Nella protasi l’autore spiega quale argomento tratterà nel suo poema, ovvero “l’ira di Achille che infiniti dolori inflisse agli Achei”. Omero si affida interamente alle mani della dea senza interventi onniscienti.
Nella protasi l’autore da un anticipazione di quello che avverrà al protagonista e ai suoi amici, i quali non si salveranno perché “per
Epica
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Ma Patroclo, vinto dal colpo infertogli da Apollo e dalla lancia di Euforbo, cercò di riparare tra i compagni per evitare la morte.
Ettore, come vide Patroclo nascondersi ferito dal bronzo, gli saltò addosso e lo trafisse al basso ventre. Cadendo fece un rumore sordo che straziò il cuore dell’esercito acheo. Come quando un leone vince un cinghiale i
L’epica egizia.
La letteratura egizia si sviluppò per oltre 2500 anni. Nella letteratura degli Egizi si inizia per la prima volta a dividere i testi per genere; possiamo quindi dividere i testi in:
- Testi religiosi: erano tutti quei testi che riguardavano soprattutto la morte, questi tipi di testo vengono definiti sapiens ali ovvero testi educa
oppure è andata al tempio di Atena, dove pure le altre troiane dalle belle chiome placano la dea terribile con la pregherà?».
La dispensiera fidata gli rispondeva:
«Ettore, se proprio comandi cheti diciamo la verità, ne a casa di una delle tue sorelle o delle tue cognate,
e neanche è andata al tempio di Atena, dove pure le altre troiane dall
LA MORTE DI PATROCLO
Patroclo scende sul campo di battaglia alla teste dei mirmidoni, ben duemilacinquecento uomini divisi in cinque schiere. I Troiani,a quella vista, credendo che Achille sia tornato alla guerra, sono presi dal terrore e si scompigliano in una fuga disordinata. Ma Patroclo li insegue
Mare:echeggiante,infinito,divino
Troia:dalle belle mura
Criseide:dalle belle guance
Odisseo:divino,l’ingegnoso, ricco di risorse
Troiani:armati di lancia,domatori di cavalli,dai lunghi pepli, che amano lottare
Ftia:nutrice di uomini,terra fertile
Atena:dagli occhi azzurri
Era:la dea dal bianco braccio,veneranda
Nestore:da
in ogni professione, compie i suoi lavori con armonia;
così gli versò sulle spalle e sul capo la massima grazia.
Quando uscì dal bagno parve un immortale;
e risedette sul trono che gli spettava,
di fronte a sua moglie, e le disse:
“Donna malvagia, a te più che a tutte le altre donne,
gli Dei che abitano sull’Olimpo,
hanno da
SOPRA UN ALTO ROCCIONE STRIDENDO COMBATTONO,
COSI ESSI BALZARONO L’UNO CONTRO L’ALTRO GRIDANDO.
DALL’ALTRA PARTE ZEUS GLI VEDEVA PENSIEROSO,
E DISSE AD ERA, SUA SORELLA E SPOSA:
“OHIME’ CHE IL MIO SARPEDONE,IL PIU’ CARO FRA GLI UOMINI,
E’ DESTINO CHE MUOIA PER MANO DI PATROCLO MENEZIADE.
E NEL MIO CUORE CI SONO DUE PENSIERI:~~~~
Nel proemio dell’Odissea, invece, il narratore ha sviluppato idealisticamente un ruolo più importante: egli esordisce con la richiesta di “raccontare a lui”; questo concetto è ribadito al verso 10, che dice: “Anche a noi di’ qualcosa di queste avventure, o dea, figlia di Zeus”. La partecipazione del narratore all’interno del poema è un chiaro segno d