Lavori in corso su ordinazione

Materie:Appunti
Categoria:Economia Aziendale

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Testo

LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE
Trattasi di una particolare categoria di rimanenze (finali e iniziali) che si verificano nelle aziende industriali che effettuano lavori su ordinazione (o su commessa) di prodotti singoli , che richiedono per il loro completamento tempi di esecuzione pluriennali.
E’ il caso ,ad esempio, delle imprese edili,, che a fine esercizio non hanno ancora completato la produzione di alcuni fabbricati , che sono prodotti su ordinazione ancora in corso di svolgimento. Dal punto di vista contabile sono rimanenze finali alla fine dell’esercizio e rimanenze iniziali all’inizio dell’esercizio successivo.
Il criterio di valutazione delle rimanenze di lavori in corso su ordinazione è particolarmente importante , perché influenza in modo sostanziale e consistente il momento storico in cui viene rilevato il reddito connesso al prodotto su ordinazione.
Le normative civilistica e fiscale prevedono criteri di valutazione diversi da quelli individuati per le altre categorie di rimanenze (merci, materie prime,prodotti finiti , semilavorati e prodotti in corso di esecuzione).

CRITERIO CIVILISTICO DI VALUTAZIONE
In particolare l’art. 2426 del codice civile lascia all’amministratore la facoltà di scegliere fra due criteri di valutazione alternativi delle rimanenze finali di prodotti in corso su ordinazione :
verrà scelto il criterio che consentirà di fornire “una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico” dell’impresa.

METODO DELLA COMMESSA
COMPLETATA
METODO DELLA PERCENTUALE
DI AVANZAMENTO
Le rimanenze finali di lavori in corso su ordinazione vengono valutate in base al COSTO SOSTENUTO per realizzare tali lavori.
L’ intero utile connesso alla commessa viene rilevato contabilmente solo al completamento della commessa.
Negli esercizi di esecuzione dei lavori l’utile, connesso alla commessa, è sempre pari a zero, per effetto dell’iscrizione, fra i ricavi, di rimanenze finali aventi un valore pari al costo sostenuto.
In tal caso le rimanenze finali hanno solo la funzione di rettificare i costi sostenuti.
Al completamento della commessa, le rimanenze finali non esisteranno più e l’utile ,connesso alla commessa, verrà rilevato per differenza fra i ricavi , pari al prezzo di vendita concordato e tutti i costi
sostenuti, comprese le rimanenze iniziali.
Le rimanenze finali di lavori in corso su ordinazione vengono valutate in base al
CORRISPETTIVO MATURATO con ragionevole certezza. Tale corrispettivo
rappresenta il prezzo del prodotto singolo, che l’impresa committente si è impegnata a pagare all’impresa esecutrice del lavoro.
Affinché sia maturato con ragionevole certezza è necessario che non vi siano su di esso contestazioni .
Il valore delle rimanenze finali in esame si ottiene moltiplicando il corrispettivo concordato per la PERCENTUALE, che esprime LO STATO DI AVANZAMENTO DEI LAVORI.
Le rimanenze finali non hanno più solo una funzione di rettifica dei costi sostenuti,
ma consentono ,inoltre, di rilevare l’utile derivante dalla commessa gradualmente
in ciascun anno, in proporzione alla percentuale di lavori svolti ogni anno.
Esemplificazione:
Il prezzo concordato fra l’impresa committente e quella commissionaria per l’esecuzione dei lavori di durata pluriennale è pari a 6.000.000 di euro.
Per l’esecuzione dei lavori i costi programmati dall’impresa commissionaria
ammontano a 4.000.000 di euro, mentre i tempi programmati sono di 3 anni.
Le percentuali di avanzamento dei lavori in ciascun anno sono le seguenti:

anni
% di avanzamento
% di lavori eseguiti nell’anno
N
20%
20%
N+1
55%
35%
N+2
100%
45%
Si ipotizza, per semplicità ,che i costi realmente sostenuti siano esattamente uguali a quelli programmati.
Mostriamo ora i differenti effetti di ciascuno dei due sopra descritti criteri di valutazione sulla quantificazione del reddito nel periodo di esecuzione della commessa.
METODO DELLA COMMESSA COMPLETATA
METODO DELLA PERCENTUALE DI AVANZAMENTO
Ce n Sp n
Costi sost. Rim.fin. Lavori
800.000 800.000 in corso
Utile 0 800.000
Ce n Sp n
Costi sost. Rim.fin. Lavori
800.000 1.200.000 in corso
utile 1.200.000
400.000
Ce n+1 Sp n+1
Rim iniz. Rim.fin. Lavori
800.000 2.200.000 in corso
costi sost. 2.200.000
1.400.000
utile 0
Ce n+1 Sp n+1
Rim.iniz. Rim.fin. Lavori
1.200.000 3.300.000 in corso
costi sost. 3.300.000
1.400.000
Utile 700.000
Ce n+2 Sp n+2
Rim iniz. Rim.fin. Lavori
2.200.000 0 in corso
costi sost. Rivavi 0
1.800.000 vendita
Utile 6.000.000
2.000.000

Ce n+2 Sp n+2
Rim.iniz. Rim.fin. Lavori
3.300.000 0 in corso
costi sost. Ricavi 0
1.800.000 vendita
Utile 6.000.000
900.000

Con il secondo criterio di valutazione,l’utile derivante dalla commessa ,di 2.000.000, è stato suddiviso nel 20% (% lavori anno n), 35% (% lavori anno n+1) e 45%(% lavori anno n+2), è stato cioè ripartito in proporzione alla % di lavori annuale.

RILEVAZIONI CONTABILI
Le scritture contabili connesse alle rimanenze finali di lavori in corso su ordinazione sono concettualmente identiche a quelle già viste per le altre categorie di rimanenze; cambia solo la denominazione dei conti.
Considerando l’esempio sopra riportato (criterio della % di avanzamento) alla fine dell’esercizio, in occasione delle scritture di assestamento ,di rettifica, avremo :

31/12/n rilevazione rimanenze finali LAVORI IN CORSO SU ORDINAZ. 1.200.000 LAVORI IN CORSO SU ORDINAZ. C/RIMAN. FINALI 1.200.000

Invece all’inizio dell’esercizio successivo, imputeremo le rimanenze iniziali ad un costo di competenza :

1/1/N+1 storno rimanenze iniziali
LAVORI IN CORSO SU ORDINAZ. C/RIMAN. INIZIALI 1.200.000
LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE 1.200.000

Il conto “Lavori in corso su ordinazione” è un conto economico di reddito acceso ai costi sospesi, mentre i conti ”Lavori in corso su ordinazione c/rimanenze finali” e “lavori in corso su ordinazione c/rimanenze iniziali” sono conti economici di reddito accesi , rispettivamente, ai ricavi ed ai costi d’esercizio.
COLLOCAZIONE IN BILANCIO
Nel bilancio obbligatorio per legge le rimanenze finali di lavori in corso su ordinazione trovano la seguente collocazione:

a) NELLO STATO PATRIMONIALE si trovano nel raggruppamento C) dell’ATTIVO CIRCOLANTE , nella voce delle” rimanenze” , al numero 3.

b) NEL CONTO ECONOMICO si trova nel VALORE DELLA PRODUZIONE,
al numero 3 ,sotto la voce” variazione dei lavori in corso su ordinazione”,ottenuta per differenza fra le rimanenze finali e quelle iniziali e che può avere due segni diversi:
- segno positivo, nel primo anno e negli anni successivi in cui la commessa non è ancora stata completata,perché le rimanenze finali di lavori in corso su ordinazione hanno sempre un valore maggiore di quelle iniziali, indipendentemente dal criterio scelto per valutarle (della commessa completata o della percentuale di avanzamento).
- Segno negativo, nell’ultimo anno di completamento della commessa, perché le rimanenze finali di lavori in corso su ordinazioni non ci sono più.

Il criterio civilistico di valutazione delle rimanenze finali di lavori in corso su ordinazione rappresenta, insieme a quello di valutazione delle partecipazioni immobilizzate in società controllate e collegate, un’eccezione al criterio generale di VALUTAZIONE AL COSTO STORICO. In entrambe i casi, infatti ,il legislatore lascia all’amministratore la facoltà di scegliere un criterio di valutazione alternativo a quello tradizionale del costo storico, ispirato al principio di prudenza.
CRITERIO FISCALE DI VALUTAZIONE

La normativa fiscale, allo scopo di riscuotere prima le imposte sul reddito, impone il criterio di valutazione della percentuale di avanzamento.
Pertanto, quando l’amministratore ha già scelto tale criterio nella redazione del bilancio, la coincidenza fra valore contabile e valore accettato fiscalmente delle rimanenze finali di lavori in corso su ordinazione semplifica la dichiarazione dei redditi .
Infatti in tale dichiarazione non è necessario apportare variazioni al reddito contabile, per determinare il reddito fiscale, da assoggettare a tassazione.
Al contrario , quando l’amministratore ha preferito scegliere il criterio di valutazione della commessa completata, il bilancio degli esercizi intermedi, prima del completamento della commessa , evidenziano un reddito contabile nullo, mentre nell’ultimo anno di completamento del lavoro su ordinazione viene rilevato integralmente il reddito .
La mancata coincidenza fra valore contabile e valore accettato fiscalmente delle rimanenze di lavori in corso su ordinazione provoca una complicazione in occasione della dichiarazione dei redditi, in cui bisogna determinare il reddito da tassare.
Infatti in tale dichiarazione è necessario apportare variazioni al reddito contabile , per determinare il reddito fiscale, da assoggettare a tassazione:
criterio fiscale criterio civ. adottato
% avanzam Commessa comp. variazione fiscale
Anno N = Rim. Finali 1.200.000 800.000 nella dichiarazione fiscal
Rim.iniziali _____/_____ _____/_______
VARIAZIONE (+1.200.000) - (+ 800.000) = + 400.000
IN CE riconosciuta iscritta in ce
Fiscalmente

Anno N+1=Rim.Finali 3.300.000 2.200.000
Rim. Iniziali 1.200.000 800.000
VARIAZIONE _________ __________
IN CE (+2.100.000) - (1.400.000) = + 700.000
Riconosciuta iscritta in ce
Fiscalmente
Anno N+2= Rim.finali / /
Rim. Iniziali 3.300.000 2.200.000
VARIAZIONE _________ _________
IN CE (-3.300.000) - (2.200.000) = - 1.100.000
Riconosciuta iscritta in ce
fiscalmente
Come visto nell’esempio sopra scritto, la variazione fiscale si determina facendo la differenza fra la variazione delle rimanenze di lavori in corso su ordinazione iscritta nel VALORE DELLA PRODUZIONE del conto economico di bilancio e quella che viene riconosciuta fiscalmente ,perché calcolata adottando il criterio della percentuale di avanzamento .
Negli esercizi in cui la commessa non è ancora stata completata la variazione fiscale è sempre di segno positivo, perché serve ad aumentare il reddito fiscale .
Al contrario nell’esercizio di completamento della commessa la variazione fiscale è negativa, perché serve a ridurre il reddito fiscale.

REDDITO VARIAZIONE REDDITO
CONTABILE +/- FISCALE = FISCALE

ANNO N 0 + 400.000 = 400.000
ANNO N+1 0 + 700.000 = 700.000
ANNO N+2 2.000.000 - 1.100.000 = 900.000

Per effetto delle variazioni fiscali da apportare al reddito contabile nella dichiarazione dei redditi, il reddito fiscale assume lo stesso valore che avrebbe assunto contabilmente ,se civilisticamente fosse stato adottato il criterio di valutazione della percentuale di completamento.
Inoltre, la somma algebrica delle variazioni fiscali apportate al reddito contabile nei tre anni è pari a zero.
Questo perché tali variazioni hanno solo l’obiettivo di spostare nel tempo , anticipandola, la tassazione del reddito.

Esempio



  


  1. Martina

    le problematiche relative ai budget di commessa. per tesi di laurea magistrale in economia università di pisa