Il magazzino e le scorte

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Categoria:Economia Aziendale
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Testo

IL MAGAZZINO E LE SCORTE

La logistica aziendale

In un sistema economico globale, caratterizzato da altissimi livelli di concorrenza e dalla necessità di offrire prodotti sempre nuovi e diversi, l’impresa che si impone sul mercato deve sviluppare un rapporto preferenziale con il cliente, proponendogli un prodotto di qualità e un servizio che lo rendano consapevole dei vantaggi derivanti dall’avere scelto quel bene e quell’azienda produttrice (deve curare la qualità totale).
Fattori determinanti per il successo sono la capacità di approvvigionarsi in modo efficiente delle materie prime e delle merci necessarie al processo di trasformazione e la possibilità di disporre di un’organizzazione logistica e commerciale attraverso la quale collocare sul mercato, nei tempi e nei luoghi richiesti, il prodotto finito o le merci.
La logistica aziendale è quella parte della gestione che si occupa di collegare in modo razionale ed efficiente le fasi di acquisizione dei fattori della produzione, di svolgimento del processo di trasformazione tecnico-economica e di distribuzione del prodotto finito.
La logistica assume oggi un ruolo centrale nella catena produttiva e distributiva aziendale, ponendosi come attività di collegamento tra le altre aree dell’impresa: l’approvvigionamento, la produzione, il marketing, la distribuzione e la finanza costituiscono infatti diversi passaggi di un’unica catena, da fare crescere in modo collegato e complementare al fine di massimizzare l’efficienza dell’intero sistema.
Da circa una quindicina d’anni la logistica ha via via assunto un significato più ampio, fino a diventare la funzione alla quale l’impresa affida la realizzazione del valore aggiunto del proprio prodotto: il servizio al cliente. L’impresa opera per sviluppare la logistica non solo con l’obiettivo di ridurre i costi, ma per accrescere i ricavi e in generale il proprio business: essa diventa pertanto un fattore di competizione con le altre imprese e può costituire un punto di forza sul mercato.
Per raggiungere un servizio efficiente, l’impresa ricorre all’azione coordinata di diverse leve strategiche: la qualità dei prodotti offerti, i tempi di risposta alle richieste del mercato, il livello di servizio pre e post vendita, la contrazione dei costi, la riduzione dei prezzi.
Tre fattori che hanno determinato l’evoluzione della logistica aziendale:
• il processo di globalizzazione sviluppatosi nel sistema economico mondiale, che ha fortemente modificato i flussi delle merci e delle relative reti distributive.
• le nuove tecnologie informatiche, che hanno rivoluzionato i sistemi aziendali di logistica. L’uso di Internet tra i soggetti dell’attività produttiva e distributiva ha modificato la struttura della logistica aziendale, dando vita a forme di “partnership informatica” a tre livelli (impresa, fornitori e clienti) capaci di generare rilevanti miglioramenti a livello produttivo e gestionale. L’e-commerce sta del resto generando diversi modelli di vita anche tra i consumatori, ai quali le imprese devono fare fronte con nuovi sistemi di movimentazione delle merci e di fornitura: già oggi, le singole famiglie ordinano attraverso Internet, ricevendo direttamente a casa; ciò impone alle imprese fenomeni quali la compressione dei tempi di risposta, l’incremento della frequenza delle consegne o della gamma dei prodotti offerti.
• l’evoluzione del concetto di prodotto: il prodotto viene oggi inteso in senso più ampio rispetto al tradizionale concetto di bene concreto e tangibile. Il prodotto assume sempre più il significato di un processo di servizio complessivo ed efficiente da parte del fornitore attraverso il quale il cliente può soddisfare nel modo migliore i propri bisogni e desideri. L’impresa moderna opera pertanto per offrire dei vantaggi aggiuntivi all’acquisizione del proprio prodotto, differenziando in questo modo l’offerta da quella dei concorrenti.

Il magazzino

Il magazzino è parte centrale della logistica aziendale in quanto contribuisce allo svolgimento dei processi decisionali e operativi volti a garantire il puntuale approvvigionamento della struttura produttiva e distributiva, consentendo il continuo rifornimento al mercato di sbocco.
Il magazzino svolge la fondamentale funzione di raccordo tra gli acquisti dell’impresa e i suoi processi di trasformazione tecnico-economica, garantendo:
1. la continuità del processo produttivo e la tempestività nel soddisfacimento dei bisogni della clientela;
2. la separazione dei processi dell’attività aziendale.
Sotto l’aspetto fisico con il termine magazzino si individuano:
1. le scorte (stock) di materie, merci, semilavorati e prodotti finiti presenti nell’azienda per essere utilizzati o venduti;
2. le strutture (fabbricati, attrezzature, materiali vari, accessori) e il personale in grado di ricevere, custodire e consegnare le scorte.
Il magazzino pone all’impresa problemi di:
a) gestione degli spazi generali (layout aziendale) e specifici (layout di magazzino);
b) qualifica e motivazione del personale addetto alla ricezione, allo stoccaggio e all’utilizzo delle scorte.
Le imprese commerciali non effettuano la trasformazione tecnica, ma svolgono una trasformazione economica dei beni, attraverso la loro conservazione e distribuzione. Nel magazzino di queste imprese si conservano le merci destinate alla distribuzione e il materiale di consumo (imballaggi, cancelleria, materiale per confezioni..).
Nelle imprese industriali il magazzino ha la funzione di consentire lo svolgimento del processo tecnico-produttivo in modo indipendente dalla gestione degli approvvigionamenti e dalla domanda di mercato.
In relazione alle diverse fasi di lavorazione dei beni, si distingue tra:
1. il magazzino delle materie prime, sussidiarie e di consumo;
2. il magazzino dei semilavorati;
3. il magazzino dei prodotti finiti.
Relativamente allo stoccaggio e alla gestione delle scorte all’interno dell’impresa si possono trovare le seguenti aree:
1. ricevimento delle merci: l’impresa destina generalmente uno spazio anche di notevoli dimensioni all’accettazione delle consegne da parte dei fornitori;
2. magazzino collaudo: nelle imprese industriali, il materiale ricevuto è sottoposto al controllo di qualità (controllo a campione).
3. magazzino centrale: è il magazzino destinato allo stoccaggio delle scorte, dal quale vengono prelevate le merci o i prodotti finiti per la vendita, oppure le materie prime per il processo tecnico di trasformazione.
4. magazzino materiali di consumo: vi sono depositati i materiali per lo svolgimento delle attività dei diversi uffici e reparti.
5. magazzino spedizione: in esso si trovano container, casse e colli pronti per la spedizione o il ritiro da parte dei clienti.

Organizzazione e logistica di magazzino

Le scelte che il management deve compiere per dotare l’impresa di magazzini efficienti e funzionali si possono suddividere in cinque aree di intervento:
• l’utilizzo degli spazi fisici dell’azienda;
• la movimentazione in azienda di merci e materiali;
• l’organizzazione degli spazi di magazzino;
• la conservazione delle scorte;
• il sistema informativo.
Una prima scelta gestionale di grande rilievo riguarda la decisione relativa alla destinazione a magazzino di aree di proprietà dell’imprese o, in alternativa, al ricorso a spazi o a risorse fornite da soggetti esterni (affitto, leasing e terziarizzazione dei servizi logistici). L’esternalizzazione di alcune fasi dell’attività aziendale può riguardare in modo significativo la gestione del magazzino, e accade sempre più frequentemente che la necessità delle imprese di gestire in modo razionale le scorte estenda il ricorso all’utilizzo dei depositi decentrati, gestiti da imprese specializzate nel trasporto e nel magazzinaggio.
L’insieme delle decisioni riguardanti lo spostamento fisico dei beni all’interno dell’impresa costituisce il material handling, riferibile ai seguenti ambiti:
• il layout generale (la disposizione generale dell’impresa) e il layout di magazzino. Una logica impostazione dello spazio aziendale richiede che lo spazio fisico adibito a magazzino sia stabilito nella catena produttiva in modo razionale, collocandosi per esempio non troppo distante dall’accettazione merci o materie e dai reparti di produzione;
• i mezzi di trasporto interno: sull’efficacia dello spostamento di materie, prodotti o merci all’interno dell’impresa influiscono ovviamente anche le modalità di trasporto adottate dall’impresa. La scelta può cadere su sistemi di trasporto di tipo continuo (nastri trasportatori o impianti trasloelevatori su rotaia) oppure di tipo discontinuo (carrelli elevatori a mano o elettronici);
• l’imballaggio, a seconda del tipo di trasporto e del luogo di destinazione.
Le scorte vengono in genere collocate su scaffalature numerate in modo progressivo e facilmente identificabile. Si tratta di scaffalature molto alte per favorire uno sfruttamento in senso verticale degli spazi disponibili. Grazie a specifici software il personale di magazzino dispone di una funzionale mappatura delle scorte collocate negli scaffali.
Le caratteristiche merceologiche delle scorte non richiedono normalmente la creazione di spazi fisici distinti: in attesa di essere utilizzate o spedite, le scorte vengono pertanto collocate nelle scaffalature oppure appoggiate su pallet (piattaforme appositamente costruite, generalmente in legno, pronte per il rapido prelievo e trasporto). L’utilizzo dei pallet consente:
a) la riduzione dello spazio utilizzato;
b) un rapido controllo di tipo quantitativo;
c) un facile spostamento, mediante elevatori manuali o elettrici, all’interno del magazzino e dal magazzino alla produzione.
Il picking è uno dei principali problemi pratici di gestione delle scorte, derivante dal fatto che spesso gli ordini di acquisto dei clienti sono relativi a quantitativi diversi da quelli depositati sui pallet o sulle singole scaffalature. Ciò comporta che l’allestimento dell’ordine del cliente determina elevati carichi di lavoro per il personale e incide sui costi di gestione del magazzino.
Il miglior supporto per la gestione del magazzino è costituito dal sistema informativo e dall’applicazione delle relative procedure informatiche.

Le scorte di magazzino

Il termine scorta (rimanenza o stock) indica la quantità di materie, semilavorati e prodotti finiti presente in magazzino in un determinato momento, pronta a essere utilizzata nel processo produttivo e distributivo.
Le scorte sono classificate con diversi criteri: per natura, in base alle caratteristiche fisico/merceologiche, e secondo l’utilizzo e la funzione nel processo produttivo. In quest’ultimo caso si classificano in:
• scorta esistente (quantitativo realmente presente in magazzino in un certo momento);
• scorta virtuale (scorta esistente aumentata delle quantità ordinate ai fornitori e ridotta di quelle già impegnate per i clienti);
• scorta normale (scorta media normalmente in magazzino nel corso dell’anno);
• scorta massima (scorta da non superare per mantenere l’equilibrio tra efficienza produttiva e limitazione dei costi);
• scorta minima o di sicurezza (livello di stock al di sotto del quale l’impresa rischia variazioni di mercato);
• scorta speculativa (scorta costituita in particolari condizioni di mercato, quando si originano aspettative circa un rialzo a breve termine del prezzo di acquisto delle materie o delle merci).
La classificazione consiste nel frazionamento delle scorte in classi omogenee, per esempio in base all’appartenenza a un settore merceologico.
La codificazione consiste nell’attribuzione a ogni articolo di un “nome” che può essere un numero o un insieme di lettere e numeri.
La costruzione del codice di un prodotto richiede l’individuazione di sottoclassi, determinate non solo a uso interno ma anche per rendere facilmente consultabile da parte del cliente il libretto di istruzioni o di manutenzione del prodotto acquistato.

La logistica integrata e la supply chain

Le imprese hanno sviluppato un sistema di logistica integrata, attraverso il quale ricercare la combinazione più razionale tra i settori dell’approvvigionamento, dello stoccaggio e dell’evasione degli ordini ricevuti dai clienti.
Al fine di raggiungere i livelli di organizzazione ed efficienza desiderati, l’impresa deve rispettare due passaggi fondamentali:
1) la fase che precede la gestione del magazzino, relativa alla definizione del fabbisogno di merci o di materie prime e al loro approvvigionamento, deve essere svolta in modo specializzato e qualificato, scegliendo materiale di qualità, contenendo i costi e individuando i fornitori più affidabili;
2) le procedure interne di comunicazione e trasmissione dei dati devono essere tempestive e aggiornate. Il coordinamento tra il magazzino e la produzione consente di evadere gli ordini nei tempi richiesti dal servizio commerciale, mettendo l’impresa in condizione di vantaggio sul mercato.
La supply chain (letteralmente catena della fornitura) considera l’impresa come un anello di un’unica catena logistica. Essa rappresenta una rete di entità organizzative connesse, interdipendenti e operanti in modo coordinato con l’obiettivo di gestire, controllare e migliorare il flusso di materiali e informazioni che, partendo dai fornitori e dopo avere attraversato le fasi di approvvigionamento, trasformazione e distribuzione interni all’impresa, raggiungono i clienti finali.
La supply chain ha ampliato il concetto tradizionale di logistica, relativo alle condizioni interne aziendali, e include tra le proprietà dell’impresa l’ottimizzazione dei rapporti gestionali con fornitori e clienti per un sistema sempre più efficiente e sviluppato: la catena della fornitura viene estesa fino a incorporare fasi del processo logistico. La supply chain può essere definita come “un’impresa estesa”, ovvero come l’integrazione dei processi aziendali dall’utilizzatore finale risalendo ai fornitori di materiali, prodotti, servizi e informazioni, tale da creare valore aggiunto per il cliente.
Ciò avviene ad esempio all’interno dei park supplier (parchi dei fornitori), in cui interi reparti di produzione dell’impresa appartengono ai suoi fornitori.
Alla base di questa filosofia gestionale si pone per l’impresa moderna l’esigenza di aumentare la rapidità e la flessibilità nell’evasione degli ordini della clientela, potenziando la propria presenza sul mercato attraverso:
• la capacità di raggiungere i clienti e di intuire le loro necessità prima che queste si rendano evidenti;
• la capacità di adattamento alle richieste del mercato mantenendo costi e struttura del servizio ottimali;
• la capacità di produrre il massimo output con il minore input, minimizzando gli sprechi nelle diverse attività.
L’impresa cerca di raggiungere importanti obiettivi:
• liberare energie a favore della propria attività principale (cose business);
• ottenere maggiore flessibilità operativa contenendo i costi, in particolare riducendo gli spazi aziendali destinati ai magazzini e le scorte lungo tutta la catena logistica di approvvigionamento;
• sincronizzare le richieste del cliente con l’emissione di materiale da parte del fornitore;
• creare un significativo valore aggiunto (servizio efficiente e puntuale) e l’assunzione di un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza grazie all’incremento del costomer service.
Alla base dello sviluppo della supply chain delle imprese moderne sta la terziarizzazione dei servizi logistici, ovvero l’accordo con fornitori esterni per lo svolgimento di alcune fasi del processo logistico aziendale. Con l’esternalizzazione della logistica l’impresa affida a fornitori esterni la gestione operativa di una o più funzioni.

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