scambi internazionali / dal GATT al WTO

Materie:Tesina
Categoria:Geografia
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Testo

Il commercio internazionale è costituito dall’ insieme degli scambi di beni e servizi che avvengono tra paesi diversi; si può considerare come uno dei pilastri fondamentali su cui si fonda il processo di globalizzazione.
Le importazioni e le esportazioni di un paese sono registrati nella BILANCIA COMMERCIALE (una specie di conto nazionale in cui vengono registrate tutte le importazioni e le esportazioni di tutte le merci) e NELLA BILANCIA DEI PAGAMENTI (conto nazionale in cui vengono registrate tutte le transazioni economiche, cioè relative a beni e servizi scambiati con l’estero, nel corso di un anno.
La bilancia commerciale si divide in 3 sezioni:
- energia e materie prime
- prodotti agricoli
- manufatti industriali
(ad esempio, il nostro paese è passivo nelle prime due sezioni e attivo nella terza)
Fatto di notevole rilevanza è l’intensificazione degli scambi avvenuta tra il 1950 e il 2000.
Infatti questi sono aumentati di 10 volte in volume e 35 volte in valore.
Oggi più o meno tutte le economie sono legati da un grado di interdipendenza, cioè nessun singolo stato o nessuna grande impresa è in grado di prendere importanti decisioni ed iniziative commerciali senza tenere conto della situazione geoeconomica e geopolitica internazionale.
Quasi tutti i paesi negli ultimi decenni hanno aumentato il loro grado di apertura commerciale incrementando la percentuale di prodotto interno esportata e ricorrendo maggiormente ad esportazioni.
Questa progressiva liberalizzazione del commercio non è però generalizzata e totale.
Permangono alcune aree volte a proteggere la produzione nazionale dalla concorrenza estera.

Il GATT è stato siglato a Ginevra nel 1947.
Il GATT afferma il principio liberista nel campo del commercio internazionale e si dimostrò come un pilastro del nuovo ordine dell’economia mondiale postbellica; si fonda sulla non discriminazione commerciale e sulla multilateralità; prevede che gli accordi che regolano le relazioni commerciali siano stipulati nella maniera più generalizzata possibile.
Questi accordi vengono stipulati in un’assemblea generale che si riunisce periodicamente in negoziati di lunga durata detti ROUND. (7 totali dal 1947) Grazie a questi il livello delle imposizioni doganali è sceso tra il 1940 e il 2000 dal 40% al 3%.
Gli accordi fino ad ora stipulati sono stati: il KENNEDY ROUND (1962-1968), il TOKYO ROUND (1973-1980), l’URUGUAY ROUND (1986-1993) che ha coinvolto 112 paesi. Questo accordo è stato molto importante perché ha portato a cospicue riduzioni di dazi e protezioni in materia di prodotti agricoli, tessili, servizi bancari e assicurativi (più libertà di apertura di filiali all’estero), tutela di proprietà intellettuale. Inoltre si è deciso di sostituire il GATT con l’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCIO (World Trade Organisation, detto WTO).
Il WTO è dotato di maggiori poteri di controllo ad esempio sulle pratiche di concorrenza sleale come il DUMPING (la vendita all’estero di beni ad un prezzo più basso rispetto a quello interno); gestisce le controversie tra gli aderenti (le quali sono gravate da sanzioni per chi trasgredisce le regole)
Le maggiori critiche all’accordo sono pervenute dai paesi del quarto mondo, i quali, si sono dimostrati timorosi di vedersi invasi da eccedenze agricole dei paesi sviluppati o da tecnologie obsolete delle loro multinazionali; ciò deriva dal fatto che la possibilità di competere ,teoricamente, in modo più facile con i mercati mondiali, è contraddetta dalla debolezza strutturale delle economie di questi paesi, modificabile solamente in tempi medio-lunghi.
La libertà generalizzata di commercio è stata contestata durante il MILLENNIUM ROUND (es. riunione di Seattle nel 1999, nella quale per la prima volta i movimenti politici contrari al libero scambio si sono organizzati).
Se fino ad ora la multilateralità era stata la regola così come l’obbligo di estendere a tutti le condizioni commerciali applicate al paese che gode del trattamento più favorevole, non sono mancate clausole con logica diversa, come il “sistema delle preferenze generalizzate” che ha permesso ai paesi del sud del mondo di evitare alcun tipo di ritorsioni doganali a favore dell’industria nascente, la “clausola di salvaguardia” che permette di ripristinare limitazioni doganali, qualora si siano create condizioni di grave pregiudizio per la propria economia.
Gli strumenti di protezione commerciale che il WTO cerca di combattere sono di 2 tipi:
le BARRIERE VISIBILI e le BARRIERE INVISIBILI. Tra le barriere invisibili troviamo il dazio (innalzamento artificioso dei prodotti importati), strumento più noto ma anche quello che si è ridotto maggiormente nel secondo dopoguerra. Tra le barriere visibili troviamo invece le barriere burocratiche (obblighi contabili), quelle tecnico normative (secondo le quali il prodotto deve rispondere di norme sulla sicurezza ecc..) e le barriere fiscali interne, facenti leva su imposizioni fiscali indirette, come l’IVA.

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