Unificazione territoriale dell'europa nel XIII secolo

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Testo

Unificazione territoriale dell’Europa nel XIII sec.

In seguito al declino del potere imperiale e del papato assistiamo in Italia ad un aumento dei poteri locali sorti già nei tre secoli precedenti.
Una prima divisione della penisola riguarda l’Italia centro-settentrionale dove i comuni e le signorie erano ormai una realtà consolidata.
Al centro troviamo lo Stato Pontificio, che dopo il trasferimento della sede ad Avignone, aveva creato gli spazi per la diffusione di nuovi comuni; nel sud l’italia si presenta divisa nel regno di Sicilia e di Napoli, ancora sotto Normanni e Svevi. Inoltre l’Italia era teatro di continui conflitti interni fra città vicine e rivali che insieme all’intensificarsi della politica espansionistica hanno avviato il processo di semplificazione della geografia politica italiana.
Alcune aggregazioni territoriali formate verso la metà del XIII secolo sono: Milano sotto i Visconti, Verona con i della Scala, Padova con i da Carrara e Mantova con i Gonzaga.

Per arrivare ad una stabile divisione della penisola italiana bisogna aspettare la fine del conflitto tra il ducato di Milano e la repubblica di Venezia che avvenne con la pace di Lodi nel 1454 con la quale Milano manteneva i suoi possedimenti in Lombardia e Venezia acquistava Brescia e Bergamo. In seguito anche gli altri Stati italiani aderirono a questa pace con la quale si impegnavano a cessare i conflitti e a mantenere inalterati i confini per venticinque anni.
?Questo pose fine alle guerre espansionistiche e sancì la nuova geografia politica Italiana nella quale troviamo un gruppo ristretto di Stati di dimensione regionale quali: la repubblica di Venezia e il ducato di Milano nel settentrione; la repubblica di Firenze in Toscana; lo Stato della Chiesa nell’Italia centrale e il regno di Napoli nel sud. Esistevano comunque altre formazioni territoriali minori.
Oltre all’Italia anche la penisola Iberica semplificò la sua geografia politica portando alla costituzione di Spagna e Portogallo.
La Spagna infatti era divisa nei quattro regni cristiani di Castiglia, Aragona, Portogallo e dal piccolo regno musulmano di Granada. Questi regni erano continuamente in lotta tra loro: la Castiglia cercava di annettere il Portogallo, L’Aragona cominciò una politica espansionistica verso il Portogallo mentre la Navarra veniva assorbita nell’orbita francese.
La completa unificazione Spagnola avvenne in seguito al matrimonio tra Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia. Questo evento riunì la forza dei due regni Iberici e l’occupazione di Granada pose fine ai possedimenti musulmani in Spagna.

Diversa era la situazione per la Francia dove, in seguito alla guerra dei cento anni combattuta contro l’Inghilterra , abbiamo la liberazione del territorio nazionale dagli inglesi. Con ciò si può dire che la Francia aveva riconquistato il ruolo di grande potenza europea.

La monarchia inglese risultò sconfitta, ma la perdita dei suoi possedimenti in Francia eliminava gli antichi legami con la sua origine Normanna: non più coinvolta nelle vicende continentali, l’Inghilterra restò confinata nel suo territorio insulare, ponendo le premesse per sviluppare la flotta marittima e con essa il suo futuro ruolo di potenza mondiale.

Possiamo concludere che il frazionamento al quale abbiamo assistito per l’Italia indica l’instabilità del territorio italiano a differenza di Francia ed Inghilterra che nonostante la divisione in stati sono riusciti a mantenere l’unità nazionale e nel corso dei secoli, a diventare le maggiori potenze europee.

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