I Coccidi

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I coccidi
Il problema dei parassiti intestinali и ciclico: per esperienza si sa che nei mesi
primaverili (febbraio-marzo) o all’inizio dell’autunno (settembre) si sviluppano, si
moltiplicano, si risvegliano i parassiti intestinali. In questi periodi improvvisamente
possono comparire diaree la cui origine diventa chiara solo dopo aver fatto l’esame
delle feci, un esame che spesso rivela il pullulare di coccidi o vermi.
COCCIDI DELLA SPECIE Isospora
La classificazione e l’identificazione dei coccidi che infestano l’intestino del cane e del
gatto sono diventate un campo di studio in rapida evoluzione e molto controverso. Ciт
и dovuto al fatto che negli ultimi anni и stato riconosciuto che molti organismi, che in
precedenza non erano considerati correlati ai coccidi, hanno in realtа un ciclo
evolutivo simile a quello dei coccidi stessi. Inoltre и stato sottoposto a revisione il
ciclo biologico delle specie classicamente note come parassiti del cane e del gatto,
alla luce delle nuove acquisizioni che indicano che la maggior parte delle specie di
Isospora puт venire trasmessa sia attraverso un ciclo comprendente due diversi ospiti
( uniti da un rapporto predatore-preda) che mediante il contatto diretto oro-fecale.
Infine, il problema diagnostico и ulteriormente complicato dal fatto che molte specie
liberano nelle feci cisti di piccole dimensioni e morfologicamente identiche, che
possono essere differenziate solo mediante l’inoculazione sperimentale in animali da
laboratorio.

DIAGNOSI PARASSITOLOGICA
La maggior parte dei protozoi parassiti appartenenti a questo gruppo si riproducono
nelle cellule dell’epitelio intestinale o nella lamina propria dove, attraverso una serie
di fasi moltiplicative, sia sessuate che asessuate, vengono prodotti gli zigoti. Questi
compaiono nelle feci sottoforma di cisti. In alcune specie, nell’ambiente esterno
queste si sviluppano rapidamente, quindi и essenziale prelevare campioni di feci
fresche. Le cisti affiorano nella maggior parte delle soluzioni impiegate per la
flottazione e l’esame ad elevato ingrandimento evidenzia la presenza delle cellule dello
zigote, circondate da una parete cistica rifrangente . Nel caso di Isospora
felis, lo zigote si suddivide rapidamente in una sporocisti contenente gli sporozoiti . Nel cane sono state riscontrate specie analoghe, Isospora canis ed
Isospora rivolta. Le dimensioni delle oocisti sono molto importanti ai fini
dell’identificazione, anche se, in pratica, nella maggior parte dei casi и impossibile
giungere all’identificazione della specie.
COCCIDI DELLA SPECIE Eimeria
Nelle feci del cane si riscontrano occasionalmente anche le oocisti di Eimeria , a seguito di ingestione di alimenti contaminati da materiali fecali di erbivori o
suini. La diagnosi puт essere ulteriormente complicata dal passaggio nelle feci delle
oocisti appartenenti ai coccidi di altre specie animali, soprattutto degli erbivori, che
possono attraversare l’intero tratto gastrointestinale. L’esame delle feci dei cani che
vivono nelle zone rurali o che vengono impiegati per la caccia puт infatti rivelare la
presenza di oocisti di coccidi di lepri o conigli catturati dall’animale o da feci
di bovini o pecore .
PATOGENESI
La coccidiosi di solito interessa animali giovani. Quando le cellule intestinali
dell’ospite si rompono, la perdita dell’epitelio puт avere come conseguenza emorragie
e anemia. Molte delle lesioni associate alla coccidiosi sono probabilmente causate da
infezioni batteriche secondarie.
Le oocisti dei coccidi non vengono eliminate costantemente nell’ambiente, e nei gatti
e nei cani piщ anziani si osserva una forte tendenza all’eliminazione di un numero
limitato di elementi infestanti.
SINTOMATOLOGIA
I veterinari osservano spesso giovani animali colpiti da sindromi caratterizzate da
diarrea emorragica e profusa, dolore addominale, disidratazione, deperimento,
perdita di peso ed alterazioni del pelo che portano l’animale ad uno stato di debolezza
e prostrazione. In questi casi, l’esame delle feci puт rilevare la presenza di un gran
numero di oocisti di Isospora.
TERAPIA
Molti sulfamidici sono stati impiegati per curare gli animali affetti da coccidiosi con
risultati diversi. I sintomi clinici di solito non vengono osservati prima del momento in
cui le oocisti compaiono per la prima volta nelle feci. La cura va rivolta alla
prevenzione delle infezioni batteriche secondarie e a sostenere gli animali disidratati.
Anche per le coccidiosi, come per la maggior parte delle malattie parassitarie,
un’igiene scrupolosa и fondamentale per tentare di eliminare o di ridurre al minimo gli
inconvenienti. Dal momento che le oocisti appena eliminate non sono infestanti, la
rimozione giornaliera delle feci eviterа l’insorgenza di nuove infestazioni. Le oocisti
sono resistenti a tutti i disinfettanti che vengono impiegati comunemente, ma possono
venire uccise dal calore, dalla luce solare e da soluzioni concentrate di ammoniaca.
Se per disinfettare i luoghi, in cui le feci vengono deposte, si usano soluzioni
concentrate di ammoniaca и perт necessaria una notevole attenzione a causa dei
vapori, che sono tossici sia per l’uomo che per gli altri animali.

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