le droghe

Materie:Tesina
Categoria:Educazione Fisica

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Testo

GLI EFFETTI DELLA DROGA DI FANELLI ANTONELLO

Tutte le droghe sono potenziali veleni: possono infatti causare intossicazione acuta (overdose) o cronica (assuefazione e dipendenza). Analogamente a quanto avviene per alcune sostanze chimiche e per il veleno di certi serpenti, viene spontaneo pensare che possa esistere un antidoto. Non è così, invece; fatta eccezione per il naloxone, infatti, non esistono sostanze capaci di annullare gli effetti di una droga. Questo dato non vuole spaventare inutilmente, ma spiegare il perché dei rari casi mortali e far riflettere sui rischi connessi all'abuso.

Per intossicazione acuta si intende l'ingestione (per inalazione, per bocca, per via endovenosa o tramite il fumo) di una dose eccessiva di una determinata sostanza. Quando ci si riferisce alle droghe, la "dose eccessiva" non corrisponde mai ad un valore ben preciso perché dipende da fattori variabili:
• La massa corporea (cioè il peso) del soggetto
• Il grado di tolleranza dell'organismo nei confronti di quella droga
• L'effettiva quantità di droga (principio attivo) contenuta nella sostanza assunta
• La quantità e qualità delle sostanze estranee (il taglio) presenti, che possono, a loro volta, essere tossiche
Quando si assume una overdose, gli effetti collaterali della droga in questione si manifestano tutti insieme e in maniera molto violenta. In assenza di un antidoto specifico, la crisi acuta continua finché l'organismo non ha eliminato tutta la sostanza tossica. Questo in linea teorica, nella pratica fortunatamente il medico può comunque intervenire con farmaci sintomatici, che alleviano i sintomi sgradevoli, e con medicinali o procedure che favoriscano una più rapida eliminazione della droga. Tutto ciò, naturalmente, presuppone che il soggetto si rivolga tempestivamente ad un pronto soccorso e che sappia che tipo di sostanza ha assunto.

L'intossicazione cronica deriva dall'uso continuo e prolungato di una determinata sostanza, nel caso delle droghe è quello che si definisce abuso. L'assunzione abituale di una droga fa sì che gli effetti tossici non siano immediatamente evidenti, tuttavia i danni all'organismo ci sono e si sommano progressivamente fino a diventare gravi e, talvolta, generare lesioni irreversibili (non guaribili). Gli effetti da abuso protratto più noti sono la tolleranza e la dipendenza, che tuttavia si manifestano con intensità diverse per ogni singola droga e non necessariamente si presentano insieme.
Tolleranza o assuefazione: significa che l'organismo diventa meno sensibile agli effetti di una certa sostanza e, di conseguenza, per ottenere le stesse sensazioni è necessario aumentare la dose. Tutte le droghe, ma anche alcuni farmaci, il caffè, l'alcol e la nicotina inducono tolleranza. Aumentare la dose significa aumentare proporzionalmente anche gli effetti tossici e, talora, anche gli effetti collaterali. L'amfetamina e i suoi derivati, ad esempio, producono eccitazione, euforia, sensazione di benessere ma anche insonnia e cefalea. La tolleranza a queste sostanze si instaura nei confronti degli effetti piacevoli ma non di quelli negativi, che perciò divengono più intensi al crescere delle dosi.
Il fenomeno della tolleranza insorge dopo un certo periodo di tempo, che varia per ogni singola droga; generalizzando si può dire che le sostanze a breve durata d'azione danno assuefazione in tempi molto brevi (giorni), mentre quelle il cui effetto dura più a lungo richiedono alcune settimane prima che l'organismo impari a "tollerarle".
Dipendenza: fisica e/o psicologica, è quell'insieme di meccanismi che costringono alla continua ricerca della droga. La componente psicologica è sempre presente, seppur con intensità variabile in base alla singola sostanza e alla durata dell'abuso. La dipendenza psicologica è una coazione a ripetere, cioè un impulso irresistibile a procurarsi nuovamente la droga per rivivere l'esperienza piacevole che essa ha procurato. Dal punto di vista mentale è uno stato comprensibile e anche superabile, con una buona dose di motivazione e forza di volontà.
La dipendenza fisica,è una situazione completamente diversa e indipendente dalla volontà del singolo. È strettamente correlata alla crisi d'astinenza: quando si ha dipendenza superata la crisi (circa 1 settimana) la dipendenza fisica richiede ancora tempo prima di scomparire .
fisica la mancata assunzione della droga scatena la crisi, caratterizzata da sintomi fisici sgradevoli e intensi. Procurarsi la droga diventa perciò necessario per non stare male, e questo è sicuramente il maggiore ostacolo alla disintossicazione. Non tutte le droghe, per fortuna, generano dipendenza fisica: gli allucinogeni inducono solo una fortissima tolleranza, ma mai dipendenza. Gli eccitanti (cocaina, amfetamina ecc.), invece, si caratterizzano per l'intensa dipendenza psicologica: una brusca sospensione della droga, in soggetti che ne fanno uso abituale, non provoca una crisi d'astinenza fisica, ma si accompagna a uno stato di profonda stanchezza e depressione, estremamente spiacevoli per il soggetto. I narcotici oppioidi (eroina, morfina, oppio) sono quelli che causano le crisi d'astinenza peggiori.
GLOSSARIO DROGHE
Eroina
Cos'è
Attraverso successive raffinazioni si ottengono dal papavero: oppio, morfina ed eroina. Si presenta come una polvere bianca o marrone spesso granulosa.
Viene assunta inalandola per via nasale o iniettandola in vena; molto più raramente viene fumata.
Effetti ricercati
Uno stato di benessere diffuso, la scomparsa di angosce e timori, l’annullamento del dolore fisico.
Chi assume eroina ricerca in particolare il flash, una sensazione improvvisa e acuta di euforia, benessere e calore.
Dipendenza e intossicazione
Anche l’assunzione di poche dosi successive genera rapidamente una dipendenza fisica e psichica, richiede un aumento del dosaggio e genera crisi d’astinenza.
L’uso continuo provoca la scomparsa degli effetti piacevoli, fino ad arrivare all’assunzione per restare "normale" e combattere la crisi d’astinenza.
Rischi e Danni
Decadimento dello stato generale di salute.
Abbassamento delle difese immunitarie, carie e perdita di denti, flebiti, ascessi.
La vita diventa disordinata e stressante,l’alimentazione casuale e povera.
Nelle donne si osserva una diminuzione di fertilità e la scomparsa del ciclo mestruale; in gravidanza aumenta il rischio di aborto.
L’uso promiscuo di siringhe ha provocato e purtroppo provoca una epidemia di AIDS tra i tossicodipendenti. L’OVERDOSE porta alla morte
Cocaina
Cos'è
La cocaina è un composto chimico derivato dalla coca, una pianta che si coltiva prevalentemente in America del Sud. Dopo la raffinazione chimica, si presenta generalmente in polvere, cristallina bianca e inodore.
Viene assunta inalandola per via nasale, fumata o iniettata.
Effetti ricercati
Euforia, allegria, sensazione di benessere, sicurezza e fiducia; molta voglia di parlare, muoversi e camminare.
Sensazione di essere "giusti", aumento del desiderio sessuale.
L’effetto è immediato e dura tra i quindici e i venti minuti.
Abuso e intossicazione
Chi la usa non dorme e si alimenta poco; passato l’effetto ci si sente stanchi, privi di energie e depressi: si avverte quindi nuovamente l’esigenza di assumere la sostanza.
Questa dipendenza psicologica si rafforza con l’aumento dei dosaggi e della frequenza di assunzioni, fino ad arrivare ad una dipendenza totale.
Danni e rischi
L’abuso provoca stress, intossicazione, vita disordinata, alimentazione scarsa e poco oculata: porta quindi a un danneggiamento consistente della salute mentale e fisica. Si hanno spesso dimagrimento, insonnia, irritabilità bronchiti, decadimento delle facoltà mentali, danni alla fertilità e spesso deliri, psicosi e danni seri al sistema nervoso.
Le crisi depressive portano inoltre spesso ad associare altre sostanze come alcol o psicofarmaci, in un maldestro tentativo di automedicazione: si causano così ulteriori danni alla propria vita sociale.
L’uso prolungato per via nasale può provocare danni alla mucosa con possibilità di perforazione del setto. L’overdose porta alla morte per paralisi respiratoria.
Cannabis & derivati
(hashish, olio)
Cos'è
La cannabis o marijuana è una pianta originaria dell’Asia centrale, ma ormai coltivata in tutto il pianeta. Le parti utilizzate con maggior principio attivo sono le infiorescenze e le foglie. Le sue varietà sono tantissime, mentre i suoi derivati sono l’olio (distillazione delle foglie) e l’hashish (ottenuto dall’impasto della resina della pianta con grasso animale o miele). Questa sostanza si assume solitamente fumandola, ma la si può anche ingerire abbinata con dei cibi o sotto forma di infuso (the).
Effetti ricercati
Aumento irrefrenabile dello stimolo della fame, dilatazione del tempo trascorso, occhi arrossati ed aumento della salivazione.
Gli effetti sono quasi immediati: fumandola raggiungono il massimo dopo trenta minuti e cominciano a diminuire dopo un’ora; svaniscono dopo tre.
Se ingerita sotto forma di the, torte o altri alimenti, l’effetto inizia dopo 45 minuti se si è a stomaco vuoto, 2 ore se a stomaco pieno; l’effetto dura dalle 6 alle 12 ore.
. Abuso e intossicazione
Una serie di ricerche statunitensi,hanno rilevato danni permanenti cromosomici o ai tessuti cerebrali. I danni all’apparato respiratorio sono paragonabili a quelli causati dal tabacco; in pratica i guasti di una "canna" sono paragonabili a quelli di quattro sigarette; il fumo viene trattenuto più a lungo ed è più caldo. Il sistema immunitario risulta depresso come nel caso d’uso d’alcol o tabacco.
Con dosi elevate si possono verificare effetti spiacevoli e indesiderati come manie di persecuzione o piccole paranoie. Sul piano fisico queste ultime possono accompagnarsi a sintomi come tachicardia, mal di testa o senso di pesantezza.
Frequentemente questi problemi sono più evidenti nel caso in cui si sia scelto di ingerirla attraverso cibi o bevande

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