Il giuramento degli Orazi

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Testo

Jacques-Louis David, Il giuramento degli Orazi, 1784

Luigi XVI chiede un quadro che raffiguri la Battaglia degli Orazi contro Albalonga. Le fonti derivano da Tito Livio e da Corneille. In questo periodo vi è il cosiddetto Plutarchismo, da Plutarco, che scrisse “Vite parallele” in cui si metteva in corrispondenza un personaggio greco e uno romano.
Il tema del quadro è l’esaltazione delle virtù repubblicane. C’è lo scontro dei tre Orazi da un lato, che sono romani, e dall’altro tre uomini di Albalonga. In questa battaglia sopravvive solo un romano, quindi la vittoria è dei romani. Nel quadro il padre degli Orazi fa giurare ai figli fedeltà a Roma. David sceglie questo momento anziché la battaglia per mettere n risalto l’eroismo.
Spazio, tempo e azione derivano da Aristotele. Lo spazio è chiuso infatti è raffigurato il cortile della casa romana. Inoltre è usato lo stile dorico per mettere in risalto la virilità e la forza, mentre lo stilo ionico indicava la femminilità, quello corinzio indicava la verginità. Lo spazio è un cubo chiuso. La prospettiva è quella del 400 di Brunelleschi e Masaccio ovvero quella centrale. La geometria è rigida in quanto le linee del pavimento finiscono sulla base della colonna. L’immagine è costruita con perfetto equilibrio, con linee nette e colori freddi. I personaggi sono pochi ed ognuno occupa uno spazio.
Il quadro può essere diviso in tre riquadri distinti, segnati dai tre archi sullo sfondo. Anche se le scene possono sembrare separate sono unite invece dalla prospettiva.
Nel primo riquadro ci sono i tre fratelli Orazi. Sono visti di profilo così che sembrano quasi formare un corpo solo. Hanno le gambe leggermente divaricate in avanti, il braccio proteso. I loro lineamenti sono tesi, le espressioni sono concentrate: esprimono tutta la determinazione che li porta a sacrificare la loro vita per la patria. Le linee della posizione dei fratelli fanno intuire un’azione eroica e un clima forte. I tre corpi formano un triangolo con linee rette che fanno intendere qualcosa di saldo (il giuramento).
Al centro, nel secondo riquadro, c’è il padre. Ha un aspetto solenne. Ha in mano le tre spade che sta per consegnare ai figli dopo il loro giuramento. L’altra mano è sollevata in alto, a simboleggiare la superiorità del principio per il quale vanno a combattere: la difesa della patria e delle loro famiglie. Anche il padre assume la posizione del triangolo che rappresenta il clima forte.
Nel terzo riquadro ci sono le moglie degli Orazi con due figli. Sono accasciate ed addolorate anche se non compiono gesti di disperazione. Ma non piangono anche se sanno che qualcuno di loro non tornerà e che i loro figli rimarranno orfani, perché comprendono la necessità del sacrificio dei loro uomini. Le loro linee sono le uniche curve e inseriscono la retorica dei gesti in quanto sono esasperate. Le loro mani sono tese e abbandonate come chi ha perso ogni speranza. Mentre i bracci dei fratelli sono rigidi, tesi e dritti.
Attraverso l’abbraccio si anticipa sia il finale trionfante, ovvero la vittoria degli Orazi, sia quello tragico che conferisce un senso di protezione e affetto.
La luce che illumina la scena è netta e tagliente e deve inchiodare la materia. Essa proviene dalla finestra in alto.
Il soggetto utilizzato è l’esaltazione dell’eroismo. Eroi sono coloro che volontariamente scelgono di mettere a rischio la propria vita per il bene comune dei propri familiari e della propria terra. L’eroe, in questo quadro, ha caratteri di intensa virilità che contrastano con i molli caratteri dei tanti damerini che affollavano la società aristocratica del Settecento. Ma non è un attributo solo degli uomini. Eroiche sono anche le donne che devono pagare il prezzo del dolore. La differenza psicologica dei personaggi viene resa in forme visibile dalle loro pose: diritte e tese le linee che formano gli uomini, curve e sinuose le linee che disegnano le donne.
David abbandona del tutto quella sensazione di attimo fuggente che caratterizza tutta la pittura del Settecento rococò. Egli sceglie di rappresentare la vicenda secondo la tecnica del momento pregnante. Il momento eterno. Quel momento in cui la coscienza cambia per sempre per una scelta che non può più farci tornare indietro. Quel momento da consegnare per sempre alla storia.

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