Osservazioni sul pensiero politico di Paltone

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Roma, 06/02/2007

Osservazioni sul pensiero politico di Platone

La politica occupa nel pensiero filosofico di Platone una parte molto rilevante e prominente ed è proprio per una motivazione politica, come sappiamo e come dice lui stesso, che Platone intraprende la sua ricerca filosofica. Egli parla in molti libri e dialoghi della sua concezione di stato e di politica. Nella repubblica, in particolare, viene descritto il suo modello di Stato ideale con le sue peculiarità.
In questa sua analisi politica di questo “stato”, Platone ovviamente espone le proprie opinioni politiche in generale. Alla base di esse vi è sostanzialmente l’ostilità nei confronti della democrazia, vista dal filosofo come degenerazione dello Stato. Questo è comprensibile non solo perché Platone discendeva da una nobile famiglia, ma soprattutto perché la democrazia appena restaurata nell’Atene dell’epoca aveva dimostrato più volte, come ad esempio con l’uccisione di Socrate, le sue debolezze, i suoi limiti e i suoi contrasti. La società democratica fondata sull’affidamento del potere al popolo e sulla possibilità per tutti di partecipare alla vita politica è vista dal filosofo come una realtà in cui regna la libertà per tutti i cittadini di fare ciò che vogliono con conseguente decadimento di quei valori che sono il fondamento di una sana società.
Egli considera “degenerazioni dello stato”, al pari della democrazia, anche la timocrazia che rende l’uomo ambizioso e amante degli onori ma diffidente del sapere, l’ oligarchia perché rende l’uomo avido, parsimonioso e laborioso ed infine la tirannide, considerata la peggiore delle tre, che è a sua volta una degenerazione della democrazia.
La democrazia non riesce a garantire quelle sicurezze e quella stabilità di cui Platone ha bisogno. Infatti nel suo Stato ideale, sostanzialmente aristocratico ma non nel senso classico del termine, egli ristabilisce quegli ordini sociali tra le diverse classi e affida il potere ad un elite che abbia davvero gli strumenti per governare. Egli ipotizza uno stato aristocratico su base di merito e attribuisce un importanza fondamentale alle diverse classi che hanno il compito di garantire la stabilità del sistema evitando degenerazioni di ogni genere. Ogni classe ha ruoli nettamente definiti e differenziati, e solo se ognuna si attiene strettamente al proprio compito lo Stato può andare avanti. Come vediamo la mentalità politica di Platone si rispecchia nella sua teoria di Stato che è evidentemente di tipologia chiusa e limitata che però allo stesso tempo presenta diverse ambiguità. Proprio per queste nel corso della storia il suo pensiero politico è stato più volte frainteso sia da una parte politica che dall’altra.

Elena Abrusci

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