Versioni di Livio

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Testo

VERSIONI DI LIVIO
Ab Urbe Condita, II – 34
LA VICENDA DI CORIOLANO: L’ATTACCO NEI CONFRONTI DELLA PLEBE
I consoli successivi furono Tito Geganio e Publio Minucio.
Quell'anno, non essendoci più nessuna preoccupazione militare ed essendo stata composta ogni discordia, una calamità di ben altra portata si abbatté su Roma, la mancanza di generi alimentari, dovuta al fatto che i campi erano rimasti incolti durante la secessione della plebe, poi la fame, come succede alle città in stato d'assedio.
Si sarebbe giunti alla morte degli schiavi e della plebe, se i consoli non avessero provveduto mandando degli emissari a racimolare frumento dovunque, non solo lungo la costa dell’Etruria a nord di Ostia e a sud, via mare attraverso le terre dei Volsci, fino a Cuma, ma addirittura in Sicilia, tanto lontano li aveva costretti a cercare aiuto l'odio dei popoli confinanti.
A Cuma, una volta acquistato il grano, le navi furono trattenute dal tiranno Aristodemo come indennizzo delle proprietà dei Tarquini di cui egli era l'erede; non si ebbe la possibilità di far rifornimento di frumento nemmeno nella regione dei Volsci e nell’agro Pontino; i compratori di grano rischiarono addirittura di esser assaliti dai locali; dagli Etruschi il frumento arrivò lungo il Tevere; la plebe fu sfamata con esso.
Avrebbero subito una guerra gravosa, se una terribile pestilenza non avesse colpito i Volsci già in armi. Vedendo il terrore che una simile decimazione aveva seminato, i Romani, per far sì che un certo spavento rimanesse in loro anche una volta usciti dall’epidemia, potenziarono con nuovi invii la colonia di Velitra e ne fondarono una nuova a Norba, sulle montagne, per avere una roccaforte nel Pontino.
In seguito, sotto il consolato di Marco Minucio e di Aulo Sempronio, ci fu una massiccia importazione di grano dalla Sicilia e, in Senato, si discusse il prezzo a cui si sarebbe venduto alla plebe.
Molti pensavano che fosse giunto il momento di reprimere la plebe, e di recuperare i diritti che essa aveva estorti ai patrizi con le violenze della secessione.
In un primo momento, Marzio Coriolano, avversario della potestà tribunicia, disse: “Se vogliono il grano al vecchio prezzo, restituiscano ai patrizi i diritti che detenevano una volta. Perché io devo vedere dei plebei magistrati e un Sicinio dotato di poteri, dopo essere stato messo sotto al giogo, come se io fossi riscattato da dei ladri? Dovrò sopportare più a lungo del necessario delle infamie del genere? Io, che non avrei tollerato Tarquinio come re, dovrei sopportare un Sicinio? Faccia ora secessione; e porti la plebe con sé; la strada che porta al monte Sacro e agli altri colli è libera; rubino pure il frumento dai nostri campi come fecero due anni or sono; si godano il prezzo che hanno ottenuto con la loro follia. Oso sostenere che, domati da questa disgrazia, si accingeranno loro stessi a coltivare i campi, invece che proibirne in armi la coltivazione, attraverso una secessione”.
Non è tanto facile a dirsi, se ciò si sarebbe dovuto fare, quanto facilmente, a mio parere, sarebbe potuto avvenire che a condizione di un rilassamento del prezzo del grano i patrizi sarebbero riusciti a sottrarre ai plebei la potestà tribunicia e i diritti di cui si erano appropriati senza il loro consenso.
Paradigmi:
o facio, facis, feci, factum, facere
o sum, es, fui, esse
o sano, sanas, sanavi, sonatum, sanare
o invado (composto di in- + vado), vadis, vasi, vasum, vadere
o soleo, soles, solitus sum, solere
o venio, venis, veni, ventum, venire
o provideo (composto di pro- + video), vides, vidi, visum, videre
o dimitto (composto di de- + mitto), mittis, misi, missum, mittere
o coemo (composto di con- + emo), emis, emi, emptum emere
o quaero, quaeris, quaesivi, quaesitum, quaerere
o cogo, cogis, coegi, coactum, cogere
o indigeo, indiges, indigui, indigere
o retineo (composto di re- + teneo), retines, retinui, retentum, retinere
o emo, emis, emi, emptum, emere
o possum (composto di potis- + sum), potes, potui, posse
o sustineo (composto di sub- + teneo), sustineo, sustinui, sustentum, sustinere
o veho, vehis, vexi, vectum, vehere
o moveo, moves, movi, motum, movere
o conterreo (composto di con- + terreo), terres, terrui, territum, terrere
o remitto (composto di re- + mitto), mittis, misi, missum, mittere
o teneo, tenes, tenui, tentum, tenere
o augeo, auges, auxi, auctum, augere
o mitto, mittis, misi, missum, mittere
o adveho (composto di ad- + veho), vehis, vexi, vectum, vehere
o do, das dedi, datum, dare
o premo, premis, pressi, pressum, premere
o puto, putas, putavi, putatum, putare
o recipio (composto di re- + capio), recipis, recepi, receptum, recipere
o extorqueo (composto di ex- + torqueo), torques, torsi, tortum, torquere
o volo, vis, volui, velle
o redimo (composto di re- + emo), redimis, redimi, redemptum, redimere
o video, vides, vidi, visum, videre
o patior, pateris, passus sum, pati
o tollo, tollis, sustuli, sublatum, tollere
o fero, fers, tuli, latum, ferre
o secedo (composto di se- + cedo), cedi, cessi, cessum, cedere
o avoco (composto di a- + voco), vocas, vocavi, vocatum, vocare
o rapio, rapis, rapui, raptus, rapere
o fruor, frueris, fruitus sum o fructus sum, frui
o audeo, audes, ausus sum, audere
o dico, dicis, dixi, dictum, dicere
o malo, mavis, malui, malle
o armo, armas, armavi, armatum, armare
o colo, colis, colui, cultum, colere
o prohibeo, prohibes, prohibui, prohibitum, prohibere
Analisi:
o eo anno.. malum civitatem invasit: proposizione principale
o cum et foris… sanata discordia: il cum narrativo regge due proposizioni coordinate
o foris: avverbio usato in opposizione al locativo domi
o ex incultis agris: complemento di origine figurata
o ex incultis… agris : iperbato
o ventumque… providissent: periodo ipotetico dell’irrealtà
o dimissis: ablativo assoluto con valore modale e con il soggetto sottinteso
o ad frumentum coemendum: proposizione finale implicita
o quaesitum: supino con valore finale in dipendenza da un verbo sottinteso
o cum coemptum esset: cum narrativo
o vexati forent: vexati essent
o conterritis… animis: ablativo assoluto con valore temporale
o ut etiam… tenerentur: proposizione consecutiva
o ubi ea remisisset: proposizione temporale
o M. Minucio… et A. Sempronio consulibus: ablativo assoluto con valore temporale
o premendae: gerundivo
o reciperandi: gerundio in genitivo
o quae extorta… patribus essent: proposizione relativa con il verbo al congiuntivo obliquo perché l’autore riporta il pensiero di altri
o si annonam… volunt… patribus: periodo ipotetico della realtà con il congiuntivo nell’apodosi che ha valore esortativo
o tamquam: introduce una comparativa ipotetica
o cur ego plebeios… Sicinium feram?: interrogative dirette
o patiar: congiuntivo dubitativo
o tulerim: congiuntivo caratterizzante
o secedat nunc; avocet plebem: proposizioni indipendenti al congiuntivo esortativo
o quemadmodum: introduce un enunciato comparativo
o fruantur: congiuntivo esortativo
o quam: dovuto alla comparativa
o ut: sottinteso fore
o prohibeant: congiuntivo dipendente da ut
o dictu: supino
Ab Urbe Condita, IV – 2
LE LOTTE TRA PATRIZI E PLEBEI: IL PUNTO DI VISTA DEI CONSOLI
Nello stesso tempo, sia i consoli aizzavano il senato contro il tribuno, sia il tribuno aizzava il popolo contro i consoli.
I consoli negavano che si potesse tollerare più a lungo le azioni sconsiderate dei tribuni; [dicevano che] si era ormai giunti al colmo; c'erano più focolai di guerra all'interno della città che all'esterno.
E, se adesso le cose stavano così, la colpa ricadeva tanto sulla plebe quanto sul patriziato e tanto sui tribuni quanto sui consoli.
Quell’attività per la quale, in una città, c’è ricompensa, si accresce, con sempre maggiore incremento: così, si diventa uomini di valore.
A Roma, la ricompensa derivante dalle sedizioni era molto grande; per questo, esse sono sempre state un titolo di onore sia per i singoli, sia per la moltitudine.
Non c’era, quindi, e non ci sarebbe stato in futuro, un termine alle sedizioni, finché le sedizioni avessero continuato ad aver fortuna e i promotori avessero continuato a ricevere tanti riconoscimenti.
Quali iniziative aveva preso Gaio Canuleio, e quanto importanti!
Voleva introdurre una mescolanza impura di genti, voleva creare una confusione degli auspici pubblici e privati, perché niente di puro, niente d’incontaminato si salvasse, così che, soppressa ogni distinzione, nessuno potesse essere in grado di riconoscere se stesso e i suoi.
Quale altro effetto potevano avere i matrimoni misti, se non la diffusione delle unioni tra patrizi e plebei, quasi come accoppiamenti tra animali?
Così, un figlio non saprebbe riconoscere a quale stirpe appartenga e quali siano i suoi culti; al punto da essere per metà patrizi e per metà plebei, senza trovare accordo neppure dentro di loro.
Ma sembrava poco il fatto che fosse completamente sconvolto l'ordine delle cose divine e di quelle umane: i sobillatori del popolo puntavano già al consolato.
Ed in precedenza avevano ipotizzato soltanto a parole che uno dei consoli potesse essere plebeo; ora [invece] veniva presentata una proposta di legge in base a cui fosse il popolo a eleggere, a suo piacimento, i consoli tra i patrizi o tra i plebei.
E, senza dubbio, avrebbero sempre eletto tra la plebe i più facinorosi: dunque sarebbero diventati consoli dei Canulei e degli Icili.
Paradigmi:
o incito (composto di in- + cito), citas, citavi, citatum, citare
o nego, negas, negavi, negatum, negare
o fero, fers, tuli, latum, ferre
o possum (composto di potis- + sum), potes, potui, posse
o venio, venis, veni, ventum, venire
o sum, es, fui, esse
o concito (composto di con- + cito), citas, citavi, citatum, citare
o accido (composto di ad- + cado), accidis, accidi, accidere
o cresco, crescis, crevi, cretum, crescere
o fio, fis, factus sum, fieri
o honoro, honoras, honoravi, honoratum, honorare
o adgredior (composto di ad- + gradior), indiges, indigui, indigere
o retineo (composto di re- + teneo), adgrederis, adgressus sum, adgredi
o adfero (composto di ad- + fero), fers, tuli, latum, ferre
o suffero (composto di sub- + fero), suffers, sustuli, sublatum, sufferre
o nosco, noscis, novi, notum, noscere
o habeo, habes, habui, habitum, habere
o vulgo, vulgas, vulgavi, vulgatum, vulgare
o nascor, nasceris, natus sum, nasci
o ignoro, ignoras, ignoravi, ignoratum, ignorare
o turbo, turbas, turbavi, turbatum, turbare
o accingo (composto di ad- + cingo), cingis, cinxi, cinctum, cingere
o tempto, temptas, temptavi, temptatum, temptare
o rogo, rogas, rogavi, rogatum, rogare
o volo, vis, volui, velle
o creo, creas, creavi, creatum, creare
Analisi:
o et… et: anafora
o consules… tribunus: chiasmo
o negabant consules: proposizione principale da cui dipende il discorso indiretto
o iam ultra… tribunicios: proposizione infinitiva con il verbo in forma impersonale
o ferri… furores: allitterazione della f
o furores tribunicios: metafora
o belli: genitivo dipendente da plus
o non… neque: variatio
o plebis… parum; tribunorum… consulum: ellissi
o cuius rei… crescere: anticipazione della proposizione relativa
o maximis sempre auctibus: ablativo assoluto con valore modale
o bonos: aggettivo sostantivato
o maximum… sempre honori fuisse: proposizione infinitiva
o maximum… praemium… seditionum: omoteleuto
o singulis universisque… honori fuisse: costruzione del doppio dativo
o honori: dativo di effetto
o finem… fieri… futuram… felices: allitterazione
o singulis universisque: dativi di interesse
o conluvionem… adferre: discorso indiretto
o ne quid… incontaminati sit: proposizioni finali negative, coordinate per asindeto
o ne quid… ne quid: anafora
o ut noverit: proposizione consecutiva
o nec… nec: anafora
o se… suos: poliptoto
o discrimine omni sublato: ablativo assoluto con valore modale
o ut… ignoret: proposizione consecutiva
o qui natus sit: perifrasi per figlio che fa da soggetto
o cuius sanguinis, quorum sacrorum sit: interrogative indirette dipendenti da ignoret, coordinate per asindeto
o cuius… quorum: poliptoto
o sanguinis… sacrorum: allitterazione
o dimidius parum sit, dimidius plebis: proposizione consecutiva coordinata per asindeto alla precedente
o dimidius… dimidius: anafora
o parum id videri quod…: discorso indiretto
o id: prolettico rispetto alla relativa quod… turbentur
o turbentur… turbatores: poliptoto
Ab Urbe Condita, Praefatio
LA “MEMORIA DELLE IMPRESE DEL PIÚ GRANDE POPOLO DEL MONDO”
Sia concessa agli antichi la facoltà di nobilitare l'origine delle città mescolando l'umano col divino; e se è lecito concedere ad un popolo di consacrare le proprie origini e di ricondurle ad un intervento degli dei, questo vanto militare lo merita il popolo romano perché, proprio nel momento in cui riconnette a Marte la propria nascita e quella del proprio capostipite, il genere umano accetta ciò con lo stesso buon viso con cui ne sopporta l'autorità.
Ma di questi aspetti e di altri della medesima natura, comunque saranno giudicati, da parte mia non ne terrò affatto conto: ciascuno, con le sue forze, li analizzi con grande attenzione e si soffermi su che tipo di vita e che abitudini ci siano state, grazie all'abilità di quali uomini, in pace e in guerra, l'impero sia stato creato e accresciuto; quindi consideri come, per un progressivo rilassamento del senso di disciplina, i costumi abbiano in un primo tempo seguito l'infiacchirsi del pensiero, come poi siano decaduti sempre di più, e come, in seguito, abbiano cominciato a franare a precipizio fino ad arrivare ai giorni nostri, nei quali non possiamo tollerare tanto i vizi quanto i suoi rimedi.
Ciò che risulta più di ogni altra cosa utile e salutare nella conoscenza della storia è questo: contemplare documenti di ogni esempio, contenuti in un’illustre tradizione, e di lì si dovranno trarre esempi da imitare per il proprio bene e per quello dello Stato, nonché imparare a evitare ciò che è infamante tanto come progetto quanto come risultato.
E poi, o m’inganna la passione per il lavoro intrapreso, o non è mai esistito uno Stato più grande, più puro, più ricco di nobili esempi, e neppure mai una civiltà nella quale siano penetrate così tardi l'avidità e la lussuria e dove la povertà e la parsimonia siano state onorate così tanto e per così tanto tempo.
Paradigmi:
o do, das, dedi, datum, dare
o misceo, misces, miscui, mixtum, miscere
o facio, facis, faci, factum, facere
o liceo, lices, licui, licitum, licere
o oportet, oportuit, oportere
o consecro (composto di con- + secro), consecras, consecravi, consecratum, consecrare
o sum, es, fui, esse
o fero, fers, tuli, latum, ferre
o patior, pateris, passus sum, pati
o existimo (composto di ex- + aestimo), existimas, existimavi, existimatum, existimare
o pono, ponis, posui, positum, ponere
o intendo (composto di in- + tendo), tendis, tendi, tentum, tendere
o volo, vis, volui, velle
o sequor, sequeris, secutus sum, sequi
o labor, laberis, lapsus sum, labi
o eo, is, ivi o ii, itum, ire
o coepio, coepis, coepi, coeptum, coepere
o possum (composto di potis- + sum), potes, potui, posse
o pervenio (composto di per- + venio), venis, veni, ventum, venire
o intueor (composto di in- + tueor), tueris, tuitus sum, tueri
o imitor, imitaris, imitatus sum, imitari
o incipio (composto di in- + capio), incipis, incepi, inceptum, incipere
o suscipio (composto di sub- + capio), suscipis, suscepi, susceptum, suscipere
o fallo, fallis, fefelli, falsum, fallere
o immigro (composto di in- + migro), migras, migravi, migratum, migrare
Analisi:
o miscendo: gerundio
o ut faciam: subordinata completiva oggettiva
o cui: corrisponde al pronome indefinito alicui, dopo si, ne, nisi, num, nonne
o si…: protasi del periodo ipotetico dell’irrealtà
o origines suas: complemento oggetto di referres
o ea: prolettico della consecutiva
o animadversa aut existimata: coppia sinonimica
o ad illa: prolettico delle interrogative indirette
o mi: dativo etico, che indica la partecipazione emotiva di chi parla
o labante… praecipites: climax
o velut: attenuativo di desidentes
o labante disciplina: ablativo assoluto con valore causale
o sequatur animo: perifrasi
o ut: introduce l’interrogativa indiretta
o praecipue: rende superlativo salubre
o imitere: imiteris
o inceptu… exito: ablativi di imitazione
o ceterum…: periodo paratattico
o in quam: l’antecedente del relativo è assorbito nella relativa
o immigraverunt: congiuntivo caratterizzante
Es. 428 pag. 328
I CARTAGINESI VALICANO LE ALPI
Il nono giorno si giunse al valico delle Alpi, attraverso luoghi impraticabili e giri tortuosi che provocavano o l’inganno delle guide o, nel caso in cui non si fosse prestata fede a loro, l’imboccare valli alla cieca.
Per due giorni si tenne l’accampamento sul valico e fu concesso riposo ai soldati, stanchi per la fatica e per il combattere; alcune bestie da soma, che erano scivolate lungo i dirupi, seguendo le orme dell’esercito giunsero all’accampamento.
Nei soldati, stanchi per il disagio dei tanti mali, anche la caduta della neve, mentre ormai la costellazione delle Pleiadi era ad Occidente, infuse un grandissimo terrore.
Mentre l’esercito avanzava lentamente attraverso i luoghi ricoperti dalla neve, dopo che era stato levato l’accampamento all’alba e poiché la pigrizia e la disperazione erano evidenti sul volto di tutti, Annibale, portatosi davanti alle insegne su un promontorio da dove la vista si estendeva in lungo e in largo, dopo aver ordinato ai soldati di fermarsi mostra l’Italia e la pianura padana che si estendeva sotto le Alpi; essi, in quel momento, stavano oltrepassando il baluardo non solo dell’Italia, ma anche di Roma; tutto il resto sarebbe stato piano e facile; avrebbero avuto nelle loro mani e sotto il loro potere la roccaforte e la capitale dell’Italia con uno o, al massimo, due combattimenti.
L’esercito, da lì, cominciò ad avanzare, mentre ormai neppure i nemici facevano alcun tentativo di attaccarli se non per piccoli furti, quando se ne fosse presentata l’occasione.
Paradigmi:
o pervenio (composto di per- + venio), venis, veni, ventum, venire
o sum, es, fui, esse
o ineo (composto di in- + eo), is, ivi o ii, itum, ire
o conicio (composto di con- + iacio), conicis, conieci, coniectum, conicere
o facio, facis, feci, factum, facere
o habeo, habes, habui, habitum, habere
o pugno, pugnas, pugnavi, pugnatum, pugnare
o do, das, dedi, datum, dare
o prolabor (composto di pro- + labor), laberis, lapsus sum, labi
o sequor, sequeris, secutus sum, sequi
o occido (composto di ob- + caedo), occidis, occidi, occasum, occidere
o adicio (composto di ad- + iacio), adicis, adieci, adiectum, adicere
o oppleo (composto di ob- + pleo), ples, plevi, pletum, plere
o moveo, moves, movi, motum, movere
o incedo (composto di in- + cedo), cedis, cessi, cessum, cedere
o emineo (composto di ex- + mineo), mines, minui, minere
o praegredior (composto di prae- + gredior), grederis, gressus sum, gredi
o prospicio (composto di pro- + specio), prospicis, prospexi, prospectum, prospicere
o consisto (composto di con- + sisto), sistis, sistiti, sistere
o iubeo, iubes, iussi, iussum, iubere
o ostento, ostentas, ostentavi, ostentatum, ostentare
o subicio (composto di sub- + iacio), subicis, subeci, subiectum, subicere
o transcendo (composto di trans- + scando), transcendis, transcendi, transcensum, transcendere
o procedo (composto di pro- + cedo), cedis, cessi, cessum, cedere
o tempto, temptas, temptavi, temptatum, temptare
Es. 436 pag. 3332
EVENTI PRODIGIOSI DELL’ANNO 214 a.C.
In quell’anno, furono riferiti molti prodigi, ai quali, quanto più credevano gli uomini semplici e superstiziosi, tanto più numerosi ne venivano riferiti: a Lanuvio, nel tempio di Giunone Sospita, dei corvi avevano fatto un nido; in Puglia un ramo di palma verde aveva preso fuoco; a Mantova le acque stagnanti che erano straripate dal fiume Mincio erano apparse di color sangue; a Cales era piovuta creta e a Roma, nel Foro Boario, era piovuto sangue; nel quartiere Insteio, una fonte sotterranea era sgorgata con tanta forza di acque che trasportò con sé botti e barili che erano rotolati in quel luogo, come con l’impeto di un torrente; furono colpiti da un fulmine l’atrio pubblico del Campidoglio, il tempio di Vulcano nel Campo Marzio, quello di Vacuna tra i Sabini e la via pubblica, le mura e la porta a Gabi.
Già erano stati annunciati altri prodigi: la lancia di Marte, a Preneste, si era spostata avanti da sola; in Sicilia, un bue aveva parlato; un bimbo nella pancia della madre, tra i Marrucini, aveva gridato “Evviva, trionfo!”; a Spoleto una donna era diventata uomo, ad Adria era apparso un altare in cielo e fantasmi di uomini intorno ad esso con vesti bianche.
A Roma, proprio nel centro della città, dopo che era stato visto uno sciame d’api nel Foro – fatto che è stupefacente perché raro – alcuni, poiché affermavano di vedere le legioni armate sul Gianicolo, spinsero la città alle armi, mentre coloro che erano sul Gianicolo negavano che fosse apparso lì qualcun altro al di fuori degli abitanti di quel colle.
Questi prodigi furono espiati con vittime adulte secondo il responso degli aruspici e fu recitata una preghiera in onore di tutti gli dei di cui, a Roma, c’erano templi.
Paradigmi:
o nuntio, nuntias, nuntiavi, nuntiatum, nuntiare
o credo, credis, credidi, creditum, credere
o facio, facis, feci, factum, facere
o ardeo, ardes, arsi, arsum, ardere
o effundo (composto di ex- + fundo), fudis, fudi, fusum, fundere
o video, vides, vidi, visum, videre
o pluo, pluis, plui o pluvi, pluere
o fluo, fluis, fluxi, fluxum, fluere
o pervolo (composto di per- + volo), volas, volavi, volatum, volare
o fero, fers, tuli, latum, ferre
o tango, tangis, tetigi, tactum, tangere
o volgo, volgas, volgavi, volgatum, volgare
o promoveo (composto di pro- + moveo), moves, movi, motum, movere
o loquor, loqueris, locutus o loquutus sum, loqui
o clamo, clamas, clamavi, clamatum, clamare
o adfirmo (composto di ad- + firmo), firmas, firmavi, firmatum, firmare
o concito, concitas, concitavi, concitatum, concitare
o sum, es, fui, esse
o nego, negas, negavi, negatum, negare
o appareo (composto di ad- + pareo), pares, parui, parere
o procuro (composto di pre- + curo), curas, curavi, curatum, curare
o indico (composto di in- + dico), dicis, dixi, dictum, dicere
Es. 438 pag. 333
LA VISTA DI SIRACUSA SUSCITA LA COMMOZIONE DEL CONSOLE MARCELLO
Si dice che Marcello non appena, entrato nelle mura, vide con i suoi occhi da una posizione elevata la città sotto, che in quel tempo era quasi la più bella di tutte, pianse, in parte per la gioia di una tanto grande impresa compiuta, in parte per l’antica gloria della città.
Si presentavano alla sua mente le flotte degli Ateniesi affondate e due grandi eserciti sbaragliati insieme ai due famosissimi comandanti e tante guerre combattute contro i Cartaginesi con tanto grande pericolo, tanti e così ricchi tiranni e re, oltre agli altri Gerone, non solo re di recentissimi tempi, ma anche re insigne oltre a tutto ciò che la sua virtù e la sua sorte gli avevano dato per i benefici verso il popolo romano.
Mentre queste considerazioni si presentavano alla sua mente tutte insieme e si insinuava in lui il pensiero che, ormai, tutte quelle cose sarebbero arse in un’ora e ridotte in cenere, prima di muovere l’attacco ad Acradina, mandò in avanscoperta i Siracusani che erano stati all’interno dei corpi di guardia romani, come è stato detto prima, affinché, con parole suadenti inducessero i nemici a consegnare loro la città.
Paradigmi:
o ingredior (composto di in- + gredior), grederis, gressus sum, gredi
o subicio (composto di sub- + iacio), subicis, subieci, subiectum, subicere
o video, vides, vidi, visum, videre
o inlacrimo (composto di in- + lacrimo), lacrimas, lacrimavi, lacrimatum, lacrimare
o dico, dicis, dixi, dictum, dicere
o perpetro (composto da per- + patro), perpetras, perpetravi, perpetratum, perpetrare
o demergo (composto di de- + mergo), mergis, mersi, versum, mergere
o deleo, deles, delevi, deletum, delere
o occorro (composto di ob- + curro), curris, curri, cursum, currere
o do, das, dedi, datum, dare
o subeo (composto di sub- + eo), is, ivi o ii, itum, ire
o ardeo, ardes, arsi, arsum, ardere
o redeo (composto di re- + eo), is, ivi o ii, itum, ire
o admoveo (composto di ad- + moveo), moves, movi, motum, movere
o praemitto (composto di prae- + mitto), mittis, misi, missum, mittere
o sum, es, fui, esse
o perlicio (composto di per- + lacio), perlicis, perlexi, perlectum, perlicere
Es. 439 pag. 333
MORTE DEL MATEMATICO ARCHIMEDE
La città fu abbandonata al saccheggio, essendosi i difensori dispersi attraverso le case di coloro che erano stati nei presidi romani.
Mentre erano stati consumati molti esempi riprovevoli di ira e molti di avarizia, in un subbuglio così grande quanto poteva suscitare il timore della città presa nello sparpagliamento dei soldati intenti a saccheggiare, si tramanda che Archimede fosse stato ucciso da un soldato ignaro di chi fosse, mentre era intento alle forme geometriche che aveva tracciato nella polvere; Marcello tollerò ciò a malincuore e si preoccupò della sepoltura e che fossero ricercati i parenti e che il suo nome e la sua memoria fossero in onore nel presidio. Essenzialmente così fu presa Siracusa, in cui si realizzò un bottino tanto grande quanto era quello che era stato preso, a fatica, a Cartagine, in cui si era combattuto con pari forze.
Paradigmi:
o diripio (composto di dis- + rapio), diripis, diripui, direptum, diripuere
o do, das, dedi, datum, dare
o divido, dividis, divisi, divisum, dividere
o sum, es, fui, esse
o edo (composto di ex- + do), edis, edidi, editum, edere
o prodo (composto di pro- + do), prodis, prodidi, proditum, prodere
o capio, capis, cepi, captum, capere
o cieo, cies, civi, citum, ciere
o possum (composto di potis- + sum), potes, potui, posse
o intendo (composto di in- + tendo), tendis, tendi, tentum, tendere
o describo (composto di de- + scribo), scribes, scripsi, scriptum, scribere
o interficio (composto di inter- + facio), interficis, interfeci, interfectum, interficere
o fero, fers, tuli, latum, ferre
o habeo, habes, habui, habitum, habere
o inquiro (composto di in- + quaero), inquiris, inquisivi, inquisitum, inquisire
o certo, certas, certavi, certatum, certare
Analisi:
o diripienda: gerundio
o quis esset: subordinata interrogativa indiretta
o tulisse: è all’infinito perché dipende dall’oratio obliqua
o inquisitis propinquis… honori presidioque: costrutto del doppio dativo
o inquisitis propinquis: dativo di vantaggio
o honori presidioque: dativo di fine
o capta Carthagine: ablativo assoluto con valore ipotetico
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