Appunti sulla Naturphilosopie

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Categoria:Filosofia

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Testo

NATURPHILOSOPHIE

CARATTERI E ORIGINE DELLE NATURPHILOSOPHIE
- La concezione della natura dell’età idealistico romantica si caratterizza per questi tratti:
1. le scienze della natura hanno solo funzione descrittiva, è la filosofia che ha il compito di dare una interpretazione speculativa del senso ultimo dei fenomeni naturali e del processo naturale nell’insieme.
2. viene messa in discussione l’esemplarità della fisica e del meccanicismo; si assume come modello delle scienze della natura le scienze della vita (biologia,fisiologia e medicina)
3. la natura è intesa come manifestazione dell’Assoluto e da esso trae origine mediante complicati schemi di derivazione; è esclusa la creazione del nulla.
4. vengono utilizzati codici teorici e lessicali complessi.
- La genesi della Naturphilosophie si trova nella nuova sensibilità diffusa nella cultura tedesca dai movimenti dello Sturm-und-Drang e del classicismo weimeriano, i quali prevedono il rifiuto del razionalismo illuministico e la rivalutazione dell’elemento affettivo, sensuale ed erotico.
- La concezione meccanicistica della natura viene associata al macchinismo e alla volontà di dominio sul mondo: questo è visto come indice di estraniazione e alienazione perché contrappone l’uomo alla natura.
- La natura non è più un insieme di fenomeni pensati e organizzati dalla conoscenza umana, ma è un potere autonomo di organizzazione ed evoluzione
- La natura è interpretata come vita infinita che rappresenta l’espansione della stessa potenza originaria di Dio.
- La critica del giudizio di Kant viene intesa come il progetto di una nuova filosofia capace di interpretare tutta la natura come processo finalizzato alla libertà.

L’INFLUSSO DELLA MEDICINA E DELLA BIOLOGIA SULLA NATURPHILOSOPHIE
- I problemi e le acquisizioni della ricerca empirica che più interessarono la Naturphilosophie vanno ritrovati nell’ambito delle scienze della vita e nel tentatico di sviluppare una concezione unitaria della natura mediante una reinterpretazione vitalistica dei fenomeni.
- In Germania si diffuse grazie a Leibniz il dinamismo fisico, un sistema di fisica teoretica in cui la materia non è una sostanza in erte, ma espressione della forza repulsiva, che è il costituente ultimo dell’Universo.
- La diffusione del dinamismo fisico rendeva possibile saldare le scienze del mondo inanimato con quelle di quello organico.
- Alcuni studi medici aiutarono alla diffusione dell’idea per la quale la materia è animata.
- Brown ostenne che le stesse forze produconoi i fenomeni della vita e che quindi il corpo è animato solo da poteri esterni → vita e morte non più antitetici ma effetti entrambi delle forze naturali. (Shelling ne fu influenzato)
- Il corpo diventa una totalità organica la cui identità sta nell’irritabilità o eccitabilità.
- Contemporaneamente si verificò la grande diffusione di un modello di concettualizzazione dei fenomeni naturali per grandi coppie dialettiche inquanto la ricerca ellettrologica isolò la coppia polo positivo-negativo.
- Si videro analogie stutturali tra tutti i campi di fenomeni: ovunque esiste un elemento passivo e uno attivo.
- Shelling a questo sistema sostituisce una nuava dialettica triadica: il processo della natura è la connessione e potenziamento del magnetismo, dell’elettricità e del chimismo.
- Magnetismo, elettricità e chimismo per Shelling si sintetizzano nell’eccitabilità, manifestazione peculiare dell’organismo vivente.

INTUIZIONE INTELLETTUALE:
1. x Kant è un conoscere immediato, non discorsivo e raziocinante, che non tratta dati sensibili ma le forme supreme della ragione.
2. x i romantici è un carattere distintivo del genio che riesce ad intuire la sfera profonda dell’ armonia del cosmo.
3. X Schelling l’ intuizione intellettuale è autoproduzione dell’ Io e costruzione della natura a priori; esso consente un’ interpretazione e una sistematizzazione speculativa dei dati delle scienze naturali.

IL RUOLO DELLA FILOSOFIA DELLA NATURA NEL GIOVANE SCHELLING
Il punto di riferimento di Schellig fu sicuramente la filosofia della natura elaborata da Kant. Assegna un valore + importante alle discipline di vita e materia (chimica, biologia...) non regolamentate da precise leggi.Egli ritiene che la filosofia naturale deve organizzare un nuovo quadro teorico che sostituisca il paradigma meccanicistico
1. La natura è un processo dinamico finalizzato al conseguimento del proprio opposto (lo spirito).Essa tende alla libertà e proprio per questo culmina nell’ uomo (in cui spirito e natura stessa si incontrano). Qui la natura stessa diviene oggetto di intuizione cosciente. Il potenziamento da un grado della natura al superiore (metamorfosi) fu esposto secondo un processo dialettico che diceva che tutti gradi della natura sono attraversati da una contrapposizione tra un elemento ideale attivo e uno reale passivo.
2. L’ intuizione intellettuale è la capacità dell’ intelletto di intuire il rapporto organico tra le parti di una totalità indipendentemente e anteriormente all’ analisi delle parti stesse, prima di lei c’è il concetto dell’ Assoluto inteso come parallelismo indifferenza dello spirito o della natura.
3. L’ Assoluto è l’ unione indifferente o identità dei due opposti.
4. L’arte è simultanea espressione di spiritualità consapevole e di impulso inconscio di forma e materia.
5. La materia è la manifestazione del principio originario dell’ assoluto nel quale la libertà si intrinseca sia come spirito sia come natura (che diventa in questo modo Io) che a questo punto si può considerare come la manifestazione piena e positiva dell’ assoluto. La natura segue uno schema dinamico che sta alla base della graduale crescita di difficoltà dei gradi della natura stessa.

TESTO: L’ ORIGINARIA E MUTUA INTERAZIONE DI NATURA E SPIRITO
Fichte: 1° lo spirito è un assoluto -> Io ->attività - > autoposizione - > non condizionamento -> spirito, idea 2° è inteso come non Io ->passività - > derivazione- >condizionato ->materia, natura.
Schelling:
1. è assurdo parlare di distinzione fra natura e spirito perché sono forme di un’ unica realtà. Le argomentazioni di questa affermazione sono fornite dalle scienze naturali (es. polo positivo e negativo) che devono essere condotte attraverso una precisa ricerca scientifica che è utile solo quando sa dare a partire dei dati da essa ricavati una spiegazione compiuta e sistematica che interpreta in modo finalistico i dati e che, determinando l’ indirizzo della ricerca, si specifica di volta in volta.
2. Schelling critica ogni concezione della natura che non ne colga l’ organica affinità con lo spirito perché essa è spirito visibile la cui considerazione filosofica serve a)per capire il collegamento con lo spirito b)per capire il manifestarsi dell’ assoluto sia come natura sia come spirito.
La natura non è materia come propongono i creazionistici ma vera manifestazione di vita divina;essa sottende un’ idea di finalità del tutto che va al di là della rigida sequenza lineare di causa ed effetto

TESTO 2: PRINCIPI DI UN’ INTERPRETAZIONE SPECULATIVA DELLA NATURA
*Interpretazione speculativa = costruire e descrivere 1 totalità che si autofonda *
il brano è tratto dal testo “Il rapporto del reale e dell’ ideale nella natura” pubblicato nel
Esso tratta dell’ interpretazione filosofica della materia. I modelli sono il pensiero di Spinosa e
poi in un linguaggio allegorico il naturalismo rinascimentale.
1. La materia è una manifestazione positiva dell’ assoluto anche se del tutto oscura (in pratica è un “insieme” degli attributi che esprimono l’ essenzialità assoluta ). Nonostante ciò da essa nascono tutti gli esseri viventi e anche la scienza della ragione ha il suo legame con la realtà in essa. La materia non è si può considerare come esteriore e inorganica, se fosse così l’ Assoluto non potrebbe mai plasmarla e la realtà non si potrebbe elevare fino all’ Assoluto stesso.
2. La materia è determinata dalla duplicità che è indifferente nell’ Assoluto e dal legame che unisce quella stessa duplicità di spirito e natura, di infinito e finito.Ogni cosa della natura contiene questa relazione originaria e ciò si può notare mediante l’ intuizione intellettuale.
3. Infinito e finito sono qualcosa di realmente distinto: l’ infinito non si può osservalo (tranne che negli eventi in cui si concretizza), il finito invece non diviene “per se stesso qualcosa di essenziale”; ma allo stesso modo non possono essere separati : l’ infinito dovrebbe uscire da sé e non sarebbe + infinito, il finito da solo non sarebbe + nulla perché sarebbe qualcosa di fronte all’ infinito. Questo legame si chiama copula (=reale determinatezza dell’ infinito) e ha due funzioni: da 1 lato propone l’ infinito come un’ assoluta affermazione di se stesso che nega tutte le forme finite dall’ altro pone il concreto come manifestazione autentica dell’ infinito come sua pluralizzazione nel campo del finito.
4. Cupola e concreto sono connessi fra loro perché il legame si può affermare sul finito solo se il finito è intrinseco, ossia è già posto come manifestazione dell’ infinito.(1 finito eterogeneo annullerebbe l’ infinitezza dell’ infinito).

ESERCIZIO 1 PAG. 155
Motivi d’opposizione al meccanicismo->il meccanicismo, una serie di cause ed effetti che scorre dall’ alto in basso come dice Schelling,prevede che la natura sia un insieme di fenomeni pensati e organizzati
dalla conoscenza umana.Ciò risulta assolutamente sbagliato agli occhi di Schelling: la natura è una manifestazione dell’ assoluto e attraverso un processo dinamico è finalizzata al conseguimento del proprio opposto(lo spirito) .Essa inoltre tende alla libertà e proprio per questo trova massima espressione nell’ uomo che riesce a farla diventare oggetto di intuizione cosciente.Il meccanicismo sbaglia perché non coglie l’ organica affinità della natura con lo spirito e bisogna sottolineare che anche la stessa idea di finalità del tutto della natura va al di là della rigida sequenza lineare di causa ed effetto. Inoltre il meccanicismo estrania l’ uomo contrapponendolo alla natura dato che egli pratica 1 sorta di volontà di dominio sul mondo.
Motivi d’ opposizione al finalismo->il finalismo, simboleggiante l’ “indipendenza dal meccanismo” rappresenta la contemporaneità di cause ed effetti, presuppone quindi una sorta di creazione dal nulla. Anche questa teoria non è corretta per Schelling: essa ,come il meccanicismo, non coglie l’organica affinità della natura con lo spirito e si riduce a definirla come una mera materia dipendente da un Dio spirituale ma tutto ciò va contro al fatto che l’ uomo ha sempre visto nella natura una capacità produttiva autonoma. La natura, come dice Schelling,alla fine è essa stessa vera manifestazione di vita divina.
Confronto con Kant->Possiamo dire che la “Critica del Giudizio di Kant” è il punto di partenza per la filosofia di Schelling. Infatti Kant riabilita i concetti di finalismo e soprattutto di concezione organica della natura e li eleva a condizioni di assoluta imprescindibilità che presuppongono un pensiero della natura come un tutto nel quale l’ uomo rappresenta lo scopo finale.Inoltre Kant aveva presentato il concetto di giudizio riflettente che era definito come una sorta di facoltà inventiva demandata allo sviluppo di concetti innovativi diversi da quelli dell’ intelletto scientifico.Schelling fu molo influenzato da questo concetto e con la Natur philosofie volle compiere un’ esecuzione sistemamatica di queste teorie.L’ influsso della “Critica del giudizio” è riscontrabile nella metodologia della ricerca scientifica che è utile solo quando sa quando sa dare 1 spiegazione compiuta e sistematica dei dati da essa ricavati. La spiegazione stessa che sì otterrà non sarà una “legge costitutiva” ma bensì un regola che si specifica di volta in volta a secondo del materiale di cui ci si occupa.
ESERCIZIO 2 PAG. 155
1)Schelling afferma nel testo 2 che “ la natura deve essere lo spirito visibile, lo spirito la natura invisibile”. Questa frase riassume il programma di estendere la filosofia trascendentale di Fiche al problema della natura:l’ assoluto è composto da due elementi che si intersecano tra loro, lo spirito e la natura che, perciò non è + considerata come espressione dell’ anima umana ma bensì come vita e processo dinamico tendente al suo opposto cioè lo spirito.Allo stesso modo Fiche stabiliva una relazione tra l’io e il non – io, che secondo Schelling sono lo spirito e la natura.
(Riscritto) 2)Il verbo “deve” viene usato perché si vuole sottolineare il fatto che natura e spirito sono 2 realtà indivisibili , ciò deriva dal fatto che essendo manifestazioni ed elementi che concorrono nella formazione dell’ assoluto, devono necessariamente intersecarsi.La natura insomma deve non soltanto esprimere ma anche realizzare in se stessa le leggi del nostro spirito, solo se essa fa ciò possiamo considerarla e chiamarla natura.Il legame che lega la natura e lo spirito è la presenza di un assoluto finalismo nella totalità della natura, ciò rappresenta un‘ idea che pensiamo non arbitrariamente ma necessariamente perché considerando globalmente la natura, come totalità di interrelazioni e interdipendenze, è evidente che la natura non obbedisce ad una rigida sequenza lineare di causa ed effetto.
3)La nozione fichtiana di io e non – io trova la sua concretizzazione nella coppia natura e spirito. La natura rappresenta l’io libertà creatrice perchè tende alla libertà e culmina nell’ uomo, essa è quindi l’ elemento +affine all’Io di Fiche.Lo spirito invece, rappresenta l’ io inconscio e diventa quindi l’ elemento passivo + affine al non-io.
v NOTA:

Giudizio riflettente= facoltà atta a sviluppare concetti (di fine o di bello) fuori dalla scienza.In pratica è 1 sorta di riflessione che il soggetto fa sul giudizio determinante (“si riflette su ciò che è già stato riflettuto”) .Il soggetto appare dotato di sensibilità trascendentale.
Giudizio determinante= è in pratica il giudizio sintetico a priori di Kant; appartiene al mondo scientifico.

CONCEZIONE DI FICTHE:

Fiche: 1° lo spirito è un assoluto -> Io ->attività - > autoposizione - > non condizionamento -> spirito, idea 2° è inteso come non Io ->passività - > derivazione- >condizionato ->materia, natura.
1° principio Io in contrapposizione con il 2° principio non – io ->nasce una sorta di coscienza individuale (io empirico) che supera gli ostacoli ->creazione di 1 mondo etico in cui l’ assoluto presenta un finalismo teso a realizzare 1 disegno etico.

ESERCIZIO 3 PAG. 155

Coppie concettuali sovrapponibili a quella fichtiana di Io e Non – Io (testi 1 e 2):
- La natura (“Io” rappresenta un processo dinamico che tende alla libertà e culmina nell’ uomo)/lo spirito (“Non Io” rappresenta l’ io inconscio)->unione: assoluto.
- L’ infinito (“Io” infinito come assoluta affermazione di se stesso che nega tutte le forme finite) finito (“Non – io” reale ma limitata concretizzazione dell’ infinito)->unione:copula.
La presenza di coppie di opposti nella riflessione sulla filosofia della natura deriva dalle nuove ricerche scientifiche che si effettuarono durante il 1700. In questo periodo nel campo del magnetismo si scoprì l’ esistenza dei 2 poli negativo/positivo, questa importante scoperta coinvolse tutti gli ambiti dei fenomeni naturali e si pensava che ovunque esistesse un elemento attivo e uno contrapposto passivo che erano altro che 2 diverse forme di un’ unica polarità cosmica. In questo contesto furono fondamentali gli studi di Leibniz che affermava che la materia era un’espressione fenomenica della forza repulsiva che, insieme a quella attrattiva, costituiva dal punto di vista energetico l’ universo e di J.Brown che riteneva che il corpo era una totalità organica la cui identità strutturale stava in due forze opposte, l’ irritabilità e l’ eccitabilità, che dipendevano dagli stimoli ricevuti dalle forze naturali

METODOLOGIA DELLA VISIONE E MORFOLOGIA DELLA NATURA IN GOETHE
- Le idee direttrici della concezione goethiana della natura sono strettamente interpretate con il paradigma del dinamismo fisico.
- L’intuizione della natura come autoproduzione organica/ l’accento posto sulla vitalità e sul divenire come frutto di grandi opposizioni originarie/ la critica ai limiti della scienza sperimentale meccanicisti sono capisaldi dell’ideologia di Goethe.
- Il suo bisogno di concretezza e di apprezzamento del reale lo fanno discostare dalle costruzioni metafisiche; è in costante polemica contro la teoria e le sue pretese universalizzanti → i fenomeni sono essi stessi la teoria se osservati con un metodo non estrinseco e arbitrario → l’ipotesi teorica può essere solo un avviamento all’interpretazione del fenomeno in esame → lo scaturire della teoria dal fenomeno (dell’idea dall’esperienza) è come un vedere essenziale , cioè un atto di intuizione che coglie il fenomeno originario.
- La possibilità di cogliere il fenomeno originario è il risultato di un lungo e paziente processo di perfezionamento della facoltà della visione → l’uomo è il miglior strumento possibile di analisi della natura (l’utilizzo degli strumenti fisiologico-percettivi) → errore del meccanicismo che vede nell’esperienza artificiale l’unica veritiera.
- fenomeno originario = “tipo generatore” modello originario di natura fenomenica e non ideale a partire dal quale si generano tutti gli organismi che compongono quello specifico ambito d’ analisi.
- Il fenomeno originario va considerato come un oggetto completamente separato rispetto all’osservatore → si produce in relazione all’osservatore, come una regola percettiva che orienta il manifestarsi dei fenomeni.
- L’intuizione intellettuale, per Goethe, va intesa come la facoltà percettiva e produttiva che concorre con l’oggetto a cogliere e a costituire il fenomeno originario.
- Il fenomeno originario si può identificare con la forma, che si caratterizza per la sua intrinseca dinamicità che si traduce nella possibilità di essere oggetto in metamorfosi.
- Ciascun fenomeno originario è simbolo dell’unità originaria della natura, la quale non sopporta di essere scientificamente indagata → contro l’idea di Shelling di una sistemazione filosofica di tutte le scienze naturali.
- La metamorfosi attraverso la quale si manifesta l’attività del fenomeno originario è un principio che permette di spiegare solo ambiti di fenomeni definiti. Agisce in modo simultaneo e successivo → il fenomeno originario è la ragione della differenziazione in atto delle varie parti di un organismo (carattere simultaneo) sia del crescere nel tempo dell’ organismo (carattere di successione).
- Morfologia idealistica: prevede che ciascun tipo o forma esprime o simbolizza la pienezza della potenza produttrice della natura e l’ideale della conoscenza naturalistica è quello di isolare i fenomeni originari per trarne canoni produttivi->critica meccanicismo (“violenta” i fenomeni)

TESTO 3 – GOETHE: AFORISMI SULLA FILOSOFIA DELLA NATURA E SULLA RICERCA NATURALISTICA
- Tratto dalle Massime e Riflessioni di Goethe, mirabile esempio di saggistica e aforistica-
Viene usata la massima perché è ritenuta infedele ogni ricostruzione complessiva e dogmatica degli oggetti, viene usata la forma aforistica perché rivela la sfaccettatura e il dettaglio che una teorizzazione astratta smarrirebbe. Il metodo dogmatico e scientistico infatti “fa perdere l’aspetto essenziale di ciò che si indaga”.
La forma ideale per pensare la realtà della natura è l’esperienza e non la teoria; questa esperienza non può essere cristallizzata in un universo di relazioni fisse tra concetti, ma si lascia esprimere solo nella massima verità possibile di tentativi espressivi.
*Goethe rifiuta ogni metodo che faccia della natura un dominio e dell’uomo un dominatore, ma mira ad affinare le capacità percettive ed intuitive della persona → deve quindi emergere una filosofia dell’interpretazione e non del dominio della natura → i fenomeni (dimensioni assolute ed insuperabili) devono essere la teoria stessa.
*La teoria deve lasciare risplendere i fenomeni nella loro pienezza, tenendo presente che comunque tra la teoria e l’esperienza vi è una distanza incolmabile.
*L’assoluto non è oggetto della teoria, ma dell’arte o dell’azione, esso si rivela positivamente nella tensione al miglioramento e nella bellezza, ma è inconoscibile per via teorica.
*Alla teoria l’assoluto si presenta come imperscrutabile, come limite internamente imposto alla conoscenza umana.
*Si deve tendere ad un “empirismo delicato” dove il metodo non perverte l’oggetto e la natura è conoscibile dall’uomo che la vive.
*non si propone lo scetticismo ma una determinazione positiva delle potenzialità della persona che in 1 sviluppo armonico raggiunge la piena comprensione dell’ esperienza.

ESERCIZIO 4 PAG 155
1. la scrittura aforistica nella riflessione della natura viene usata da Goethe poiché rivela la sfaccettatura e il dettaglio che una teorizzazione astratta smarrirebbe.L’ affermazione “Dell’ assoluto in senso teoretico non oso parlare” contenuta nell’ aforisma 261 è molto significativa in questo contesto; Goethe non osa parlare dell’assoluto in senso teoretico perché esso non è oggetto della teoria ma dell’arte o dell’azione ciò è dovuto al fatto che l’ assoluto si presenta come imperscrutabile e come limite internamente imposto alla conoscenza umana: nessuna integrazione razionale dei fenomeni può riconnettere i fenomeni stessi all’ assoluto .L’ unica cosa che possiamo dire con certezza riguardo all’ assoluto è che si svela positivamente nella bellezza o nella tensione al miglioramento e all’ indagine di se stessi..
2. Goethe ritiene assolutamente infedele ogni ricostruzione complessiva e dogmatica, quindi è naturale che scelga di non scrivere un trattato filosofico o metafisico perché questo andrebbe palesemente contro le sue idee.Questa riflessione nasce dalla costante polemica contro la teoria e le sue pretese universalizzanti di Goethe che ritiene che i fenomeni sono essi stessi teoria se osservati con un metodo non estrinseco e arbitrario (significativo è l’aforisma 575 “l’ideale sarebbe che ogni elemento reale è già teoria”).Il miglior strumento di analisi per questi fenomeni originari diventa dunque l’ uomo tramite l’ utilizzo dei suoi strumenti fisiologico-percettivi..Risulta quindi conseguente la critica al meccanicismo che vede l’ esperienza artificiale come l’ unica veritiera (nell’ aforisma 430 vengono definite addirittura “smargiassate”le teorie della fisica patologica sperimentale.)

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