscale, manovra che ha però portato all'aumento dei prezzi dei beni di largo consumo e all'incremento dell'inflazione. Contemporaneamente sono stati favoriti gli investimenti di imprese straniere con la creazione di una speciale agenzia autorizzata a stabilire contatti di lavoro e accordi commerciali con compagnie estere.
All'economia ceca contribuiscono per il 51% il settore del commercio e dei servizi e per il 45% il settore industriale e manifatturiero. Nel 1997 il prodotto interno lordo è stato di 52.034.700.316 dollari USA, stimato in circa 5050 dollari pro capite.
4.1. Agricoltura La Repubblica Ceca vanta un'agricoltura molto più avanzata degli altri paesi europei che facevano parte del blocco comunista, anche se la resa delle coltivazioni è ancora inferiore a quella ottenuta negli stati dell'Europa occidentale. La prima fase della privatizzazione delle terre ha interessato solo le cooperative, che insieme alle aziende di stato coltivano attualmente circa il 90% dei terreni; una seconda fase per un graduale ritorno della terra ai privati prevede anche un ulteriore incremento della produzione agricola. La superficie coltivabile è di circa 3,2 milioni di ettari, per la maggior parte coltivata a cereali; all'inizio degli anni Novanta il principale prodotto è stato il frumento, seguito da barbabietole da zucchero, orzo, riso e mais. Un buono sviluppo ha avuto anche l'allevamento, in prevalenza di suini, bovini, ovini e animali da cortile.
4.2. Risorse minerarie Le risorse minerarie sono relativamente scarse e limitate alla presenza di depositi di lignite e di carbon fossile, estratto soprattutto a Chomutov, Most, Karlovy Vary, Ostrava e Kladno. Le miniere a cielo aperto di lignite e l'uso del carbone sono le cause principali dell'alto tasso di inquinamento atmosferico e idrico di cui soffre il paese. In alcune regioni si estraggono magnesite, ferro, minerali non metallici e uranio; nelle zone montuose della Boemia sono inoltre presenti modeste riserve di mercurio, antimonio e stagno.
4.3. Industria
Già durante l'impero austroungarico le province ceche comprendevano importanti centri industriali della Cecoslovacchia e negli anni delle due guerre mondiali il paese era noto come maggiore centro di produzione dell'industria leggera. Oltre ai settori tradizionali della manifattura calzaturiera, tessile e vetraria, ulteriormente sviluppatisi dopo la caduta del regime comunista, sono molto attive le industrie metallurgiche, meccaniche, chimiche e alimentari. Importanti sono i settori per la produzione di macchinari industriali e mezzi di trasporto; famosi gli stabilimenti della Skoda, che produce autoveicoli esportati in tutta Europa.
La caduta del regime comunista e l'apertura ai rapporti internazionali hanno fatto del turismo una promettente fonte di entrate. Circa 50 milioni di turisti hanno visitato il paese all'inizio degli anni Novanta, attratti soprattutto dalla straordinaria ricchezza di monumenti artistici e opere d'arte di Praga; altre mete frequentate sono rappresentate dalle numerose località sciistiche e stazioni termali.
4.4. Flussi monetari e commercio La moneta corrente è la corona ceca, suddivisa in 100 haler. Dopo la divisione in due stati della Cecoslovacchia entrambe le repubbliche avevano deciso di comune accordo di continuare a utilizzare la stessa moneta (koruna) in uso prima della separazione; dall'8 febbraio 1993, invece, sia la Repubblica Ceca sia la Repubblica Slovacca hanno adottato differenti valute, rafforzando in questo modo le tensioni preesistenti alla separazione. L'istituto centrale di emissione è la Banca Nazionale Ceca; Praga sta divenendo il centro finanziario ed economico più grande del paese, ma importanti sono anche i circa 50 istituti bancari privati che dal 1991 operano su base regionale.
All'Unione Sovietica e agli altri paesi a regime comunista, principali mercati per l'esportazione fino al 1989, la Repubblica Ceca ha ora affiancato altri partner commerciali, stabilendo scambi con nazioni dell'Unione Europea, come Germania, Austria, Polonia e Russia. Nel 1993 sono stati importati prodotti per un valore pari a 12,9 miliardi di dollari (principalmente petrolio, macchinari e apparecchiature per telecomunicazioni), mentre il valore delle esportazioni è stato di 13,2 miliardi di dollari (carbone, autoveicoli, materiale rotabile, calzature, semilavorati di ferro e acciaio, e prodotti alimentari).
4.5. Trasporti La compagnia ferroviaria di stato gestisce una rete di strade ferrate di circa 9430 km. La rete stradale si sviluppa per 125.905 km e, dalla fine del 1992, il trasporto aereo è assicurato dalla compagnia nazionale Czech Airlines. L'aeroporto internazionale è situato a Praga.
5. ORDINAMENTO DELLO STATO
La Repubblica Ceca è una repubblica parlamentare, basata sulla Costituzione adottata nel dicembre 1992, che ha trasformato il preesistente Consiglio nazionale in Camera dei deputati, affiancata dal Senato in un sistema di tipo bicamerale. Il governo ceco ha mantenuto quasi inalterata la compagine governativa della Cecoslovacchia.
Il Parlamento, riunito in sessione plenaria, elegge il presidente della Repubblica; al capo dello stato, che assume anche la carica di comandante in capo delle forze armate, viene conferito un mandato di cinque anni, rinnovabile per una seconda legislatura. Il presidente nomina il primo ministro, al quale spetta il compito di valutare le candidature al Consiglio dei ministri, e diciassette membri del Consiglio.
Il potere legislativo spetta ai 200 deputati della Camera e agli 81 membri del Senato, eletti a suffragio universale rispettivamente ogni quattro e sei anni. Un terzo dei senatori viene rieletto ogni due anni. La giustizia è amministrata dalla Corte costituzionale, dalla Corte suprema, dalle Corti di prima istanza e dalle Corti d'appello. Quindici giudici della Corte costituzionale vengono nominati dal presidente della Repubblica, con il consenso del Senato. Le corti giudicanti sono divise in quattro sezioni: civile, penale, finanziaria e amministrativa (per trattare le cause contro le istituzioni dello Stato). Le corti distrettuali hanno competenza per le cause locali; le sentenze vengono emesse da una giuria presieduta da tre giudici, secondo il sistema anglosassone.
5.1. Partiti politici Il sistema multipartitico, già istituito dalla Cecoslovacchia, ha permesso al Partito democratico civico, in coalizione con l'Unione cristiano democratica, di affermarsi come guida politica del paese dopo la scissione. Accanto al Partito democratico civico, che aveva contribuito alla disgregazione del Forum civico e alla caduta del regime comunista, vi sono partiti minori, attivi su base regionale, e il Blocco di sinistra formato dalla coalizione delle forze comuniste.
6. STORIA
Per la storia del paese dalle origini al 1918, vedi Boemia; Moravia; Slesia e Impero austroungarico; per il periodo storico compreso tra il 1918 e il 1992, vedi Cecoslovacchia.
La Cecoslovacchia si separò consensualmente il 1° gennaio 1993 nelle due entità statali di Repubblica Slovacca e Repubblica Ceca. Alla fine del gennaio 1993 quest'ultima elesse Václav Havel primo presidente e nominò primo ministro Václav Klaus.
Il governo proseguì nella politica di introduzione di un'economia di mercato iniziata dalla Cecoslovacchia – non senza creare conflitti all'interno della società – e ottenne l'associazione del paese all'Unione Europea. All'inizio del 1994 fu firmato un accordo di pace con i paesi occidentali, atto preparatorio dell'ingresso nell'Organizzazione del trattato dell'Atlantico del Nord (NATO).
Le elezioni legislative del 1996 videro prevalere, seppure di poco, il Partito civico democratico (ODS) di Václav Klaus sul Partito socialdemocratico (CSSD) di Miloš Zeman; Klaus assunse la guida di un governo minoritario di coalizione, dimettendosi l’anno seguente. Nel gennaio 1997 i governi ceco e tedesco firmarono una dichiarazione di scuse per gli arbitri commessi dai due paesi durante la II guerra mondiale.
6.1. Sviluppi recenti A partire dalla fine del 1997 lo sviluppo economico ceco ha segnato il passo. Le riforme annunciate dal governo hanno stentato a decollare, mentre si sono moltiplicati i casi di corruzione che hanno coinvolto importanti esponenti dell’ODS, che infine si è scisso, dando vita all’Unione della libertà (US), una nuova formazione politica guidata da Jan Ruml, già ministro degli Interni di Klaus. Nel 1998, mentre Havel è stato riconfermato alla presidenza della repubblica, l’ODS è stato battuto alle elezioni legislative di giugno, che hanno visto la vittoria dei socialdemocratici del CSSD, il cui leader Zeman ha assunto la guida di un governo di coalizione. Tra i candidati all’ingresso nell’Unione Europea, nel 1999 la Repubblica Ceca è entrata ufficialmente a far parte dell’Organizzazione del trattato dell’Atlantico del Nord (NATO).

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