Romanzo della crisi

Materie:Appunti
Categoria:Italiano

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Data:19.06.2007
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Testo

Il contesto storico-culturale

Età della crisi, è quel periodo di passaggio che attraversò l’Europa nell’ultima parte dell’Ottocento fino agli anni Trenta del Novecento. La società europea si trovava ad affrontare, in quel periodo, una serie di cambiamenti che minavano le fondamenta: un rapido cambiamento della società, della tecnologia, della vita quotidiana, della vita lavorativa si affiancava a nuove idee, nuove scoperte scientifiche, nuove frontiere del pensiero filosofico. Tutte queste trasformazioni portano a mettere in crisi il concetto stesso di realtà come qualcosa di immutabile e scientificamente dimostrabile; la realtà, anche grazie alle recenti teorie filosofiche, non era più un fatto oggettivo, bensì oggettivo.

La narrativa della crisi: una nuova nozione di realtà

Come la società era smarrita davanti a questi profondi mutamenti, anche il concetto stesso di romanzo entrò in crisi: il romanzo ottocentesco con le sue descrizioni realistiche ma impersonali, non soddisfa più le esigenze degli scrittori e dei lettori che colgono le novità intrinseche di un nuovo modo di pensare la realtà. Nascono nuove forme di sperimentazione del romanzo, contraddistinte da temi e tecniche narrative particolari:

• La narrazione si concentra su un solo personaggio, spesso connotato come un inetto, malato o perdente;
• Il protagonista assume il ruolo di “coscienza” del romanzo, in una trama in cui viene sottolineato il contrasto tra l’individuo e la società;
• Nasce un tipo di letteratura di stile realistico ma di contenuto fantastico, enigmatico o grottesco
• La realtà appare incerta, difficile da interpretare, modificabile sulla base dei ricordi
• Si approfondisce lo scavo psicologico del personaggio. Vi sono personaggi che non vivono come vorrebbero e non sanno vivere come gli altri; perciò affrontano grosse crisi d’identità e si sottopongono a impietose autoanalisi;
• La nozione di tempo nella narrazione non è più oggettiva, ma soggettiva: si fa largo uso del ricordo, del flashback, del flusso di coscienza; lo spazio e il tempo perdono la loro tradizionale funzione di coordinate ambientali e cronologiche per diventare l’emblema dello spazio dell’interiorità e del tempo della coscienza.

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