Il Borgo di Saba

Materie:Tema
Categoria:Letteratura
Download:769
Data:05.02.2007
Numero di pagine:3
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
borgo-saba_1.zip (Dimensione: 4.2 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_il-borgo-di-saba.doc     23.5 Kb


Testo

Il Borgo Parafrasi
Il poeta camminando per le strade del bordo, prova il desiderio di essere come tutti gli altri uomini.
Egli dice: Camminavo nelle vie del borgo, quando mi successe un fatto inatteso. Sentì all’improvviso un grande desiderio di estraniarmi da me stesso e vivere come tutti gli altri uomini, essere come tutti giorno per giorno.
Non avevo mai provato una gioia così grande, né credo di provarla ancora. Avevo vent’anni ed ero malato. Attraversavo le vie nuove del borgo, quando questo desiderio lieve come un sospiro, mi prese completamente.
Nel luogo, dove, quand’ero bambino vedevo poche case sparse arrampicate sulla collina deserta sorgeva un villaggio ricco di attività produttive. E proprio in questo villaggio provai per la prima volta il grande desiderio di confondere la mia vita nel palpitante flusso di quella di tutti gli altri uomini e vivere con loro.
Avere la fiducia di tutti, parlare in modo semplice come tutti, condividere gli stessi valori.
Nello stesso tempo però lasciavo in me un cantuccio dal quale contemplare la profonda gioia che provavo nel vedermi uno come tanti, un uomo tra gli uomini.
Questo desiderio, nato da oscure vicende, durò poco, appena il tempo di un sospiro. Oggi ritrovo come un’eco perduto della mia giovinezza, per le vie del borgo che sono cambiate più di quanto non sia cambiato io. Sui muri, sugli uomini su ogni cosa si vede il passare del tempo che cambia tutte le cose destinate a finire.
La chiesa è ancora di colore giallo, anche se il proto che la circonda è meno verde di un tempo. Il mare, che vedo giù, ha un solo bastimento, grandissimo che, fermo sembra pendere da una parte.
Il mondo che vedevo, il giorno del mio vano desiderio, non c’è più, le forme, i colori, la stessa vita, tutto è cambiato. Ora ho creato altre forme, altri colori, perché sono rimasto me stesso solo con le mie sofferenze. Ora mi aspetta la morte.
Ritorneranno. Si chiede il poeta, i giorni di primavera, di speranza nello stesso borgo oppure in un altro, non ha importanza.
Un altro forse rivivrà la mia vita, che in un momento di grande sofferenza chiederà come me di vivere la sua stessa vita come tutti gli atri uomini, sperando di essere come tutti, condividere il dolore e vivere con più fiducia e serenità.

Analisi del testo
Il borgo è una delle più significative opere di Saba e segna l’avvicinamento dell’autore alla poesia pura in particolare a quella di Ungaretti.
La lirica evidenzia il dolore umano ritenuto universale e la speranza di poterlo superare uscendo da se stressi e immedesimandosi con gli altri uomini.
Nella poesia c’è la rievocazione di un lontano giorno di giovinezza, nel quale il poeta, scendendo per le strade del borgo provò lo struggente desiderio di essere come qualsiasi altro uomo. Una specie di annullamento di se stesso, in positivo, sperando così di vivere più serenamente. Dopo aver constatato la brevità e l’illusorietà di tale desiderio e della vita umana, il poeta conclude la poesia consegnando agli uomini futuri il suo stesso pensiero, realizzando così, indirettamente, la comunanza di sentire da cui era nato quel suo pensiero e desiderio.
La poesia è formata da strofe libere, formate da versi di varia lunghezza, dal ternario all’endecasillabo,o altri che corrispondono alla singola parola che richiamano i versi ungarettiani.
In particolare c’è l’assenza di figure classiche come la punteggiatura; i versi sono brevi e composti da una sola parola.
Da un punto di vista lessicale c’è l’uso di parole semplici che si caricano di significato e rinuncia al lessico letterario e arcaico presente nelle precedenti raccolte.
La prima parola, costituita dal passato remoto fu, che viene ripetuto anche all’inizio della seconda strofa, afferma l’istantaneità e l’importanza dell’evento, quasi come una rivelazione che però si realizza come fatto interiore e non comporta alcuna perdita di contatto con la realtà, dalla quale invece deriva. L’aggettivo tutti, che nella seconda strofa viene ripetuto tre volte, esprime l’ansia di uguaglianza esistenziale del poeta.
I primi tre versi della terza strofa fanno capire che il desiderio di essere come tutti gli uomini nasce certamente da un contesto doloroso in cui si trovava il poeta da giovane.

Esempio