La liberazione del gigante

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano

Voto:

1.3 (4)
Download:945
Data:13.10.2006
Numero di pagine:4
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
liberazione-gigante_1.zip (Dimensione: 5 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_la-liberazione-del-gigante.doc     25 Kb


Testo

Capitolo 1
Fra Vincenzo, era nel giardino del convento a leggere il breviario, quando vide sul muro un’ombra di un uomo nero e di una figura strana (era un animale mai visto prima: un elefante).
Corse dall’abate e gli spiegò quello che aveva visto. Quando uscirono, videro entrare nel convento molti animali e uomini alla fine della parata entrò il conte di Caserta, che disse all’abate che doveva andare via, perché arrivava l’Imperatore Federico.
Al suo arrivo, Federico e i nobili videro la trasformazione del convento. Federico, il conte di Cornovaglia (suo cugino), e altri due andarono a vedere le campane che suonavano. Intanto Piers e il conte italiano discussero sulle religioni. Quando la compagnia arrivò, andarono a cena, e tutti i nobili e Federico iniziarono a discutere sulle religioni, su Maometto e sul Cristianesimo; la figlia di Federico, Selvaggio guardò affascinata Piers. Finita la cena, Piers andò nella sua camera, e senti il conte di Cornovaglia che ordinava al conte di caserta, di fare una spedizione a Montecassino, doveva incendiare un convento. Usci, e il conte di Cornovaglia presentò Piers all’altro conte e ordino a quest’ultimo di prendere parte alla spedizione. E in confidenza, il cugino di Federico disse a Piers di non tornare più perché se no avrebbe fatto una brutta fine. Piers andò nella stalla a prendere il cavallo, e vide il suo amico Conte italiano, Rinaldo d’Aquino, e chiese a Piers di trarre in salvo suo fratello Tomaso durante l’attaco al convento perché abitava lì.

Capitolo 2
Il convento di Montecassino ardeva, tutte le parti lignite brucavano e crollava mentree l’edifico centrale e la torre resistevano. Il conte di Caserta diede a tutti gli uomini gli ordini. Il conte Piers chiese il permesso al conte di Caserta di entrare, e questo acconsentii. Piers entrò seguito dallo scudiere Robin, scesero da una scaletta, e alla fine vide un gruppo di monaci e un vecchio, l’abate. Questo capì subito le buone intenzioni di Piers, e gli affidò il piccolo Tomaso. L’abate li fece uscire da un passaggio segreto, che sbucava in un bosco. Quando usci, Piers vide che la torre era crollata mentre l’edificio centrale resisteva e insieme allo scudiero e a Tomaso andarono dal conte di Caserta. Piers gli chiese un mulo per portare a casa Tomaso, e i tre si misero in viaggio verso Roccasecca. Durante il viaggio, discussero su Dio e la sua esistenza, fino quando non videro arrivare un gruppo di soldati, il capo era il fratello di Tomaso: Landolfo d’Aquino. Tutti insieme andarono al castello dei d’Aquino e una volta arrivati Piers fece un bagno. Prima di cena, come premio Piers chise alla madre di Tomaso se poteva restare sotto il suo servizio e questa accettò.

Capitolo 4
La madre saputo da Carlo che il figlio Tomaso diventò un frate mendicane, si infuriò, fece prepare 20 uomini, i due figli e intanto spiegò alle figlie quello che era successo. La compagnia partì, e dopo 4 ore arrivarono a Roma, davanti al Convento di Santa Sabina. La contessa scesa da cavallo, andò a bussare al portone del convento e il frate portinaio apri ma vedendo la donna con un uomo armato chiuse subito.Dopo un po’ un altro frate aprii, e dopo una forte discussione con la donna ammise involontariamente che Tomaso era li. La compagnia ripartii verso il Palazzo Laterano, dove incontrarono il papa, ma dal colloquio non ottennero nulla. La contessa, allora, ordinò ai figli Rinaldo e Landolfo e agli uominiu di riportare a casa Tomaso. Il gruppo partii, cercarono i Domenicani, e quando li trovarono, dopo una forte discussione, portarono via Tomaso come se fosse un prigioniero.

Capitolo 5
Landolfo e Rinaldo stavano discutendo fra di loro, quando ad un tratto entrò la madre e ordinò a Landolfo di portare e far cambiare i vestiti a Tomaso. Mentre Rinaldo per avere un po’ di tempo libero chiese alla madre se poteva fare portare il mangiare al prigioniero dalle sorelle e questa accettò. All’improvviso si sentii urlare Landolfo, allora il fratello partii in suo soccorso. Alla fine riuscirono a far cambiare d’abito al fratello ma erano usciti mal ridotti. I due si sedettero e Rinaldo spiegò al fratello che voleva andare a Napoli a trovare l’amica Barbara ma non poteva per colpa del suo aspetto, mentre le sorelle litigavano su chi doveva portare per primo il mangiare a Tomaso. Alla fine toccò a Marotta, la sorella maggiore. Entra nella stanza del fratello, iniziò a chiacchierare con lui, uscii correndo e senza aspettarselo si trovò nelle braccia di Robin, con la quale organizzò un piano per far portare un nuovo saio, vedendo in lontana un frate domenicano. Il piano riuscì, e Landolfo, Rinaldo e la contessa vedendo il nuovo saio indossato da Tomaso glielo lasciarono, e allora la madre decise di scrivere al papa se Tomaso poteva diventare abate con il saio domenicano, e questo accettò. La famigli fu scossa dalla deciso anche della sorella maggiore, la quale aveva scelto di diventare una monaco benedetta. I fratelli tentarono di far cambiare idea al fratello, ma inutilmente. A Rinaldo gli venne un idea e partì subito per Napoli, però spiegò a Landolfo, il piano. Dopo due giorni, Rinaldo tornò con una donna, Barbara. Il piano consisteva nel fare cadere in tentazione Tomaso, Barbara entrò nella stanza di Tomaso e lo svegliò. Il frate, balzò giù dal letto e prese un tizzone e si lanciò contro di lei, Barbara scappò urlando, svegliando tutto i castello. Teodora uscii dalla stanza, e il giorno dopo organizzò con Piers un piano per far fuggire il frate.

Capitolo 6
L’imperatore era in viaggio con tutti i cavalieri, gli amci, i giudici, le ballerine per andare a Roma per firmare il trattato di pace con la Chiesa. Durante il viaggio, l’imperatore iniziò a discutere con i suoi amici a riguardo della religione, di Cristo, dei profeti e di Maometto. La dibattito era molto accesa, ed fu interrotta dal capo delle guardie imperiali

Esempio