Materie: | Riassunto |
Categoria: | Arte |
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Data: | 26.06.2007 |
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FAUVISMO
NEL 1905 SI APRE A Parigi l’annuale “Salon d’autumne”, una mostra che raccoglieva opere di vari artisti di disparete tendenze.un gruppo die ssi suscitò nel pubblico e nella critica grande scandalo soprattutto per l’uso del colore che appariva violento e provocatorio. Il critico louis Vauxcelles affermò che Dopnatello si trovava tra le belve. Fauves, dunque, belve, venivano definiti questi artisti per la forza della loro carica espressiva. Il termine, pubblicato sul giornale del Vauxc, fece il giro degli ambienti culturali, e divenne d’uso comune quando, l’anno successivo, in occasione di 2 nuove mostre, si formò un’altra volta la stessa “gabbia di leoni”. Il 195 fu dunque indicativo solo per la coniazione della parola fauves e non x la nascita della tendenza che, in realtà, esisteva già da alcuni anni. Si parla di tendenza in quanto i fauves non sono un gruppo organizzato, non hanno un programma e nn stendono un manifesto esplicito. Essi contrappongono alla teoria della pittura come riproduzione delle impressioni suscitate dalla realtà nell’artista, quella della pittura come espressione esclusiva dell’”io”: l’artista vede la realtà in un certo modo diverso da come appare a tutti gli altri, perché la sente così e così la rende, soggettivamente, proiettando in essa il proprio sentimento, senza obbedire a regole esteriori uguali per tutti. In essi il colore assume una funzione primaria, non come riempimento di una forma preventivamente disegnata, ma come creatore esso stesso della forma e come suscitatore di reazioni emotive determinato dal proprio potere suggestivo. I fauves vanno oltre, perché si liberano dei sottintesi simbolici affidando l’espressione interiore al colore di per sé, rivelando sempre la finezza, l’equilibrio e la chiarezza solare. I fauves sono degli artisti che si accomunano per analogia d’intenti, ma ognuno dei quali elabora una concezione personale. Ne fanno parte Parquet, derain, vlaminck, friesz, dufy, kees van dongen, e nel 1906 si aggiunge braque. Ma anima e capo ne è tuttavia matisse, la cui personalità trascinante riesce a raccogliere gli altri attorno a sé, in un lavoro fervido che trova il momento culminante nel salon d’autumne e che si esaurisce nel giro di pochi anni: una “fiammata” destinata a spegnersi all’apparire del cubismo, fondato da Ricasso e Braque.