Fonti non rinnovabili

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Testo

fonti non rinnovabili
La legna
E' il più antico combustibile che si conosca, utilizzato da millenni per cucinare e riscaldare.
La legna rappresenterebbe una fonte di energia quasi inesauribile se venisse usato in modo che le nuove piante avessero il tempo di sostituire quelle abbattute.


Il carbone
Il carbone che si estrae dal sottosuolo è detto fossile; si è formato dalla trasformazione di materiali che hanno subito un processo di fossilizzazione. Ci sono vari tipi di carbone che si differenziano per il loro potere calorifero. Il carbone però può essere anche ottenuto dalla combustione del legno in presenza di poca aria e in questo caso viene chiamato carbone artificiale. Il carbon fossile viene estratto dalle miniere; esse sono di due tipi: a cielo aperto, in galleria o in pozzo. Le miniere a cielo aperto provocano danni irreparabili al paesaggio e un notevole grado di inquinamento. Le miniere in galleria sono meno inquinanti, ma comportano un lavoro molto faticoso e pericoloso per i minatori a causa della presenza di gas "grisou".
Il carbone trova largo impiego nell'industria chimica, in quella siderurgica e nelle centrali termoelettriche. Recentemente si sta studiando la possibilità di trasformare il carbone in liquido o in gas.

Il gas naturale
Il gas naturale si trova nel sottosuolo, normalmente negli stessi giacimenti in cui giace il petrolio, o associato ad esso, disciolto o raccolto in sacche o tasche superficiali (gas di copertura), oppure il giacimento è costituito esclusivamente da gas naturale, qualche volta come metano quasi puro (dry gas) o più spesso unito ai vapori di idrocarburi condensabili (wet gas).
Il gas naturale presenta un indubbio vantaggio rispetto alle altre fonti energetiche non rinnovabili: è la risorsa meno dannosa per l'ambiente, poiché la sua combustione non comporta il rilascio di impurità nell'atmosfera. Rispetto al petrolio, inoltre, gode il vantaggio di riserve più consistenti. A sfavore del gas naturale stanno, però, gli elevati costi di trasporto, che impongono la realizzazione di complesse reti di metanodotti.
Il trasporto, la liquefazione quando necessario, lo stoccaggio, la distanza tra luogo di produzione e di utilizzo finale incidono in maniera tale da rendere poco elastico il prezzo finale del metano.

Il petrolio
Il petrolio è il principale combustibile fossile liquido. E' costituito da una miscela di idrocarburi (molecole costituite da carbonio e idrogeno) che derivano dalla decomposizione in ambiente marino, al di sotto delle coperture sedimentarie, di organismi animali e vegetali. Poiché i tempi naturali di formazione del petrolio sono di decine di milioni di anni, e lo sfruttamento è invece rapidissimo, questa fonte, al pari degli altri combustibili fossili, è da considerarsi praticamente non rinnovabile.
La maggiore o minore facilità di estrazione dipende dal grado di fluidità del greggio e dalla permeabilità della roccia porosa che lo racchiude.

Nucleare
Le centrali nucleari sono centrali termiche nella quali il calore proviene dalla fissione nucleare, cioè dalla scissione di nuclei di uranio quando sono bombardati da neutroni. La scissione è accompagnata dalla produzione di energia sotto forma di calore, come previsto dalla famosa relazione dedotta da Einstein nell'ambito della relatività, quando la massa complessiva dei nuclei finali è minore di quello iniziale (difetto di massa).
Durante la reazione vengono prodotti anche altri neutroni che provocano nuove fissioni, in una reazione a catena .
Il calore prodotto viene asportato con un fluido refrigerante che può essere acqua o gas.

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