Il periodo neroniano

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PERIODO NERONIANO
l. Il quadro storico-politico
Sotto Nerone (56-68) si ha una nuova fioritura con personaggi di rilievo come Seneca, Lucano, Persio e Petronio. Le ragioni di questa rinascita sono complesse, forse una spinta iniziale fu data dalla maggior libertà che Nerone lasciò agli intellettuali, soprattutto nei primi tempi sotto la guida di Seneca.
Uno dei temi dominanti della propaganda neroniana è il ritorno allo spirito del principato augusteo e quindi l’inizio di una nuova età dell’oro, di pace e di tolleranza, in cui Nerone rappresenta l’incarnazione di Apollo.
Lo sforzo di Nerone di trasformare il costume e la cultura romana secondo il modello greco finirono per alienargli le simpatie degli intellettuali orientati verso un rigorismo morale, che non poteva approvare le esibizioni teatrali e canore del principe, il quale negli ultimi anni del suo regno, finì per porre l’attività artistica al centro della sua politica.
La grande letteratura dell’epoca neroniana non nasce da una adesione al principato, ma è in opposizione alla politica dell’imperatore. I letterati si ispirano o agli antichi ideali di libertà repubblicana o all’ideale di libertà interiore che la filosofia stoica offre a chi si isola dalla vita e si chiude nella meditazione e nell’ascesi.
Le classi alte da cui provengono gli intellettuali mantengono un’opposizione al dispotismo e trovano un conforto e un appoggio ideologico nella filosofia neostoica, che insegnava a sopportare con coraggio le avversità del destino. L’elemento comune che è alla base della fioritura letteraria nell’età neroniana è una situazione di frattura fra gli intellettuali e la nuova realtà politico-sociale creata dall’impero.
Dopo un primo periodo di inerzia spirituale questa situazione di frattura spinge gli intellettuali a tentare vie nuove e a creare un mondo spirituale che si contrapponga al conformismo della vita politica.
La crisi spirituale dell’epoca e l’atteggiamento di ribellione assunto dai letterati spiegano i caratteri artistici e stilistici comuni ai maggiori scrittori: lo stile tormentato e convulso, l’esasperazione delle passioni, la tendenza al cupo, al torbido, al macabro, l’enfasi teatrale.
Questi caratteri artistici, che si potrebbero definire barocchi sono in netto contrasto col classicismo augusteo e il contrasto rispecchia la differenza della condizione spirituale degli intellettuali nelle due epoche. Non va ,però,trascurata l’influenza delle scuole di retorica e di declamazione che conduceva ad uno stile di tipo asiano; d’altra parte la violenza e la tensione delle espressioni e delle immagini è una caratteristica costante della letteratura latina che dalle origini arriva fino a Lucrezio, si attenua nell’età augustea e domina nell’età imperiale.
La reazione anticlassicista coinvolge tutti gli autori del periodo neroniano, compreso Petronio, che di tutti sembra il meno impegnato, ma che con il suo realismo sovverte le norme di convenienza e di decoro seguite dai letterati di età augustea.

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