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Data: 26.07.2001
Dante
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Ciò che più spaventa Dante è il rumore stridulo delle Arpie che nidificano tra i rami degli alberi della selva ed emettono strani suoni.
Piero spiega che quando l’anima si stacca dal corpo volontariamente, col suicidio, viene precipitata nella selva, dove germoglia: le Arpie accrescono il suo dolore, pascendosi delle sue foglie.
I
La contrapposizione fra l'uomo " carnale ", che si occupa del mondo e segue il suo piacere, e l'uomo " spirituale ", che contempla le cose eterne, è un luogo comune della letteratura ascetica; e fra i testi in volgare ce n'è uno di intonazione volutamente popolaresca che può aiutare a comprendere la risonanza del tema, ovunque diffuso: il Ritmo Cas
Il tema centrale del canto è evidente nel dialogo di Dante con Oderisi da Gubbio, miniatore del XIII secolo.
L’incontro si apre con il riconoscimento di Oderisi, “l’onor d’Agobbio e l’onor di quell’arte ch’alluminar chiamata è in Parisi”.
L’anima evidenzia subito il suo stato di pentimento, rifiutando con umiltà le lodi del poeta, poiché in Ter
Capiamo subito la gravità del loro peccato, e la spiegazione della pena che essi subiscono non fa che accentuare ancora più drammaticamente la loro situazione: con una descrizione piuttosto cruda Dante ci spiega che essi sono costretti ad inseguire un vessillo bianco, punti in continuazione da insetti ripugnanti.
Se in altri passi della Cantica il c
Questi si sta intanto avvicinando molto velocemente su una barca così leggera da scivolare sull'acqua, e a mano a mano che si avvicina la luminosità si fa più intensa, fino a che Dante e costretto a distogliere il proprio sguardo dal messo celeste e ad inginocchiarsi su invito di Virgilio.
L'Angelo Nocchiero approda sulla spiaggia dove, dopo averle
Poi dante oltrepasso i limiti umani, cioè trasumò, salendo verso i cieli, mentre ode per la prima volta luna grande armonia.
Beatrice spiega poi a Dante come è possibile che lui possa salire nonostante il corpo, in quanto libero dagli impedimenti del peccato e come tutte le creature razionali e irrazionali ricevano una naturale inclinazione al bene
Dopo che ebbi riposato un poco il corpo stanco, ripresi il cammino in quel luogo solitario e il mio piede fermo era quello che stava più in basso. Ed ecco quasi all’inizio della salita una Lonza agile e molto veloce, ricoperta da un pelo macchiettato; e non mi si toglieva davanti il volto, anzi impediva tanto il mio cammino, che più volte stetti per to
Nel III canto i due si imbattono in Caronte, il primo delle varie figure mitologiche classiche collocate dal poeta nell’Inferno come guardiani dei vari cerchi e trasformati in esseri demoniaci. Figlio di Erebo e di Notte, è il traghettatore delle anime nell’Aldilà: vecchio nocchiero canuto, dagli occhi di fuoco e le guance pelose, Caronte minaccia le an