Nietzsche

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

Voto:

1.5 (2)
Download:327
Data:11.04.2007
Numero di pagine:4
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
nietzsche_20.zip (Dimensione: 6.14 Kb)
trucheck.it_nietzsche.doc     28.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

LE CONSIDERAZIONI INATTUALI: STORIA E VITA
Nietzsche scrisse quattro Considerazioni inattuali, in cui l’auspicata rinascita della cultura tragica si traduce in un’opera di critica della cultura contemporanea.
1. Nietzsche attacca David Strass, l’uomo di fede e lo scrittore, il cui libro gli appare inficiato da uno svergognato ottimismo da filisteo
2. Sull’utilità e il danno della storia per la vita, Nietzsche si schiera contro lo storicismo e lo storiografismo, sostenendo che l’eccesso di storia indebolisce le potenzialità creatrici dell’uomo, sino ad assumere i tratti di una malattia:
- Individuo soffre di una coscienza epigonale, propensa a ritenere che non si dia nulla di nuovo sotto il sole, l’individuo appare restio ad impegnarsi per ciò che sa essere caduco e passeggero
- La cultura storicistica, al pari di quella positivista, favorisce l’idolatria del fatto e fa dell’uomo il risultato di un processo necessario, costretto a incurvare la schiena e a chinare la testa dinanzi alla potenza della storia e alla dialettica razionale che la costituisce.
L’uomo risulta incapace di creare qualcosa di nuovo nel presente e finisce per accontentarsi di una sorta di consumismo della storia.
Secondo Nietzsche il fattore “oblio” risulta indispensabile alla vita, perché senza una certa dose di incoscienza non c’è felicità (leopardianamente il caso degli animali). Per poter agire efficacemente nel presente, occorre saper dimenticare il passato; ciò non significa che la storia, che si fonda sulla memoria, sia sempre dannosa per la vita. La storia deve essere al servizio della vita e non erigersi di fronte all’uomo presentandosi come una scienza.
La storia appartiene al vivente sotto tre rapporti:
- occorre a che è attivo e ha aspirazioni ⇒ storia monumentale; propria di chi guarda al passato per cercarvi modelli che non scorge nel presente; le potenzialità negative sono molteplici, tende, ad esempio, ad abbellire il passato, cancellandone alcune zone, oppure stimola l’entusiasta al fanatismo
- occorre a chi preserva e venera ⇒ storia antiquaria; propria di chi guarda al passato con fedeltà ed amore; l’aspetto negativo di questa storia consiste nella sua tendenza a mummificare la vita, ossia nella propensione a paralizzare l’agire e ad ostacolare ogni risoluzione per il nuovo
- occorre a chi soffre e ha bisogno di liberazione ⇒ storia critica; propria di chi guarda al passato come ad un peso da cui liberarsi e ricominciare daccapo; il passato viene interrogato e condannato; chi giudica è la vita stessa secondo le passioni che la costituiscono; l’aspetto negativo di questo tipo di storia risiede nella presunzione di poter recidere il passato (non è possibile liberarsi completamente dal suo condizionamento)
Ognuno di questi tre tipi di storia è nel suo diritto se rimane sul suo terreno. In caso contrario genera atteggiamenti malsani (ad esempio il conoscitore delle grandezze del passato che è incapace di essere grande a sua volta) che vanno corretti con l’intervento degli altri due.
3. Schopenhauer come educatore, omaggio ai maestri della giovinezza; esalta il filosofo per il suo atteggiamento di anticonformismo intellettuale e per il suo amore per la verità
4. Richard Wagner a Bayreuth, il musicista funge da redentore della cultura e da incernazione del sentimento tragico.
IL PERIODO ILLUMINISTICO
IL METODO GENEALOGICO E LA FILOSOFIA DEL MATTINO
Umano, troppo umano segna l’inizio dell’uso della scrittura aforistica e questo periodo risulta caratterizzato dall’esplicito ripudio dei maestri di un tempo. Contesta le formule metafisiche di Schopenhauer e le tendenze artistiche di Wagner, riducendole a riflessi della decadenza moderna.
Questo mutamento mette capo al privilegiamento dell’ottica della scienza rispetto all’ottica dell’arte e della metafisica. Se precedentemente metafisica e arte funzionavano da vie di accesso privilegiate all’essere, ora Nietzsche si rivolta: la scienza, la riflessione critica assumono la guida, mentre religione ed arte appaiono illusorie.
Nietzsche diviene illuminista e dedica la prima edizione dell’opera a Voltaire. Illuminista non perché dotato della fiducia nella ragione e nel progresso, ma perché impegnato in un’opera di critica della cultura tramite la scienza.
Per scienza egli non intende l’insieme delle scienze particolari bensì un metodo di pensiero in grado di emancipare gli uomini dagli errori che gravano sulle loro menti; è critico perché eleva il sospetto a regola d’indagine; è genealogico perché ritiene che non esistano realtà statiche o immutabili, ma che ogni cosa sia l’esito di un processo da ricostruire. Questo metodo assume la forma concreta di una “chimica delle idee e dei sentimenti” impegnata a far scaturire un atteggiamento dal suo opposto e a mettere a nudo le matrici umane dei cosiddetti valori sovrumani.
I concetti in cui si incarna la filosofia illuminista e genealogica di Nietzsche sono lo spirito libero e la filosofia del mattino.
Lo spirito libero ⇒ si identifica con il viandante, ossia con colui che grazie alla scienza riesce a emanciparsi dalle tenebre del passato inaugurando una “filosofia del mattino” ⇒ basata sulla concezione della vita come transitorietà e come libero esperimento senza certezze precostituite.
Fra le tenebre l’autore colloca la morale e la metafisica.
LA MORTE DI DIO E LA FINE DELLE ILLUSIONI METAFISICHE
a) Realtà e menzogna
Per Nietzsche Dio è:
1. simbolo di ogni prospettiva oltremondana che ponga il senso dell’essere al di là dell’essere, ovvero in un altro mondo contrapposto a questo mondo
2. personificazione delle certezze ultime dell’umanità, ossia di tutte le credenze metafisiche e religiose elaborate per dare un senso e un ordine rassicurante alla vita
Il primo punto è connesso con la convinzione secondo cui Dio e l’oltremondo abbiano storicamente rappresentato una fuga dalla vita; in Dio è dichiarata l’inimicizia alla vita, alla natura a cui l’autore contrappone la sua accettazione del dionisiaco.
Il secondo punto discende dalla sua maniera di concepire la metafisica; l’immagine di un cosmo ordinato e benefico è soltanto una costruzione della nostra mente ai fini di sopportare la durezza dell’esistenza. La metafisica, la morale, la religione, la scienza sono diverse forme della menzogna. Di fronte ad una realtà contraddittoria, disarmonica, gli uomini per poter sopravvivere hanno dovuto convincere se stessi che il mondo sia qualcosa di logico; il carattere complessivo del mondo è il caos, mentre metafisica e religione sono solo decorazioni della realtà e bugie di sopravvivenza.

Esempio