Le avanguardie artistiche

Materie:Riassunto
Categoria:Arte

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Testo

LE AVANGUARDIE

Dall’inizio del 1900 il concetto estetico cambia e questa rivoluzione viene portata avanti da una serie di correnti artistiche definite Avanguardie. Nel 1900 nascono l’Espressionismo, il Cubismo, il Futurismo e l’Astrattismo, nel 1914 nasce il Gruppo Dada e nel 1924 il Surrealismo.
Le avanguardie sono associazioni culturali, che raccolgono letterati, musicisti ed artisti, alla base di ognuna delle quali vi è uno scritto teorico, definito manifesto, delineato da un intellettuale. Vi sono poi due o tre pittori che lo affiancano e, insieme a questi, tutti coloro che vogliono partecipare. Ad ogni associato viene chiesto di condividere il manifesto e di versare una quota associativa.
Il motivo della nascita delle avanguardie sta nella crisi della società nei primi anni del XX secolo e nella nascita della consapevolezza che chiunque può dare un contributo attivo per migliorare la società. Il motto preso come riferimento da tutte le avanguardie è quello che propone Nietzsche, ovvero distruggere per ricostruire.
Il compito che l’arte assume con le avanguardie non è quello di mandare un messaggio estetico, ma quello di far nascere nuove idee nell’osservatore. L’arte diventa quindi il mezzo di produzione di un pensiero nuovo che permetta di agire sulla società. Cambia l’idea di estetica, che ora si basa sui contenuti, e l’artista diventa colui che esprime un pensiero nuovo interpretando la realtà, non considerando più i criteri di bellezza estetica.
Il linguaggio si rifà alla moda delle maschere africane, divenendo primitivo e violento; queste maschere sono deformate nella forma e nel colore e l’utilizzo di colori violenti da parte degli artisti è volto a colpire nell’ intimo le emozioni dell’osservatore. Il linguaggio è coerente con il contenuto e l’artista che lo propone è il vero protagonista dell’arte, e diventa quindi una figura importante.

ESPRESSIONISMO:
L’ espressionismo è la prima avanguardia che nasce, e si sviluppa in due correnti, una tedesca e una francese. La corrente tedesca prende il nome di “Die Brucke”, titolo che è un omaggio alla filosofia di Nietzsche per il concetto di ponte che il superuomo deve costruire per andare oltre la civiltà moderna.

DIE BRÜCKE (ESPRESSIONISMO TEDESCO):
• Ogni avanguardia ha un teorico, un manifesto e degli artisti, ovvero un gruppo di promotori che sono i primi a fondarla. Il teorico della corrente tedesca è Eric Heckel, mentre gli esponenti principali sono Kirchner, Nodle e Munch. Il manifesto è datato 1906 e proclama la libertà d’azione, la volontà di rappresentare l’impulso creativo e sottolinea l’importanza di un movimento giovane e che combatte il vecchio, il quale arresta la creatività.
• Il linguaggio è aggressivo e propone la deformazione di forme e colore. Il colore è fondamentale ed è simbolo dell’interiorità e non di ciò che si vede da fuori (come lo era per Van Gogh) ed è l’elemento pittorico che si coglie per primo. La forma non è ripresa dalla realtà, ma esprime la crudeltà e la violenza dell’ uomo.
• L’arte diventa mezzo di denuncia sociale.

KIRCHNER
• Combatte nella prima guerra mondiale.
• I colori sono forti e violenti.
• Cinque donne sulla strada: In quest’opera è evidente la deformazione della figura umana, i volti stessi sembrano delle maschere. Il corpo dei soggetti è inesistente e le figure sono alte e filiformi. Non vi è modellazione plastica e le linee sono appuntite e taglienti e insieme al tratto incisorio non ammorbidiscono il disegno. L’espressività è trasmessa attraverso l’uso del colore: sono utilizzate soprattutto tonalità fredde e vi è un forte contrasto chiaroscurale tra colori complementari. La presenza del motivo della prostitute è un richiamo alla condizione che gli artisti denunciano, ma vi è un’ evidente ambiguità se si considera che le donne indossano abiti borghesi.
• Autoritratto in divisa: L’opera nasce dopo l’esperienza al fronte che ha profondamente segnato l’artista, il quale si descrive soprattutto nei colori. La rappresentazione della mano mutilata simboleggia una mutilazione interiore, mentre la descrizione degli occhi vuoti indica una mancanza di identità e un vuoto interiore lasciati dalla guerra. Questo modo di rappresentare gli uomini di razza ariana viene condannato dal nazismo e l’arte di Kirchner viene definita “degenerata”.

NODLE
• Sceglie il tema della maschera e rappresenta i volti come queste.
• Fa molti viaggi e tratta spesso anche il tema dei paesaggi.
• Il suo linguaggio si basa sull’utilizzo dei colori forti, poiché pone la violenza del colore contro quella della società, e sull’essenzialità formale che non consente di godere della bellezza ma la mette in discussione.

FAUVES (ESPRESSIONISMO FRANCESE):
• Accentuazione del colore.
• Il tema principale è l’uomo.
• La forma è stilizzata, semplificata e bidimensionale, e viene considerata come una semplice superficie colorata.

MATISSE
• Grande amico di Picasso, vive a lungo e ottiene grande successo in vita. Ha una formazione con partenza divisionista
• Afferma di voler fare dei quadri che offrono un attimo di serenità per i lavoratori e dà quindi sempre una visione pessimista e negativa della vita.
• Il linguaggio è espressivo per i colori e per la grossa linea nera utilizzata per i contorni delle figure. Non utilizza sfumature e sviluppa una piatta stesura dei colori così da marcare la mancanza della volontà di creare spazialità (tratto tipico di tutto l’espressionismo)
• Utilizza una linea morbida e spesso aggiunge elementi decorativi che anticipano l’arte liberty
• La danza: sono rappresentate cinque donne nude che danzano in cerchio tenendosi per mano. I colori fondamentali sono tre: il blu e il verde per la natura, il Giallo per il corpo umano; i colori creano un forte contrasto caldo-freddo e rappresentano uno spazio della natura simbolico e assoluto (così come era quello di Gauguin). Il nudo è sinonimo di libertà e il girotondo creato da donne nude esprime la volontà e il piacere di chi vive all’ aria aperta, come i popoli primitivi. E’ evidente una voglia di libertà di cui la società non consente l’espressione.
• Armonia in rosso (tavola imbandita): rappresentazione di un interno di una sala da pranzo, con una cameriera che sta ordinando della frutta su un vassoio e che può apparire una metafora del pittore che sta ordinando gli oggetti da ritrarre. Appare il tema della finestra, tipico elemento iconografico dell’arte rinascimentale, anche se il paesaggio è privo di prospettiva e appare come se fosse in cornice. La prospettiva è quasi assente e il piano pittorico perde volume e assume bidimensionalità, anche se lo spazio realista non scompare del tutto, sebbene il rosso della tovaglia si espanda nella parete di fondo riducendo i piani prospettici ad un unico spazio. Il rosso è il colore dominante ed appare come opprimente e in contrasto con il verde della natura. Il linguaggio è essenziale in quanto si vuole sottolineare il contenuto dell’opera, ovvero la volontà di ritorno alla natura. La donna è inespressiva ma appare armonica e dolce nei gesti. È forte il motivo decorativo blu applicato nella tovaglia e nella tappezzeria.

MUNCH :
• Non è un espressionista, ma affianca gli espressionisti della fine dell’ 800. E’ Norvegese ma studia e vive a Berlino, compiendo anche un viaggio a Parigi. Ha una vita drammatica e perdendo la madre e la sorella afferma che il male e la morte sono entrati nella sua casa. Si trascina questa sofferenza durante tutta la vita e giungerà alla follia, ma come Van Gogh troverà nella pittura un modo per scaricare l’ansia, motivo per cui la sua pittura appare come il suo diario illustrato.
• I temi frequenti sono l’autoritratto (i tratti espressivi che parlano prima di ansia e negatività e poi di rassegnazione sottolineano lo sviluppo della sua personalità) e la bambina malata (che riconduce ad una situazione familiare o a situazioni simili da lui direttamente vissute). Altri due temi sono l’amore, che appare come insoddisfazione, ricerca e drammaticità e la morte, inevitabilmente connessa all’amore stesso. Tema fondamentale è anche quello della donna.
• La bambina malata: Il volto della bambina è pallido, ma pare che sia lei a consolare la madre che è disperata. Le figure appaiono appiattite e si rifanno alla sintesi tipica di Toulouse Lautrec. Il linguaggio è simbolista e si nota, ad esempio, nella ripresa del colore dei capelli della bambina nella colorazione del bicchiere.
• Madonna: Tema tipico della donna, che nonostante rappresenti la fertilità appare quasi una Madonna. La presenza di un feto nel riquadro in basso, indica che la sessualità è secondo Munch legata alla maternità.
• L’urlo: Rappresenta un uomo su un ponte con le mani premute sulle orecchie nell’atto di urlare. Sullo sfondo si scorgono delle persone e delle barche; l’ opera appare come un racconto autobiografico in quanto egli racconta che durante una passeggiata con degli amici all’improvviso il paesaggio gli appare cambiato e sente dentro di sé un dolore fortissimo. Guardando i suoi amici si accorge che si erano allontanati e che non si erano accorti di nulla, fatto che gli provoca un sentimento di solitudine. Il corpo è ridotto al minimo e appare quasi la rappresentazione del feto del dipinto Madonna. Il personaggio è completamente deformato e si nota l’ accostamento di tratti crudi e duri tipici dell’espressionismo tedesco con i tratti più morbidi di quello francese. I colori hanno un forte valore espressivo ma viene abbandonata la stesura piatta di Matisse per avvicinarsi al simbolismo tipico di Gauguin. C’è un forte accostamento di colori caldi e freddi che crea angoscia e turbamento. Nell’utilizzo dei colori e delle forme si nota un tipico tratto espressionista in quanto viene dipinto ciò che l’artista sente e non ciò che vede.

CUBISMO
• Un precursore del cubismo fu Cèzanne, soprattutto con l’opera Monte Sainte-Victoire, ma i fondatori furono Ricasso e Braque, che dettero il via a questo movimento artistico nel 1907.
• Il cubista afferma di dipingere ciò che sa e non ciò che vede da un'unica prospettiva. Un oggetto visto da una sola direzione non permette di essere conosciuto interamente, per cui i cubisti mettono sulla tela tutte le angolazioni di un oggetto o di una persona osservata. Questo principio è in linea con le ideologie fondamentali di tutte le avanguardie, secondo cui si deve frantumare per poi ricostruire. L’oggetto viene quindi scomposto e ricomposto secondo schemi geometrici. L’esatta idea di una persona non si può avere con il semplice ritratto.
• Vi sono tre tipi di cubismo: il primo periodo del cubismo viene definito analitico e consiste nella suddivisione di tutto l’oggetto secondo modelli geometrici. Presentava però dei problemi perché gli osservatori non capivano quale fosse il soggetto dell’opera, per cui i cubisti cominciarono ad utilizzare sottotitoli per spiegare le loro opere. Il secondo stadio del cubismo viene definito sintetico e consiste in una minore suddivisione degli oggetti e nell’utilizzo del collage per migliorare la visione. A partire da questo momento il cubismo comincia ad avere successo (si parla degli anni 1912/1913) e si sviluppa un terzo tipo di cubismo, definito orfico. Questo appare come un miscuglio di espressionismo e cubismo, in quanto la figura è meno scomposta ma vi è più eccentricità e vivacità cromatica.

PICASSO
• Nasce a Malaga ed è figlio di un famoso disegnatore. Durante la sua vita ha un’alta produzione ed assorbe il linguaggio di tutte le avanguardie, fondandone poi una. È stato surrealista e neoclassicista, ma ha sempre mantenuto un’uniformità di stile. È stato un grande amico di Matisse e ha vissuto intensamente la sua vita, condividendola con diverse donne, la relazione con le quali è, però, sempre sfociata nella separazione. Conosce Toulouse-Lautrec a Montmartre e riceve una forte spinta espressionista, per cui userà il colore come forte elemento espressivo nel suo linguaggio. In questo periodo condivide una casa con un pittore spagnolo ed il suicidio di questo porterà grandi cambiamenti nella sua arte.
• Il tema principale che tratta è quello dell’uomo, e per questo viene definito il Michelangelo del XX secolo.
• Conoscendo Toulouse-Lautrec incomincia il suo periodo blu, quindi dipinge utilizzando questo colore poiché afferma che è il colore che meglio esprimeva le sue sensazioni nel momento in cui vide l’amico morto. Durante questo periodo utilizza forme sintetiche e sviluppa una ricerca della sintesi formale piatta ed essenziale, ma non sviluppa un linguaggio post impressionista se non nel tema. L’espressività delle sue opere è sostenuta soprattutto dal colore. Di questo periodo fa parte La vita.
• Nel 1903 comincia il periodo rosa, quando ha la prima delusione d’amore e cerca una soluzione formale nella rappresentazione di uomini poveri (segue i circhi). La figura umana rappresentata si avvicina a quella di Matisse, ma Picasso non stravolge completamente il corpo se non nelle proporzioni, per cui appare più simile alla realtà. Fanno parte di questo periodo Madre con bambino malato, Madre e figlio e Ritratto di Gertrude Stein.
• Un viaggio in Italia, dove rimane affascinato dall’arte di Raffaello, dà spunto per il successivo periodo neoclassico, che lo porterà ad abbandonare il cubismo. Torna all’espressività delle figure monumentali che appaiono a volte quasi scolpite nella pietra, come nell’opera Tre donne alla fontana.
• Les demoiselles d’Avignon: I colori sono molto espressivi e forti; Picasso gioca con i tre fondamentali, rosso blu e giallo, che appaiono però piatti e fanno sì che il volume appaia solo nella forma. Quindi pur essendo piatte nella stesura cromatica, le figure appaiono plastiche, a differenza di quelle di Matisse. Le linee sono spezzate e fanno sì che le figure sembrino statue rappresentanti la monumentalità che si trova nel periodo classico. Come i soggetti, lo stesso spazio è frantumato e appare non unitario sia per la linea di definizione sia per il colore. Per la rappresentazione dei volti delle donne studia le maschere africane e addirittura uno dei soggetti viene rappresentato con il volto di una maschera. Inserisce la natura morta. In quest’opera si nota lo studio della linea di contorno e delle forme geometriche che compongono il corpo.
• Guernica: quest’opera fu richiesta per rappresentare a Parigi il padiglione spagnolo e si rifà ad un episodio della guerra civile a cui Picasso si opponeva. In quest’opera viene riassunto il percorso artistico di Picasso, la cui caratteristica è l’eclettismo. Nella composizione, infatti, si notano tratti classici per quanto riguarda il rapporto tra lo spazio dedicato ai due colori, ma la scomposizione delle figure è tipicamente cubista, così com’è espressionista l’uso dei due colori che simboleggiano la guerra. Le figure appaiono piatte e la composizione è ricca di simboli (il toro, il cavallo e la lampada).

FUTURISMO
• Il Futurismo nasce in Italia con il manifesto del 1909 di Martinetti, ma si ramifica presto anche in Russia. Nel manifesto c’è un invito a seguire la modernità, per cui il Futurismo si presenta come l’unica avanguardia positiva e che sottolinea l’importanza dello sviluppo.
• Vengono eliminati lo spazio e il tempo assoluto
• Il cinema è la novità artistica di questi anni
• Si cerca di rappresentare il movimento, che, soprattutto per Boccioni, è quello che rimane impresso nella memoria dell’artista, per cui la sua rappresentazione riguarda una dimensione mnemonica e interiorizzata del movimento.

BOCCIONI
• I due temi fondamentali sono quello della donna e quello del cavallo
• I colori che usa sono forti, accesi e dai toni provocatori simili a quelli dell’espressionismo
• La sua partenza è divisionista, così come quella della maggioranza degli artisti Futuristi. Si nota questo in particolare nell’opera Tre donne, dove la scomposizione della luce è tipicamente divisionista.
• La città che sale: i colori in quest’opera sono accesi e ricchi di personalità. Il motivo del cavallo è preponderante, così come il tema del movimento, che viene qui scomposto creando difficoltà nella lettura delle immagini, che sono indefinite. Si nota una fusione tra ricerca dinamica, tipica del Futurismo, e tratti espressionisti, soprattutto nell’uso dei colori.
• Materia: quest’opera rappresenta la madre di Boccioni con le mani, che sono il centro focale dell’immagine, che appaiono ingrandite. Le braccia disegnano un cerchio che si conclude nel volto, il quale risulta scomposto cubisticamente. La zona superiore della tela è dominata dal paesaggio urbano, mentre ai lati della figura si trovano un cavallo e un uomo. Quest’opera rappresenta la tipica volontà di esprimere l’emancipazione femminile, in quanto la donna è sì la regina del focolare ma si apre anche al mondo esterno (è infatti seduta su un balcone o comunque vicino ad una finestra da cui si intravede il paesaggio). I colori sono pastosi, forti e brillanti e la colorazione delle mani richiama quella del viso, mentre il resto del corpo è scuro. Nella creazione di Materia si nota il preponderante modello di Cèzanne, soprattutto se si considera Madame Cèzanne nella poltrona rossa, dove il soggetto ha lo stesso impianto, con la stessa circolarità delle braccia. Vi è anche l’influenza di Picasso: considerando l’opera Ritratto di Daniel-Henry Kahnweiler, si notano molte somiglianze, in particolare un’analoga impostazione delle mani (oltre che, ovviamente, i tratti cubisti nella scomposizione del volto). Sempre le mani, ed in particolare l’effetto di distorsione di queste, sembrano avere un precedente iconografico nell’Autoritratto allo specchio di Parmigianino. Alle fonti artistiche si affianca poi l’esperienza quotidiana della realtà urbana, testimoniata dalla presenza dell’inferriata e delle ciminiere.

BALLA
• Si occupa soprattutto del concetto di movimento, affermando che noi percepiamo il movimento come lineare grazie alla velocità con cui si susseguono i fotogrammi di una pellicola. Ricrea l’effetto dei fotogrammi in Dinamismo di un cane al guinzaglio.
• Crea opere in cui scompone il movimento e somma queste scomposizioni a linee (definite linee mandamentali) che indicano il percorso della vista dell’artista.
• Ha anche lui una partenza divisionista, come si nota nell’opera Elisa ai giardini.

DADAISMO
• Nasce a Zurigo durante la Prima Guerra Mondiale, ma a differenza delle altre avanguardie, si crea quando è ormai pesante il senso della disfatta.
• Il teorico del gruppo è Tzara, un poeta rumeno, ed i maggiori esponenti sono Arp e Duchamp.
• Il nome deriva da una parola nata per caso, Dada, inteso come gioco, scherzo. L’arte è il gioco che vuole dissacrare il passato ed il simbolo del movimento è l’opera della Gioconda con i baffi.
• Cambia il concetto dell’artista, che non è colui che sa creare, ma che sa vedere in modo diverso ciò che gli altri vedono quotidianamente. Ad esempio l’opera Fontana è composta semplicemente da un orinatoio rovesciato. Si pone in risalto la capacità di saper cogliere la novità nell’esistenza, togliendo ad ogni oggetto la sua funzionalità per elevarlo ad oggetto artistico. L’artista è colui che usa l’arte come mezzo per invitare a riflettere e l’arte appare come un messaggio che va interpretato. Non ha quindi bisogno di comporre niente di nuovo, ma basta che guardi la realtà e la legga in modo differente per creare un’opera
• L’interesse si sposta dall’opera all’artista e al suo rapporto con l’osservatore e crolla quindi il valore dell’opera d’arte, insieme a tutti i riferimenti del passato.

DUCHAMP
• È un grande artista soprattutto perché anticipa l’arte e l’estetica contemporanea in un periodo in cui erano ancora forti i richiami al figurativo.
• Interpreta perfettamente il ruolo dell’artista dada.
• Sono famose le sue opere ready made
• È il primo a creare delle installazioni, ovvero dei pensieri tradotti in forma
• Ruota di bicicletta: l’opera consiste nell’assemblaggio di una ruota di bicicletta e di uno sgabello, che in questo insieme perdono ciascuno la sua funzionalità. L’opera appare come una provocazione e come un avvio alla ricerca, in quanto non vuole esprimere un messaggio dell’artista ma vuole invitare l’osservatore a pensare. L’opera d’arte è quindi un mezzo per la comunicazione, che non è più monodirezionale.

ASTRATTISMO (1911)
• Interpreta l’arte come il concretizzarsi di un’emozione dell’artista, che riesce a trasmettere sensazioni all’osservatore. Nell’arte è quindi molto importante la forte componente spirituale.
• Rielabora quindi una visione del mondo secondo cui il realismo ostacola il processo di trasmissione dei sentimenti, poiché l’osservatore è distratto, in quanto la sua attenzione si concentra sui particolari e non riesce a recepire il messaggio dell’artista. Solo con il linguaggio puro dell’arte (forme e colori) si possono suscitare sensazioni nell’osservatore.
• Associa l’arte alla musica, paragonando l’artista al musicista: le opere di Kandinskij, infatti, prendono nomi che di solito si associano alle composizioni musicali (le prime vengono chiamate “improvvisazioni”, le ultime “composizioni”)
• Secondo Kandinskij bisogna ricercare i contrasti, le forme contrapposte, i vari punti di vista, per creare sensazioni che invitano alla riflessione interiore attraverso l’uso di colori forti e accostamenti insoliti.
KANDINSKIJ
• Nasce a Mosca nel 1886 ed ha una vita molto sofferta per ragioni personali e politiche. Da bambino soffre per il divorzio dei genitori e, affidato alla zia, si rifugia nelle favole russe, motivo per cui il mondo fiabesco verrà riportati nella sua pittura. Abbandona gli studi scientifici per sviluppare il suo talento artistico. Durante una mostra a Mosca conosce la pittura degli impressionisti, molto diversa dalle classiche icone russe, piatte e stilizzate. Colpito da questa mostra, comincia a sviluppare il pensiero secondo cui non sia necessario rappresentare qualcosa di reale per trasmettere emozioni. Per ragioni sociali si allontana dalla Russia, poiché il regime staliniano concepiva l’arte solo al servizio del popolo e, quindi, l’artista doveva essere al servizio della causa rivoluzionaria. A Monaco incontra Marc e fonda il “Cavaliere Azzurro” (Der blaue Reiter), movimento che anticipa l’astrattismo. Qualche anno dopo, si avvicina alla pittura astratta, che ritiene l’unica via per comunicare emozioni. Comincia a creare le prime opere astratte, definite improvvisazioni, poiché usa l’acquarello, tecnica che richiede molta velocità nella stesura. Nel 1922 è chiamato alla Bauhaus per insegnare composizione. La sua pittura si fa sempre meno spontanea e più calcolata e comincia a creare le prime composizioni, principalmente con la tecnica dell’olio su tela. Con il periodo nazista, la Bauhaus chiude e Kandinskij si trasferisce a Parigi dove, sotto l’influenza di Matisse, crea composizioni sempre più curate, in cui guarderà sempre meno all’aspetto emotivo e creerà complessità cromatiche che richiedono maggior cura.
• Der Blaue Reiter: Nel periodo in cui si stava sviluppando l’espressionismo, Kandinskij rimane colpito dai colori, che ritiene siano il mezzo più forte per trasmettere le emozioni. Questo nuovo movimento artistico riprende l’azzurro come colore dominante e la figura del cavaliere come richiamo al fiabesco.
• Fa degli studi sulla forma e sul colore, associando ad ogni forma un colore diverso: il cerchio, che rappresenta l’infinito, viene associato al blu, il quadrato, rappresentante della staticità, al rosso (ovvero il colore più “terreno”), mentre il triangolo viene associato al giallo, a rappresentare l’intuizione.
• Primo acquarello astratto: opera stesa quando Kandinskij faceva ancora parte del Cavaliere Azzurro, nel 1910. Sembra quasi uno scarabocchio infantile, l’immagine è pura, caratterizzata da diverse macchie colorate, le forme sono guizzanti ed è evidente il contrasto dei colori caldi (rosso) e freddi (blu). È data molta importanza alla velocità e al movimento.
• Punte nell’arco: l’opera appare più calcolata (fa giá parte delle composizioni) ed è un olio su tela. La forma preponderante è il triangolo, ma vi sono anche cerchi (il più grande ed evidente è associato al blu) e quadrati.

MARC
• Il sogno: uso del colore arbitrario (come aveva fatto Gauguin), immagine completamente inventata senza richiami al tema della denuncia sociale, ritorno al primitivo per quanto riguarda la forma, principalmente stilizzata. Il tema è fiabesco e riprende la connessione tra l’uomo e l’animale, ma si nota un ritorno al primitivo nella presenza del nudo.

SURREALISMO (1924)
• Ultima avanguardia, vede pubblicati due manifesti a Parigi. Il primo è del 1924, il secondo del 1929. il teorico è un poeta, Andrè Bretón, letterato interessato alla psicanalisi di Freud, che inserirà nelle sue opere. Freud non si interessò mai alla sua arte, in quanto aveva una diversa concezione dei problemi mentali: per il filosofo erano malattie per cui bisognava cercare una cura, mentre per il poeta erano caratteristica degli spiriti liberi, che come tali non erano pazzi.
• Bretón è alla continua ricerca della libertà, tema fondamentale della corrente surrealista. In quella società opprimente che crea problemi all’uomo, lo spirito libero deve avere la possibilità di esprimersi e di far uscire tutto quello che ha dentro, per cui la psicanalisi è vista come un atto di liberazione. La voglia di libertà non consiste nella possibilità di rappresentare la realtà, bensì ciò che si pensa e si sogna.
• La dimensione onirica caratterizza il Surrealismo, secondo cui esprimendo nella dimensione pittorica quello che si ha dentro, che si sogna, ci si può liberare.
• L’automatismo, ovvero l’atto di dipingere senza pensare, è necessario per esprimere il sogno e la voglia di libertà. La ragione viene messa da parte e l’artista deve avere uno spirito irrazionale che dipinge immediatamente ciò che ha sognato, ciò che è parte del suo subconscio.
• Nel 1929, quando si avvicina al socialismo marxista, Bretón propone il secondo manifesto surrealista, mostrando anche una visione sociale, che peró non diverrá tema delle opere. Impone di aderire al movimento comunista e fornisce forti indizi teorici, senza soffermarsi sulle regole figurative.
• Quasi tutti i dadaisti hanno aderito al Surrealismo, probabilmente perché si riconoscevano nella ricerca della libertà, che anche loro portavano avanti per mezzo della libertà espressiva, e nell’importanza data all’irrazionalità.
• Ha una durata superiore a quella delle altre correnti avanguardiste (dura, infatti, per circa vent’anni).
• La prima mostra si tiene a Parigi nel 1925 e vi partecipano Arp, Ernst, Miró, Klee, Picasso, De Chirico e Duchamp.
• Il pittore non deve curarsi di quello che fa, rappresenta fedelmente il sogno fatto e poi lo cura nei colori.
• All’interno del Surrealismo si riconoscono due anime: quella figurativa (di Ernst, Magritte e Dalí) e quella non figurativa (di Miró).
• Due pratiche sono comuni tra i surrealisti: il frottage, inventata da Ernst, che consiste nel sovrapporre il foglio ad un oggetto e far rilevare la superficie, e la serie dei “cadaveri squisiti”, secondo cui il foglio veniva fatto passare di mano per più artisti che disegnavano varie forme e, alla fine, ottenevano l’opera.
• Come i dadaisti, lavorano molto anche nel campo della scultura (soprattutto Dalí) e creano una serie di oggetti che corrispondono ai ready-made dadaisti. Sostanzialmente, consistono nella voglia di dissacrare l’arte e di sottolineare l’irriverenza nei confronti dei temi proposti.

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