teoria dei segnali

Materie:Riassunto
Categoria:Telecomunicazioni
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TEORIA DEI SEGNALI
Il segnale è una grandezza elettrica variabile nel tempo sulla quale viene caricata l’informazione.
Un segnale si dice determinato quando si conosce l’andamento del segnale ad ogni istante, mentre si dice aleatorio quando l’andamento non è noto e se ne conoscono soltanto alcune caratteristiche statistiche.
I segnali determinati vengono studiati con mezzi matematici mentre quelli aleatori con metodologie statistiche. In base alla propria forma d’onda, un segnale determinato può essere distinto in analogico e digitale.
Un segnale è detto analogico o continuo se, la forma d’onda che lo rappresenta è una funzione continua nel tempo cioè se può assumere in ogni istante un qualsiasi valore compreso tra un massimo ed un minimo.
Un segnale è detto digitale o discreto se, a istanti prefissati, può assumere un determinato valore fra una serie di valori possibili.
Un segnale è detto periodico se, a intervalli di tempo costanti, riprende a variare con le stesse modalità. La caratteristica di periodicità deriva dal fatto che il segnale assume valori uguali a intervalli di tempo uguali. L ’intervallo di tempo T prende il nome di periodo mentre il numero di periodi al secondo rappresenta la frequenza.
Un segnale determinato si dice a simmetria pari rispetto all’origine se s(t)=s(-t) o a simmetria dispari se s(t)=-s(-t).
Un segnale determinato si dice causale se s(t)=o per t

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