"Candide" di Voltaire

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale

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Testo

SCHEDA:
TITOLO : Candide
AUTORE: Voltaire ( Francois-Marie Arouet ) 1694-1778
scrittore e filosofo francese.
Nacque in una famiglia borghese . Il padre era un ricco avvocato parigino.
Nel 1704 entrò nel collegio dei Gesuiti dando prova di un ingegno precocissimo.
Nel 1706 fu introdotto nella società del Temple, circolo di liberi pensatori.
Appena uscito dal collegio iniziò a confrontarsi in canzoni, epigrammi, versi satirici e scherzosi, con i poeti del tempo.
Per sottrarlo alle influenze di un ambiente giudicato pericoloso, il padre lo allontanò da Parigi, avviandolo all’attività forense.
Presto ritornerò a Parigi, impegnandosi nell’attività letteraria.
Tra le sue opere principali troviamo:
- Bruto (tragedia) 1730
- La morte di Cesare 1731
- Lettere filosofiche o lettere sugli Inglesi 1733
- Poema del disastro di Lisbona 1756
- Candide 1759
- Trattato sulla tolleranza 1763
Morì a Parigi il 30 maggio 1778.
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1 - 2 - 3 Il protagonista del racconto è Candido.
Inizialmente abitante in un castello in Vestfalia, seguito dagli insegnamenti del filosofo Pangloss, e innamorato della baronessa Cunegonda.
Ma un giorno fu scoperto mentre amoreggiava con la baronessina e fu subito scacciato dal castello che presto verrà assediato dai bulgari (prussiani); anche Cunegonda sarà costretta a fuggire.
Il racconto narra il viaggio continuo di Candido alla ricerca di un qualcosa di migliore di quello che ha sempre avuto.
Durante il viaggio perde l’amico Pangloss (che ritroveremo alla fine del racconto) che gli ha sempre insegnato che il mondo in cui viviamo è il migliore dei mondi possibili e tutto ciò che accade è bene e felicità.
Nel suo viaggio, Candido, convinto della tesi di Pangloss, vede però che non sempre la vita è bella e sorridente e che è molto difficile pensare al lato migliore delle cose; capirà, dunque, che la tesi del filosofo era troppo ottimistica e inverosimile.
Durante il viaggio incontrerà anche Martin e Cacambò che lo aiuteranno nella sua ricerca disperata dell’amata Cunegonda.
Candido, infatti, girerà il mondo in una corsa frenetica: dalla Vestfalia all’Olanda, al Portogallo, all’America del Sud, alla Francia, all’Inghilterra, a Venezia e infine in Turchia.
Alla fine del racconto, dopo mille vicissitudini, Candido ritroverà Pangloss e Cunegonda che diverrà sua sposa.
4 - 12 - La storia è ambientata nei vari paesi già citati, perché Candido gira il mondo alla ricerca dell’amata, circa tra il 1500 e 1600.
7 - Candido subisce non mutamenti fisici, ma mutamenti morali e spirituali.
Candido, infatti, capisce che, al contrario di ciò che affermava Pangloss, la vita non è sempre bella e benevola, ma molto spesso è come una forza contraria che porta difficoltà, dispiaceri, avversità e sofferenza.
Secondo Voltaire non bisogna mai abbattersi e andare avanti pensando a “coltivare il proprio orticello” senza mai porsi domande su ciò che ci accade e sui vari perché della vita e dell’esistenza.
8 - 9 - 10 - I personaggi secondari sono:
- Cunegonda “l’irraggiungibile” amante di Candido;
- Pangloss, uno dei più importanti filosofi tedeschi, tutore di Candido;
- il Barone, fratello di Cunegonda;
- Cacambò, servitore di Candido: lo aiuta durante il viaggio diventando suo carissimo amico;
- Martin, aiuterà Candido a d arrivare in Francia e lo accompagnerà nel suo viaggio.
14 - 16 - Le scene più salienti e i fatti di maggior rilevanza si svolgono nelle città in cui Candido arriva durante il suo lungo peregrinare.
Si susseguiranno fatti diversi e avvenimenti sempre più complessi che porteranno alla conclusione del racconto.
17 - La vicenda narrata è di tipo inverosimile e anche molto umoristica; infatti, oltre alla frenesia, i fatti sono narrati con molto humor e, alcune volte, sono quasi comici.
18 - La narrazione nel complesso ha un significato morale-filosofico.
L’autore vuole insegnarci a pensare alle nostre capacità e quindi a coltivare le cose che sappiamo fare bene.
Forse “coltivare il proprio orto” non vuole dire pensare solo a se stessi (come spesso si intende), bensì a lavorare con impegno e a far fruttare al massimo le proprie possibilità.
L’autore pensa che la vita è una catena di fatti che avvengono senza che noi possiamo impedirlo. L’importante è non disperare, ma continuare a vivere la nostra vita cercando di fare bene quello che sappiamo fare, in modo che il nostro “orto” ci dia, come quello di Candido, tanti frutti e soddisfazioni.
E’ inutile continuare a porci domande a cui non potremo mai rispondere, possiamo solo usare il nostro tempo e le nostre forze al meglio e forse pensare che c’è sicuramente chi sta peggio di noi.
20 - E’ stata scelta questa determinata collocazione temporale forse perché è proprio il periodo
in cui è vissuto Voltaire.
21 - Entrano nel racconto molti avvenimenti caratteristici di questo periodo storico: il tribunale della Inquisizione, la popolazione degli Incas, la lotta tra prussiani e francesi e sono pure reali tutte le località geografiche visitate da Candido.
22 - 24 - Il testo è scritto con una sintassi complicata e con una aggettivazione abbondante.
Non ci sono molte parole difficili e spesso ci sono note dell’autore che spiegano in modo più esauriente i fatti narrati, i dati storici e quelli geografici.
Non viene fatto uso di figure retoriche.
25 - La storia è inverosimile e l’autore si limita ad illustrarci alcune note storiche per chiarirci gli avvenimenti che si susseguono velocemente nel racconto.
26 - Nella storia ci sono anche molti dialoghi tra i personaggi e pochi commenti dell’autore.

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