Scopi delle lavorazioni

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Testo

Scopi delle lavorazioni.
Le lavorazioni del terreno hanno lo scopo di creare e mantenere quelle proprietà fisico meccaniche, e chimico biologiche, che concorrono a creare la fertilità indispensabile per il favorevole svolgimento dei processi vegetativi delle piante.
Con le lavorazioni si ripristina la struttura del suolo allo sfruttamento delle sostanze nutritive.
Ad esempio, un terreno ben lavorato, possiede una elevata porosità e quindi risulta ben arieggiato ed ha una capacità superiore di trattenere l’acqua rispetto a un terreno sodo. Inoltre dato che l’aria contenuta nei pori è un cattivo conduttore termico, il terreno è meno esposto a escursioni termiche, e a perdite sotto forma di vapore acqueo. Inoltre l’infiltrazione dell’acqua nel terreno è agevolata, con un arricchimento della falda freatica, che nei periodi di siccità risale lentamente in superficie.
Altro vantaggio delle lavorazioni è la miglior distribuzione delle sostanze fertilizzanti, nonché la loro trasformazione in sostanze assimilabili dalle piante.
In ultimo ma non meno importante, le lavorazioni distruggono le malerbe, che altrimenti potrebbero causare gravi danni allo sviluppo delle piante.
Riassumendo le lavorazioni hanno lo scopo di:
• Ripristinare la struttura
• Favorire l’espansione radicale
• Arieggiare
• Favorire l’infiltrazione dell’acqua
• Ridurre le perdite d’acqua per evaporazione
• Interrare i concimi
• Rinettare il terreno dalle erbe infestanti
Classificazione delle lavorazioni
Le lavorazioni possono essere suddivise in:
• Primordiali o di messa in coltura
• Ordinari o periodici
➢ Di dirompimento
➢ Di maturamento
➢ Di colturamento
Lavori primordiali
Sono quelle lavorazioni che vengono eseguite per mettere a coltura un terreno incolto o comunque non coltivato da molto tempo.
Sono quindi i primi lavori che si devono compiere nelle zone di bonifica o in quelle disboscate.
I lavori primordiali si suddividono in:
➢ Spietramento: consiste nel ripulire il terreno dalla frazione grossolana dello scheletro(es. ghiaia, ciottoli); è un lavoro molto importante nei terreni di tipo alluvionale, in quanto questi posseggono uno scheletro molto abbondante.
➢ Decespugliamento e disboscamento: consiste nell’asportare eventuali cespugli ed alberi presenti nel terreno da mettere in coltura. Molto importante nei terreni appenninici e montani.
➢ Deceppatura: è un operazione secondaria al decespugliamento e disboscamento in quanto consiste nella rimozione dei ceppi rimasti dopo le lavorazioni.

Lavori ordinari o periodici
Hanno la funzione di mantenere o ristabilire, nello strato coltivato, quelle proprietà fisico meccaniche e chimico biologiche necessarie al normale sviluppo delle piante. Ripristinano cioè le proprietà che il terreno ha acquistato con i lavori primordiali.
Lavori di dirompimento.
Consistono nella rottura del terreno sodo. Sono lavori di dirompimento:
• Scasso e aratura: per scasso si intende una lavorazione profonda(60 –150 cm), a differenza dell’aratura che è una lavorazione più superficiale (40 –60cm).
• Scarificatura: E’ una lavorazione che effettua un taglio verticale del terreno senza modificare i vari strati. Eseguendo una aratura dopo la scarificatura si ottiene uno strato superficiale arato, e quello sottostante tagliato in modo da favorire il drenaggio dell’acqua.
• Lavori di maturamento: sono le operazioni che si fanno seguire ai lavori di dirompimento per completare la preparazione dello strato attivo in modo da raggiungere il necessario grado di sminuzzamento, di permeabilità, e di porosità, e eliminare le infestanti. I lavori di maturamento precedono la semina o la messa a dimora delle piante.
I lavori di maturamento sono:
➢ Erpicatura: è il lavoro eseguito dagli erpici con lo scopo di ridurre le dimensioni delle zolle, frantumandole e spianandole.
➢ Estirpatura: è il lavoro eseguito con l’estirpatore, il quale opera lo sminuzzamento dello strato inferiore dello strato aratro, e toglie le erbe infestanti con il loro apparato radicale.
➢ Fresatura: è il lavoro eseguito con la fresatrice la quale opera una azione triturante e sminuzzante superiore a quella effettuata dagli erpici e dagli estirpatori.
➢ Ripuntatura: consiste nell’intaccare la suola di aratura. Risulta inutile qualora sia già stata effettuata una scarificatura.
➢ Rullatura: è l’operazione che consente di perfezionare lo sminuzzamento del terreno e il suo assestamento.
• Lavori di colturamento: Sono lavorazioni che si eseguono con la presenza delle piante e hanno lo scopo di mantenere le proprietà acquisite con i lavori precedenti, oppure di soddisfare particolari esigenze colturali.
I lavori di colturamento sono:
➢ Rullatura:la rullatura, oltre ad essere un lavoro di maturamento per la sua azione comprimente, si può inserire anche tra i lavori di colturamento;si esegue infatti subito dopo la semina per compattare il terreno attorno al seme.
➢ Sarchiatura: consiste nello smuovere il terreno attorno alle piante per distruggere eventuali piante infestanti e smuovere il terreno rompendo i capillari che si sono formati.
➢ Rincalzatura: consiste nell’avvicinare al piede delle piante un certo quantitativo di terra.
➢ Tritatura: consiste nel triturare con determinate macchine i residui di una coltura o i rami di una potatura.

Strumenti per le lavorazioni del terreno
Gli strumenti per le lavorazioni possono essere classificati come segue:
• Rovesciatori: aratro, vangatrice, vanga
• Discissori: scarificatori, ripuntatori: erpici, estirpatori
• Rimescolatori
➢ Folli: aratri a dischi, erpici a dischi
➢ Comandati dalla presa di potenza: fresatrice, zappatrice rotativa
• Misti: aratro ripuntatore
• Speciali: livellatrice, apripista, ruspe, trita sarmenti rulli.
Proprietà dinamiche del terreno.
Le proprietà dinamiche del terreno sono quelle che ne caratterizzano il comportamento di fronte agli utensili destinati alla sua lavorazione, fra i quali primeggiano per importanza gli organi operatori dell’aratro,
Le principali proprietà del terreno sono:
• Attrito
• Adesione
• Resistenza al taglio o tenacità
• Resistenza alla compressione
• Coesione
• Plasticità

Attrito e adesione.
L’attrito è la resistenza allo scorrimento di un corpo solido su un terreno secco e quindi privo di adesione.
Valore dell’adesione
Un terreno è agevolmente lavorabile quando l’adesione è compresa fra 0.15 e 0.30 kg/dm2, mentre appena si oltrepassa tale limite le difficoltà di lavorazione aumentano rapidamente.
La resistenza allo scorrimento tra metallo e terreno dipende dalla pressione, dalla struttura, e dal contenuto di umidità nel terreno.
Resistenza al taglio o tenacità
Nei terreni plastici, qualunque sia il grado di plasticità, il valore della resistenza al taglio è proporzionale alla pressione cui il campione è sotto posto.
Resistenza alla compressione
Tale resistenza è massima entro il grado di umidità di consistenza plastica.
Coesione
La coesione è la capacità che hanno le particelle di un corpo di attrarsi reciprocamente e di rimanere unite per opera di forze di vario genere
Plasticità
E’ la capacità che ha un terreno di assumere in base all’umidità determinate forme.I più importanti terreni plastici sono in genere quelli argillosi.
Colore giacitura ed esposizione.
Il colore dei terreni dipende dai fattori pedogenetico, dalla ricchezza di sostanza organica e dai composti del ferro.Importante soprattutto per il fatto che il colore influenza la temperatura del terreno .
La giacitura è l’inclinazione del terreno rispetto ad un piano orizzontale.
L’esposizione del terreno è importante per quanto riguarda i raggi solari. Più l’incidenza dei raggi solari si avvicina ad una perpendicolare col terreno, maggiore sarà l’assorbimento del terreno.

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