Candido, Voltaire

Materie:Tema
Categoria:Filosofia

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Data:17.05.2007
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Testo

Commento Candide
Sotto molti aspetti, Candide è soltanto il nome fittizio, l’identità minimale che occorre attribuire ad un personaggio la cui funzione essenziale è quella di scontrarsi col mondo così come va, e con ciò rivelarlo qual è. La formula di Candide è dunque il composito e il “potpourri”. Non intendo parlare soltanto della successione caleidoscopica degli episodi: penso soprattutto alla miscela di finzione autodistruttrice e di ineludibile verità, al composto instabile, formato dall’arbitrio narrativo e dall’intrusione della violenza ambientale. La libertà del contenuto procede di pari passo con l’ossessione del male onnipresente; da qualunque parte l’individuo si volga, la violenza assurda schiaccia ogni libertà. Grazie alla sua inverosimile rapidità, il viaggio di Candide diventa una rassegna quasi generale dei paesi del mondo; l’economia del tempo narrativo consente lo spostamento da un luogo all’altro, e rende così possibile un cumulo di esperienze riguardo alla stupidità, all’intolleranza e agli abusi di potere. La mancanza di realismo nel racconto rende lo spazio terrestre percorribile in ogni senso, e permette di sommare le realtà raccapriccianti, nessuna delle quali può essere messa in dubbio né attribuita alla fantasia dell’autore. Con l’uso sistematico della derisione, e grazie all’invincibilità di un eroe che sfugge di misura a tutti i pericoli, Voltaire può moltiplicare la descrizione degli abusi più atroci, ai fini di una strategia della denuncia reiterata. La scrittura di Voltaire procede per tagli, ellissi e litoti, adottando tutte le formule della sottrazione, mentre l’espressione del turbamento sdegnato avrebbe finito per gonfiare le tasche: così si realizza una riduzione del tempo reale, un effetto di accelerazione emotiva. Col suo modo deliberato di stonare, Voltaire sfugge ai pericoli dell’enfasi sentimentale e alla vacuità dell’eloquenza. La malvagità del mondo appare in modo più netto, più ostinato, in un clima di aridità che non lascia il posto né alla commozione né alla consolazione. In Candide, niente di quanto è atroce è inventato: Voltaire ci dà un documento un po’ semplificato e stilizzato, ma tale da costruire un catalogo delle atrocità che le gazzette portavano a conoscenza di ogni europeo sensibile. Forse incontriamo in Candide, sotto forma d’invenzione, il primo esempio di un atteggiamento diventato oggi comune in Occidente, direttamente proporzionale allo sviluppo dei mezzi d’informazione: la conoscenza di tutte le piaghe dell’umanità, grazie ad una specie di sensibilità dolorosa che estende la sua rete nervosa all’intera superficie del globo. Voltaire freme per le sofferenze della terra. Conosce, o crede di conoscere, tutti i responsabili di ingiustizie, tutti i vessilli che coprono la concussione: li conta, li mette a confronto e li sovrappone. Perché è troppo intelligente per denunciare soltanto i torti di un unico partito: vede commettere gli stessi crimini dai principali rivali, dalle Chiese antagoniste, dai popoli civili e da quelli selvaggi. Se la linea sinuosa, con quanto comporta di capriccio imprevisto, è una delle figure tipiche del gusto rococò (pittura-francia-primo settecento: Watteau-Boucher-Fragonard.Dopo la morte di luigi XIV), i viaggi di Candide, quelli della vecchia e di Cunegonde, sono la trascrizione più nitida sulla carta del globo: il caso, il desiderio, le persecuzioni provocano giravolte a non finire, al punto di non sembrare mai tali, e non viene privilegiata nessuna direzione. In quanto al desiderio del nuovo, del “piccante”, altro trattato del gusto rococò, esso è presente in modo superlativo. Il gioco, la parodia, la satira, la denuncia delle violenze nel mondo contemporaneo, l’indagine filosofica: tutte componenti che ne fanno non solo un’opera eterogenea, ma un testo senza precedenti, un testo che, con quelli ad esso anteriori, intende avere soltanto rapporti polemici. Per la sua verità, per il suo carattere imprevisto e scabroso delle avventure, per l’itinerario a sorpresa, per il susseguirsi dei colpi di scena, per l’efficace brevità di ogni episodio, Candide associa tutte le ricette del “piccante” e produce quell’eccitante per eccellenza che è la novità.

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