La prima guerra mondiale

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Testo

LO SCOPPIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
LE RAGIONI DELL’IMMANE CONFLITTO
Crisi del sistema di alleanze bismarkiano
Svolta nazionalistica e imperialistica nella politica tedesca.
Emarginato lo statista tedesco Bismark, il nuovo Kaiser Guglielmo II, mostra di assecondare le spinte nazionalistiche che attraversano l’opinione pubblica tedesca.
Il programma pangermanista è sostenuto da numerosi esponenti del mondo imprenditoriale che cominciano a progettare una grande guerra che ristabilisca l’ordine in Europa con l’obiettivo di estendere il mercato interno tedesco e incrementare gli investimenti pubblici dell’industria di guerra.
Crisi dell’impero austriaco.
L’impero austro-ungarico perde la propria egemonia sul resto dell’Europa.
Crescente concorrenza economica e coloniale tra le potenze mondiali.
A differenza del trentennio precedente, la situazione politica è molto più rigida: la spartizione del mondo è ormai avvenuta e non ci sono più terre inconquistate da spartirsi. Così, l’unica via per allargare i propri territori consiste nell’attaccare i territori altrui. Questa situazione comporta l’adozione da parte degli stati europei di una politica aggressiva che come risultato la corsa agli armamenti.
Tensione nei Balcani.
1912: prima guerra balcanica.
1913: seconda guerra balcanica.
Fine della leadership economica della Gran Bretagna.
Agli inizi del novecento si conclude la leadership economica britannica a causa delle due nuove potenti economie nazionali tedesca e statunitense e alla caduta del sistema di redistribuzione internazionale del lavoro, venutosi a stabilire successivamente alla corsa alle colonie del secolo precedente.
Formazione di due blocchi contrapposti
Imperi centrali (Triplice alleanza) Triplice Intesa
Austria e Germania Francia e Gran Bretagna
Con l’appoggio dell’Italia con adesione della
Russia zarista
CASUS BELLI: 28 GIUGNO 1914
Uccisi il successore al trono d’Austria, l’arciduca Francesco Ferdinando, e la consorte, da un gruppo di studenti a Sarajevo
INIZIO DELLE OPERAZIONI MILITARI:
28 GIUGNO 1914 → Omicidio dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austriaco.
23 LUGLIO 1914 → L’Austria (che intende risolvere una volta per sempre e a proprio favore la questione balcanica) dà un ultimatum alla Serbia.
28 LUGLIO 1914 → L’Austria dichiara guerra alla Serbia e bombarda Belgrado. La Russia si mobilita a favore della Serbia.
1 AGOSTO 1914 → La Germania dichiara guerra alla Russia.
3 AGOSTO 1914 → La Germania dichiara guerra alla Francia.
4 AGOSTO 1914 → La Gran Bretagna entra in guerra, preoccupata dall’espansione tedesca verso la Manica (attraverso Lussemburgo e Belgio).
23 AGOSTO 1914 → Il Giappone si schiera a fianco dell’Intesa e mira ad impadronirsi dei possedimenti tedeschi in Cina.

IL CONFLITTO OLTREPASSA I CONFINI EUROPEI E ASSUME DIMENSIONI MONDIALI
La Germania aveva pianificato una “guerra lampo”, ma grazie alle strategie adottate dagli eserciti dell’Intesa si giunge ad una
GUERRA DI POSIZIONE SU TRE FRONTI
Fronte occidentale Guerra sui mari e guerra sottomarina Fronte orientale
Lo stato francese Nei mari del Nord, Germania e Gli austro-tedeschi
si impegna in Gran Bretagna si fronteggiano. Sconfiggono i Russi
Una ostinata Quest’ultima, ripromettendosi a Tannenberg e
resistenza lungo di creare un blocco economico presso i laghi Ma-
il fiume Marna per annientare la Germania. La suri, ma questi
(settembre 1914) e Germania, però, risponde hanno la rivincita a
allontana l’esercito scatenando una guerra, Leopoli, riequili-
tedesco, sottomarina alla quale brando le sorti
costringendolo ad successivamente rinuncia, del conflitto.
arretrare. per evitare l’intervento.
I due eserciti Statunitense
si affrontano sui fiumi
Somme e Aisne,
lungo linee munite
di trincee e fortificazioni.
Turchia e Bulgaria, a fianco di Austria e Germania
1915: ENTRANO IN GUERRA
NUOVI STATI BELLIGERANTI
Portogallo, Romania e Italia
A fianco della Triplice Intesa
La situazione dell’Italia al momento dello scoppio della guerra
Governo Salandra (liberale)
Ministro degli esteri – Antonio di San Giuliano
Scoppio della guerra
Settimana Rossa
Neutralisti Interventisti
Cattolici: rifiutano la guerra Democratici: appoggiati dal socialista
per una questione di principio; riformista Bissolati, dallo storico
Salvemini, dal cattolico Murri e da
Socialisti: ritengono la esponenti del movimento democratico
guerra estranea agli e repubblicano. Volevano concludere
interessi dei lavoratori e la il ciclo delle risorgimentale delle guerre
considerano sintomo di d’indipendenza.
rivalità e di lotte per interessi
propri delle borghesie imperialistiche;
Conservatori: alla testa vi erano Salan-
Giolittiani, convinti come il leader dra e Sonnino (ministro degli esteri dall’
del proprio partito, che l’Italia avrebbe ottobre 1914) attratti dalle prospettive
potuto ottenere sufficienti vantaggi di espansione economica e di crescita
territoriali attraverso negoziati del prestigio nazionale.
diplomatici
e preoccupati per le fragili
fondamenta dello Stato. Nazionalisti, tra le cui file compare
anche il noto poeta Gabriele d’Annunzio;
I socialisti rivoluzionari, guidati da
Mussolini che era stato espulso dal partito
socialista nel 1911 e che fece del proprio
quotidiano “Il Popolo d’Italia” un mezzo di
diffusione delle idee interventiste
I sindacalisti rivoluzionari, tra cui
Lobriola e Corridoni
Gli irredentisti, che vedevano nella guerra un mezzo per far trionfare
L’italianità del Trentino e della Venezia
Giulia. Tra questi: Battisti, Chiesa e Sauro.

IL PATTO DI LONDRA E L’INIZIO DELLE OPERAZIONI MILITARI
26 APRILE 1915 → Sonnino stipula, all’insaputa del Parlamento italiano, il Patto di Londra, che impegna l’Italia ad entrare in guerra a favore dell’Intesa nel giro di un mese.
In caso di vittoria: Trentino, Tirolo meridionale, Trieste, Istria, Dalmazia (tranne la città di Fiume) e la base di Valona in Albania.
In seguito alle Radiose Giornate (tumultuose manifestazioni di piazza), il re dà a Salandra, pieni poteri per gestire la politica d’intervento.
4 MAGGIO 1915 → Denuncia della Triplice alleanza ( L’Italia era obbligata ad intervenire in favore della Triplice Alleanza solo in caso di attacco nemico e non di offensive della stessa)
24 MAGGIO 1915 → Inizio delle operazioni militari, varcando il Piave in forze
L’Italia entra in guerra per un’esigenza di politica interna, volta al raggiungimento di un maggior ordine nel paese, rafforzando i conservatori legati agli interessi di alcuni settori del mondo industriale e finanziario e soffocando ogni aspirazione di trasformazione sociale e politica.
Con l’entrata dell’Italia in guerra, si apre un nuovo fronte ai confini italiani con l’Austria, prevalentemente sull’Isonzo e sul Carso, così da alleggerire la pressione sul fronte russo.
La guerra lampo si trasforma in guerra di logoramento (situazione di stallo).
Due sono gli eventi militari importanti di questo periodo:

Battaglia di Verdun Battaglia dello Jutland
(Dal febbraio al luglio 1916)
LA Germania cerca La marina tedesca ottiene una vittoria
di uscire dall’isolamento in cui senza però minacciare l’egemonia inglese
era stata condotta dall’Inghilterra, né allentare il blocco navale impostole
attaccando per cinque mesi dalla stessa Gran Bretagna.
la fortezza di Verdun.
(500.000 morti).
Controffensiva anglo-francese Ripresa della guerra sottomarina contro
sulla Somme (1.000.000 morti) la Gran Bretagna
Sostituzione del capo di stato maggiore Accentuazione del blocco navale al conti-
Von Falkenhayn, con il generale Hindenburg nente, con l’appoggio americano che
Strangola l’economia tedesca.
STANCHEZZA E OPPOSIZIONE ALLA GUERRA
SOCIALISTI CATTOLICI
Pubblicano il manifesto di Kienthal Antimilitaristi.
nell’Aprile del 1916, con cui il Nota del Papa Benedetto XV ai ca-
movimento socialista prende pi degli stati belligeranti.
posizione contro la guerra.
SI FORMANO GOVERNI DI COALIZIONE ( centralizzazione del sistema politico)
Francia Italia Gran Bretagna Austria Germania
Nel 1915 Governo Liberali e Carlo I pensa L’imperatore
governo di Borselli con conservatori con alla pace e le gerarchie
unità social riformisti D. Lloyd George sotto la militari
nazionale e repubblicani. spinta auto concentrarono
diretto da nomistica nelle proprie
Briand. Delle diverse mani il potere nazionalità.
TRASFORMAZIONE
DELL’ORGANIZZAZIONE
ECONOMICA
Lo Stato diviene Imprenditore della Guerra
1917: UN ANNO DI SVOLTA → La Russia esce dal conflitto;
Intervento americano al fianco dell’Intesa;
Rifiuto della guerra.
LA RUSSIA ESCE DALLA GUERRA
Rivolta di soldati e
operai a Pietrogrado
(marzo 1917)
Zar Nicola II abdica → Governo repubblicano provvisorio (con tutte le forze antizariste)
Governo rivoluzionario comunista
Uscita della Russia dalla guerra(3 marzo 1918)
INTERVENTO AMERICANO
A FIANCO DELL’INTESA
La Germania riprende la guerra
sottomarina contro la Gran Bretagna
tutelare i capitali prestati ai Paesi
dell’Intesa
Intervento degli Stati Uniti in guerra
(2 Aprile 1917) appoggiare gli stati aventi sistema
(nonostante le forti spinte pacifiste economico-politico affine a quello
della popolazione statunitense) americano
salvaguardare le proprie esportazioni
in Europa
rifiuto della guerra
Distacco psicologico dei soldati ormai costretti a vivere in condizioni disumane.
Diserzioni di massa, insubordinazioni, ammutinamenti cui si risponde con misure disciplinari severissima, processi e fucilazioni frequenti.
Anche tra i civili c’è demoralizzazione e grave disagio, inasprito dall’attività di gruppi di operatori economici arricchitisi sulle speculazioni di guerra.
I governi mettono in atto una nuova stretta autoritaria: la Francia avvia una politica di tipo autoritario sotto il governo del ministro Clemanceau; in Germania si rafforza il potere militare rispetto a quello civile e si avvia la militarizzazione delle industrie; negli Stati Uniti, Wilson ottiene poteri eccezionali per affrontare lo sforzo bellico.
A causa del ritiro Russo, le truppe austriache possono riversare le proprie forze sul fronte italiano. Gli austro-tedeschi, cercano di trarre vantaggio dalla scomparsa di un alleato dell’Intesa e, per risolvere il conflitto prima dello sbarco delle truppe statunitensi, attaccano l’esercito italiano che subisce una pesante sconfitta a Caporetto (24 Ottobre 1917).
In questa battaglia perdono la vita circa trecento mila persone, cui vanno aggiunte altre 100.000 tra feriti e dispersi, oltre alla grande perdita di artiglieria.
Si viene ad istituire un nuovo governo di solidarietà nazionale e il generale Cadorna viene sostituito da Diaz. Questi, con la promessa di dividere, al termine del conflitto, le terre tra i contadini, ricreò un nuovo esercito.
Dopo la vittoria a Caporetto, Austria e Germania, attaccano sul fronte occidentale nel marzo 1918 sfondando le linee francesi e inglesi fino alla Marna. Queste, seppero riorganizzarsi sotto un unico comando e avviarono la controffensiva dopo il 18 Luglio 1918, allo sbarco delle truppe statunitensi.
8-11 AGOSTO → Sfondato il fronte tedesco nei pressi di Amiens.
SETTEMBRE-OTTOBRE → Controffensiva italiana e vittoria sugli austriaci a Vittorio Veneto il 24 Ottobre.
OTTOBRE-NOVEMBRE → Resa della Bulgaria e della Turchia; armistizio Austria-Italia (4 novembre); armistizio Germania (11 novembre).
Nel gennaio 1919 si firma la Pace di Versailles.
Al congresso predominano quattro potenze: la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, la Francia e l’Italia.
Due sono le tendenze proposte al fine di ottenere un riassetto ottimale dei territori: la politica delle annessioni territoriali, proposta da Clemanceau, e la politica dell’autodeterminazione dei popoli proposta dall’americano Wilson.
La tendenza francese prevale. La Germania è costretta a firmare una pace che colpisce gravemente l’economia del Paese, nonché la dignità della popolazione tedesca: essa deve pagare gravosissimi danni di guerra, smembrare i propri possedimenti territoriali e cedere alla Francia l’Alsazia e la Lorena.
L’impero austro ungarico si smembra, in seguito alla pace di Saint-Germaine en Laye, e si formano gli Stati di Ungheria, Austria, Cecoslovacchia, Jugoslavia e Polonia.
Gli Stati Uniti, rappresentati da Wilson, propongono l’istituzione della Società delle Nazioni, un organo arbitro delle controversie internazionali. Non sono membri di questa organizzazione, però, gli stessi U.S.A., la Russia e la Germania.

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