Tema sul concetto di labirinto

Materie:Altro
Categoria:Storia

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Testo

Un labirinto perso nei suoi meandri

Il labirinto può essere paragonato alla nostra vita infatti in entrambi si incontrano avversità e vi è la ricerca di uno scopo finale, nella vita il successo e nel labirinto il ritrovamento del percorso che porta all’uscita; per raggiungere questi obiettivi è necessario scovarne il filo logico.

La simbologia del labirinto era usata fin dai tempi più remoti, quest’ultima era rappresentata sotto diverse forme; tra questi ricordiamo dischi solari ed ellissi (che rappresentavano il moto dei pianeti), ma soprattutto in forma spirale caratterizzata da ampie volute che convergevano al centro.
Tale figura veniva spesso associata alla fertilità, all’acqua e al culto della dea Madre.
Anche la natura ci ha consegnato molteplici elementi che riconduciamo al labirinto, ad esempio il Nautilius Pompilius, la chiocciola e la conformazione del cervello umano; da tutti ne ricaviamo figure di anse e di volute.

Varie sono le interpretazioni che l’uomo ha dato al labirinto ne possiamo analizzare alcune:
un tempo rappresentava il percorso spirituale attraverso il quale si poteva avere l’evoluzione del proprio spirito poi però soprattutto negli ultimi anni, attraverso i gruppi New Age, il labirinto è divenuto uno strumento capace di far sviluppare l’emisfero destro del nostro cervello (memoria,creatività,etc.) e metterlo in correlazione con l’altro (parte che regola la nostra razionalità).
Ma è soprattutto nell’antichità che il labirinto trova la sua consacrazione e massima notorietà come elemento decorativo che ritroviamo nella stragrande maggioranza delle cattedrali gotiche come quella francese di Charter (mosaico circolare con diametro di 12m.).
Questo doveva simboleggiare il percorso penitenziale del cristiano verso la salvezza.

Tra i numerosi labirinti esistenti in forma muraria è degno di nota quello cretese costruito dall’architetto ateniese Dedalo sotto commissione del re miceneo Minosse per tenere prigioniero il Minotauro.
Un altro modello di labirinto fu edificato dalla civiltà Inca per conservare il proprio tesoro, caratterizzato da cunicoli sotterranei pieni di trappole che si diceva andassero dalla città di Lima fino alla cordigliera delle Ande.

Tuttavia quello che certamente è di maggior intrigo è un mitico labirinto costruito dagli Egizi nel 2000 a.C. .
Questo sorgeva nei pressi di un lago artificiale alimentato dalle acque del Nilo e dove erano stati edificati numerosi canali artificiali.
Dell’edificio abbiamo varie testimonianze, tra le quali spicca quella dello storico greco Erodono. Dalle sue citazioni comprendiamo la grandiosità della struttura che si estendeva per una superficie totale di 70.000 m2 suddivisi in due piani e composta da circa 3.000 stanze.
Viene inoltre sottolineata la ricchezza di elementi decorativi e si sbilancia anche con un paragone con le piramidi, a favore del labirinto, evidenziandone la sua assoluta unicità.
Si ha però una disputa su chi fosse il vero committente di tutto ciò, c’è chi afferma il nome di Amenemhat III e chi indica più nomi.
Fu probabilmente tale costruzione a portare ispirazione a Dedalo.

Concludendo è però certo che un edificio così imponente non possa sparire nel nulla senza lasciare tracce, bisogna quindi porci dei quesiti sulla vera esistenza di questo labirinto citando anche lo storico fenicio Sanconiatone che diceva: “la verità a volte appare incredibile e la falsità vera”questo accade quando i racconti, nel tempo, passano di bocca in bocca subendo sempre maggiori cambiamenti divenendo menzogne.

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