Nietzsche

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Testo

La terza fase del pensiero di Nietzsche
Metafisica della volontà di potenza
Nel passaggio tra la fase Schpenhaueriana e quella illuministica della sua filosofia, Nietzsche abbandona il dualismo tra Fenomeno e Noumeno e il nichilismo. Egli eredita una visione materialistica e irrazionalista dell’uomo. Viene influenzato anche dalle dottrine positiviste, tra cui le teorie di Darwin. Elabora così la metafisica della volontà di vivere che si basa principalmente su tre concetti:
➢ La realtà è caos: irrazionalismo
La realtà è mancanza di ordine, articolazione, forma, bellezza, sapienza. Essa non segue alcuna logica e quindi risulta priva di scopi, né buona o cattiva
➢ La realtà è materia: materialismo
Influenzato dalle teorie di Epicureo, Nietzsche scrive: “corpo io sono in tutto e per tutto, e null’altro”. Quella che viene definita comunemente anima in realtà è un parte del proprio corpo, chiamata da Nietzsche “Sé”. Ed è proprio il Sé a creare piacere e dolore, oltre che la volontà.
➢ La realtà è vita: vitalismo
La realtà è l’esistenza, tutto ciò che abbiamo di fronte a noi, la vita:
• Volontà di potenza:
La realtà non è “volontà di esistere”, poiché chi non esiste non può volere e chi esiste già non ha ragione di volere l’esistenza. E dove c’è esistenza e quindi vita, non c’è volontà di vita, bensì volontà di potere, che può essere scorta in ogni essere umano, che sempre si mette al servigio del più forte e comanda il più debole.
• Continuo divenire:
L’esistenza è una continua lotta e da ogni lotta si crea un mutamento. Quindi la realtà è continuo divenire; “la vita è continuo, necessario superamento di se stessa”
• Incessante creazione di valori:
La vita è caratterizzata dalle scelte tra bene e male. Questi valori non fanno parte della realtà che è irrazionale, ma vengono creati dall’uomo e quindi sono soggettivi e relativi. E poiché le scelte dell’uomo avvengono continuamente, la creazione di questi valori è incessante.
Teoria della morte di Dio: denuncia delle menzogne del passato
Al centro della visione della storia di Nietzsche c’è la vita di Cristo e questo è un carattere in comune con il Cristianesimo. Al contrario di questo e di tutte le filosofie precedenti che vedevano “l’evento centrale” della storia come l’inizio del bene, Nietzsche vede la morte di Gesù e quindi di Dio come la perdita di significato della vita. Il mondo è falso, crudele, contraddittorio, corruttore, senza senso, irrazionale, ma l’uomo difficilmente accetta questa realtà e quindi per vivere ha bisogno delle menzogne che ritroviamo nella metafisica, nella morale, nella scienza e nella religione. Soprattutto quest’ultima è denunciata da Nietzsche, poiché tutte le altre dottrine nel tempo hanno criticato le menzogne procedendo ad una graduale demistificazione della società, mentre la religione è il caposaldo dell’ignoranza del mondo:
➢ La menzogna dell’aldilà:
L’aldilà è frutto della stanchezza, della disperazione di un corpo, di una persona che vede la propria fine. La disperazione crea l’illusione degli dei e di mondi dietro il mondo, verso cui i corpi si proiettano, ignoranti della verità.
➢ La menzogna dell’ascetismo:
L’ascetismo predica che la vita non è altro che sofferenza e che il piacere e il godimento sono peccati da cui l’uomo deve allontanarsi. Gli asceti usano la loro compassione per allontanarsi dalla vita dando agli altri ciò che hanno e che sono. Ma se fossero veramente compassionevoli, invece di allontanarsi dalla sofferenza della vita, lasciando in mano ad altri ciò che genera questa sofferenza, dovrebbero fare in modo che gli altri si allontanino dalla vita. L’essere cattivi sarebbe la loro bontà
➢ Le menzogne del cristianesimo:
I preti sono persone che hanno coperto il loro corpo di panni neri come cadaveri, e hanno sofferto a causa della loro umiltà. Per questo cercano di far soffrire anche gli altri con le menzogne in cui loro stessi sono caduti.

Teoria della morte di Dio: annuncio della morte di Dio e dell’avvento del superuomo
Nella storia l’annuncio della morte di Dio, cioè la critica alle menzogne della religione, comincia a gettare le proprie basi sull’Europa. Ma la critica completa è un avvenimento troppo grande perché possa dirsi già completo ed esteso a tutta l’umanità. Con la critica delle menzogne bisogna giungere fino al completo abbattimento di tutto ciò che era stato costruito su queste menzogne, compresa la morale europea. Gli uomini che già sono stati influenzati da questa critica e si sono scrollati le menzogne di dosso, gli uomini superiori, si sentono come “illuminati dai raggi di una nuova aurora”. Vedono che il percorso della loro vita finalmente è libero, anche se non sereno. Ormai il processo è iniziato e quando tutta l’umanità sarà libera dalle menzogne finalmente vivrà il superuomo.
Uomo, uomo superiore, superuomo e ultimo uomo
L’umanità conoscerà il passaggio dall’uomo al superuomo. L’uomo è l’umanità accecata e controllata dalle menzogne della religione, mentre il superuomo è l’umanità libera, che vede e comprende la realtà anche se essa è scura. L’uomo guarda la scimmia come una vergogna dolorosa: allo stesso modo il superuomo osserverebbe l’uomo. Il superuomo può essere raggiunto soltanto grazie agli sforzi degli spiriti liberi, persone che si sono liberate dai precetti sbagliati della società, che devono essere rivolti verso la liberazione di tutte le altre persone dalle menzogne. Gli spiriti liberi o uomini superiori sono quelle persone che non cercano una ragione dietro le stelle, cioè dopo la morte, ma si sacrificano affinché la terra, cioè la vita delle altre persone, sia libera da ogni schiavitù. Gli spiriti liberi sono come “gocce grevi cadenti una ad una da una nube scura: essi preannunciano il fulmine e come messaggeri periscono; il fulmine si chiama superuomo.” Contro gli spiriti liberi agiscono gli ultimi uomini, cioè religiosi e cristiani che si oppongono allo sforzo degli uomini superiori. Gli ultimi uomini vogliono che sulla Terra vi sia “nessun pastore e un solo gregge, in cui tutti vogliono le stesse cose, tutti sono uguali: chi sente diversamente va da sé al manicomio.”

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