"Robinson Crusoe" di Daniel Defoe

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano
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Testo

Scheda Libro
Nome : Patrizia
Cognome : Leo
Classe : 4 ^ C lst
Autore : Daniel Defoe
Titolo : Robinson Crusoe
Casa Editrice : universale Economica Feltrinelli
Numero di pagine : 295
Indice : si
Prefazione : si
Postfazione : no
Anno di edizione : 1719
Biografia dell’autore :
Daniel Defoe
Scrittore inglese (Londra, 1660 - Moorfields, 1731).
Figlio di un mercante di candele londinese whig, cioè liberale, James Foe, originario delle Fiandre, Daniel venne educato in un' «Accademia dei dissenzienti»: una scuola politecnica fondata da quei protestanti «cromwelliani» e non anglicani che erano banditi dalle università tradizionali, e che furono gli artefici, di li a poco, della Rivoluzione industriale.
Rinuncia a diventare pastore presbiteriano e ben presto si lancia nel commercio e viaggia sul continente. Di volta in volta fabbricante di mattoni, commerciante di prodotti di nuova invenzione, armatore, perde varie volte una fortuna considerevole guadagnata con queste eterogenee attività: «Thirteen times have i been rich and poor ». Al colmo del successo aggiunge al cognome originario Foe un «de» volto a identificarlo come un rifugiato fiammingo elisabettiano protestante.
Verso il 1683, apre un negozio di merci e sposa Mary Tuffley (la figlia di un ricco mercante che vantava una dote di ben 3.700 sterline) da cui ha sei figli. Nel 1692, il disastro. Defoe finisce in prigione per bancarotta con 17 mila sterline di debiti, dopo essersi distratto dagli affari per mettersi a scrivere di economia. In questi scritti peraltro Defoe raccomanda la creazione di una banca nazionale (poi nata nel 1694), di compagnie di assicurazioni (i Lloyds arrivarono di lì a poco), di casse di risparmio, pensioni, manicomi e naturalmente auspicava la riforma delle leggi sulla bancarotta!
Tuttavia questa dura esperienza lo allontana, non dopo essersi ripreso economicamente, dalle speculazioni avventate. Whig convinto Defoe lottò nel 1685 a fianco del duca di Monmouth, figlio protestante e illegittimo di Carlo II, contro la salita al trono di Giacomo, il fratello apertamente cattolico di Carlo ed erede legittimo. Prende quindi parte alla rivoluzione del 1688 (la Glorious Revolution) si arruola nell’esercito, partecipa alla spedizione d’Irlanda e mette il suo talento di libellista al servizio di Guglielmo III d’Orange, quando questi venne chiamato a rovesciare il suocero cattolico Giacomo il quale minacciava di introdurre in Inghilterra uno Stato assoluto e di imitare suo cugino Luigi XIV nella «pulizia» dei protestanti.
Difende il re e la sua politica con l’Inglese di fiero lignaggio (The True - Born - Englishman, 1701), si batte in favore della libertà di stampa e di coscienza, della proprietà letteraria e della libertà religiosa. Con la morte del suo protettore, il re Guglielmo d’Orange, Defoe venne arrestato per aver diffamato la Chiesa d’Inghilterra in La via più breve per i dissenzienti (The Shortest Way with the Dissenters, 1702). In queste pagine che avrebbero ispirato poi la Modesta proposta di Jonathan Swift per una soluzione del problema irlandese (ossia quella di mangiare i bambini), Defoe suggeriva ironicamente agli anglicani di trattare i dissenzienti come Luigi XIV aveva trattato i suoi sudditi protestanti. La collera delle alte sfere della Chiesa anglicana è tale che la Camera dei comuni lo giudica all' Old Bailey, manda a rogo il libro (fatto davvero eccezionale) e condanna Defoe a tre esposizioni alla gogna fra le grida di sostegno della folla che lo adorava (1703) e all’imprigionamento a Newgate che sarebbe poi diventato lo sfondo del suo grande - e lubrico - romanzo Moll Flanders. Con una moglie e sei figli da mantenere, persa la fabbrica di mattoni, Defoe dette vita, in prigione, alla rivista The Review (1703 -1713) che uscirà tre volte alla settimana e che diventerà una pietra miliare del giornalismo. Defoe scriveva da solo tutti i numeri della rivista su qualsiasi argomento, e mentre affettava un atteggiamento da commentatore politico indipendente era in realtà nel libro paga - in cambio della promessa di rilascio - del primo ministro tory (conservatore) Robert Harley, suo supposto nemico e persecutore e al servizio del quale resta per circa undici anni. Insomma Defoe faceva nascere l’opinione pubblica che mai come nel suo caso - e come sempre - coincide con l’opinione pubblicata.
È successivamente messo altre volte in prigione per i suoi attacchi virulenti contro i padroni del giorno, pubblicati nel suo giornale. Inoltre, scrive pamphlets rimasti memorabili: Giving alms no Charity, Employing the Poor a Grievance to the Nation, dove sono sviluppate teorie riprese successivamente dal socialismo moderno, Memoirs of Sundy. Nel frattempo riprende a servire la causa whig, quando, dopo l’ascesa al trono di Giorgio I nel 1714, egli si infiltrò in un settimanale giacobita (legittimista pro-Stuart) Mercurius Politicus, e abbandonò il giornalismo solo quando venne smascherato nel 1722.
Dalla politica alla letteratura
Dopo il 1715, gli infortuni politici e sociali, le molteplici umiliazioni subite che avevano fatto di lui un agitatore ed un propagandista a cachet, l’accanimento dei suoi nemici e l’ingratitudine di quelli ch’egli aveva difeso lo allontanano definitivamente dalla lotta politica. Si dedica allora, a sessanta anni suonati, a opere romanzesche, quasi a comando, ovvero che fiutano e soddisfano le richieste del nascente e moderno ( popolare e non dotto) pubblico di lettori. Robinson Crusoe appare nel 1718. È ancora il caso di un “doppio gioco” questo di Defoe: racconto in realtà immaginario (romance) spacciato per resoconto di un fatto realmente accaduto (novel), non firmato per aumentare la patente d’autenticità, ispirato in effetti all’avventura del marinaio scozzese d’origine tedesca, Alexander Selkirk finito in un’isola deserta a seguito di un naufragio, e che, con mezzi di fortuna e col sussidio del suo ingegno, riesce a costruire da zero il mondo inglese e borghese (quindi occidentale) dal quale era fuggito per insofferenza della sua stessa condizione borghese e per ulisseica “vaghezza d’ignoto”, segna - più che il Don Chisciotte -, la vera nascita del romanzo moderno come noi oggi lo conosciamo. Il successo è immenso ed immediato e dura ancora oggi.
La seconda parte (il sequel, diremmo oggi) appare l’anno successivo. La narrativa inglese sembra essere segnata da questo romanzo nei suoi tratti genuinamente popolari, mercantili e anti-intellettualistici della sua offerta romanzesca. Seguono infatti un grande numero di romanzi composti come altrettanti “lavori” letterari, scritti a partire da un canovaccio imposto dall’editore che partecipa all’impresa come un armatore del tempo partecipava col capitano della nave all’impresa e al “rischio” mercantile del viaggio: La vita, le avventure e le piraterie del capitano Singleton (The life, Adventures and Pyracies of the Famous Captain Singleton, 1720); Fortune e disgrazie della famosa Moll Flanders (The fortunes and Misfortunes of the Famous Moll Flanders 1722), confessione ammirevole di una donna che, dopo numerosi matrimoni e più numerose relazioni, era diventata ladra professionale; Colonel Jack (1722), Giornale dell’anno della peste (A journal of the Plague Year, 1722)e infine la sua 213ª fatica letteraria Lady Roxana (Lady Roxana or the Fortunate Mistress, 1724).
«Tutti gli uomini sono nati ribaldi, banditi, ladri ed assassini; senza la potenza restrittiva della Provvidenza, nulla ci impedirebbe di mostrarci così come siamo, in qualsiasi occasione». Questa frase, pessimistica e realistica ad un tempo, esprime perfettamente le idee di Defoe sull’uomo e la natura umana, idee che egli invera nelle sue storie e cala nei suoi personaggi ovvero nella possibilità che egli offre loro di partire da posizioni garantite come anche dal “grado zero” dei rapporti societari (Crusoe e Moll Flanders) come infine di perdere nuovamente tutto e ricominciare da capo, secondo il gioco infernale della nascente società capitalistica, e come accadde nella realtà al suo autore.
Con la sua arte del dettaglio e della verosimiglianza, assistito da una immaginazione rigogliosa eccitata da ritmi di produzione “industriali” che non ha pari nella nascente narrativa moderna, Daniel Defoe, poggiandosi tuttavia sulla sua genuina esperienza d’osservatore e “ricreando” la realtà, appare come il precursore del realismo immaginario e dello scrittore “seriale” dei tempi nostri.
Dopo un’esistenza piena di delusioni e di disgrazie, egli muore nel 1731 - a dimostrazione che talora è la vita ad imitare il romanzo - nella miseria più estrema, abbandonato da un figlio che l’ aveva depredato da ogni bene.
Le opere più importanti dell’autore :
➢ 1704 : fonda “ The Review “
➢ 1719 : Robinson Crusoe
➢ 1720 : Memorie di un cavaliere
➢ 1722 : Diario dell’anno della peste
➢ 1722 : Moll Flanders
➢ 1724 : Lady Roxanna
Notizie storiche sull’anno di edizione :
1709 : inizio della rivoluzione industriale
1710 : ritornano i “ Moralistici “ TORIES
1711 : Carlo VI d’Asburgo sul trono
1712 : a Ginevra nasce J. J. Rosseau
1713 : Carlo VI e la prammatica sanzione
1714 : Act of Settlement
1715 : muore Luigi XIV
1716 : i debiti francesi: John Law
1717 : la battaglia di capo passero
1718 : impero ottomano – pace di Pasarowitz
1719 : l’attacco spagnolo in Sicilia
1720 : nasce il Regno di Sardegna
1721 : la guerra del Nord – pace di Nystadt
1722 : Giorgio I e le Workhouses
1723 : Luigi XV re di Francia
1724 : muore papa Innocenzo XIII e viene eletto papa Benedetto XIII
1725 : muore Pietro il Grande
1726 : Voltaire fugge a Londra
1727 : in Inghilterra sale sul trono Giorgio II
1728 : pace di Berlino tra Prussia e Impero
1729 : distacco definitivo della Spagna dall’Impero Asburgico

Riassunto :
Il romanzo di narra la storia di Robinson Crusoe, uno spirito vagabondo che ignora i consigli del padre che gli intima di cercare una tranquilla vita borghese e sceglie di viaggiare. Suo padre rifiuta fermamente di acconsentire ad un tale proposito e si spinge sino al punto da sostenere che se Crusoe andrà per mare Dio non avrà pietà di lui. Quando i primi viaggi di Crusoe sembrano avverare questa profezia (a causa del primo per poco non perdeva la vita durante una tempesta e a causa dell'altro fu ridotto per un periodo di tempo in schiavitù), sembra che il protagonista dia retta all' ammonimento del padre e si stabilisce in Brasile dove acquista una piantagione di tabacco. Ma dopo breve tempo Robinson decide di mettersi al comando di una spedizione che avrebbe procurato a lui e ad altri coltivatori degli schiavi che potessero aiutarli nel loro faticoso lavoro ma, alla fine di questo viaggio, si ritrova ad essere l'unico superstite di un naufragio su un'isola deserta.
Grazie al suo ingegno e salvando tutto quello che può dalla nave, Crusoe riesce a sopravvivere sull’isola per ben 28 anni. Presto comincia a costruirsi utensili, ad addomesticare degli animali, a coltivare cereali e quindi in qualche modo a prosperare. All'inizio maledice il suo destino, ma poi, prendendo in mano una Bibbia che aveva recuperato dal naufragio, comincia a pensare in modo più profondo alla religione e alla Provvidenza e arriva a considerare il suo soggiorno sull'isola come una conseguenza della sua imprudenza.
Dopo diversi anni Crusoe scopre che l'isola non e' completamente disabitata: occasionalmente dei nativi vengono dal continente sull'isola per compiere dei riti cannibalistici. Così Robinson inizia a coltivare il sogno di poter avere un compagno sull’isola, magari salvando una delle vittime che i cannibali portano sull’isola per essere mangiate. L’occasione si presenta quando, durante una delle visite dei cannibali, Crusoe salva un giovane selvaggio ed egli, in cambio, promette di essergli servo fedele per sempre. Crusoe chiama il cannibale Venerdì, dal nome del giorno in cui l' ha salvato, e riesce a convertirlo alla religione Cristiana.
Alla fine, ventotto anni dopo il naufragio, si verifica un ammutinamento su una nave vicino all'isola e il capitano spodestato e altri due marinai vengono trasportati sull'isola per essere ivi abbandonati. Crusoe e Venerdì intervengono a favore del capitano aiutandolo a riconquistare la nave e chiedendo in cambio di essere portato in Inghilterra. Dopo un lungo viaggio arriva nella sua città ma scopre che i suoi genitori sono morti, così decide di tornare in Brasile alla sua piantagione e scopre che grazie a questa era diventato molto ricco ; così non volendo però rimanere lì decide di vendere la sua parte di terreno e di tornare in Inghilterra dove trova la salute, il matrimonio e una famiglia. Nonostante questo alla fine decide di rimettersi in viaggio sulla nave del nipote.
Analisi dei luoghi :
La storia, come si può dedurre dal riassunto, è ambientata principalmente sull’isola deserta in cui vive il protagonista. Si desume dal racconto che il naufragio e' avvenuto nel 1659 e che Robinson è rimasto sull'isola ventotto anni (il protagonista tiene il conto dei giorni facendo delle tacche sulla sua capanna che fungono da calendario). Il romanzo è caratterizzato da numerosi passaggi descrittivi, soprattutto all'inizio, quando in Robinson si trova a sopravvivere in un mondo totalmente estraneo a quello in cui trascorreva precedentemente la sua esistenza e cerca di capire bene come e' fatta l'isola esplorandola varie volte sia via mare che via terra.
Analisi dei personaggi :
Per quanto riguarda i personaggi possiamo capire facilmente l'indole del protagonista da come si comporta e dai suoi atteggiamenti: egli e' intelligente, ostinato, amante dell'avventura e ha una buona inventiva e senso pratico, infatti riesce a fabbricare senza utensili e con i pochi materiali che ci sono sull’isola molti oggetti a lui utili, inoltre riesce a sopravvivere trovando il modo per fare pane e formaggio grazie al grano che coltiva e al latte della capre che alleva.
Gli altri personaggi sono meno importanti e non sono descritti in un modo molto particolareggiato, tranne il selvaggio di Robinson, Venerdì, che è molto diligente, leale, perspicace e soprattutto sempre pronto a difendere il proprio padrone anche a costo della propria vita.
Messaggio dell’autore :
L ’isola dove si svolgono le avventure del naufrago Robinson rappresenta tutti i problemi e le contraddizioni di quel mondo moderno che, agli inizi del XVIII secolo, si andava delineando nel confronto tra l’Europa e le nuove terre scoperte.
Il romanzo può essere quindi considerato una sorta di “Odissea semplificata” degli albori della nostra epoca, con la stessa carica simbolica, la stessa ricchezza di allegorie.
Questo è il messaggio che l’autore vuole trasmettere attraverso questo romanzo e con il quale sono d’accordo. Non sono invece d’accordo con il consiglio che dà il padre a Robinson, ovvero quello di non partire in cerca di fortuna perché la sua condizione è la migliore in quanto egli non è né povero né troppo ricco; secondo me questa è una visione troppo statica della figura dell’uomo, infatti in questo modo i poveri sarebbero destinati a restare poveri e il denaro rimarrebbe nelle mani di coloro i quali appartengono alle famiglie ricche.
Commento :
Personalmente questo libro mi è piaciuto molto. A prima vista potrebbe sembrare una storia alquanto noiosa dato che il protagonista trascorre la maggior parte del tempo in un’isola deserta da solo, ma invece l’autore ha trovato il modo di rendere la storia molto interessante e entusiasmante in modo tale che essa non annoiasse il lettore.
A confronto con l’opera di Swift Robinson Crusoe è stato molto più coinvolgente dei Viaggi di Gulliver che ho trovato un po’ troppo prolisso e noioso, soprattutto nel modo di raccontare la storia che, a mio avviso, sarebbe stata molto più interessante se fosse stata raccontata in un modo diverso senza meno approfondimenti sulle abitudini dei paesi visitati da Gulliver.

Esempio



  


  1. ivan tulli

    robinson crusoe capitolo 4

  2. basma

    mi piace dalla tram pero non ci ho voglia di leggerlo ma devo farlo