La teoria cellulare

Materie:Appunti
Categoria:Biologia

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Testo

La teoria cellulare (di Galbiati Roberto classe II Bs)

Nel 1665 il naturalista, Robert Hooke, vedendo con un rudimentale microscopio un pezzo di sughero, notò che questo presentava delle piccole cavità, piene d’aria, assomiglianti alle cellette di un alveare: queste cavità le chiamò CELLULE. Ma le cellule trovate da Hooke non erano delle vere e proprie cellule, siccome queste erano presenti nel sughero, il quale è composto da cellule vegetali morte. Allora successivamente altri studiosi, osservando dell’acqua stagnante notarono che queste non contenevano aria ma bensì un liquido, in seguito chiamato citoplasma, le quali oltre a essere delle più svariate dimensioni contenevano anche degli ORGANULI, i quali svolgono nella cellula le normali funzioni di metabolismo. Nel 1855 si arrivò alla formazione di una teoria cellulare che si basava sulla seguente definizione: la cellula è la più piccola entità di un vivente in grado di svolgere una vita autonoma.
La cellula per essere definita tale deve avere 3 caratteristiche:
1) è l’unità base dei viventi;
2) da una cellula si può originare un’altra cellula;
3) ha una sua determinata forma e delle proprie funzioni.
Successivamente si individuarono due tipi di cellule: PROCARIOTE ed EUCARIOTE.
Le prime non presentano un vero e proprio nucleo ma dei ribosomi; le seconde presentano un vero e proprio nucleo oltre a i ribosomi e altri numerosi organuli.

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