Storia di Roma dal II al IV secolo

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Testo

L'IMPERO BUROCRATICO-MILITARE E I SUOI NEMICI: IL II E IL IV SECOLO
1. L'IMPERO ACCERCHIATO
Gli ultimi anni del principato di Marco Aurelio avevano visto accadere una serie di eventi destinati a scuotere le fondamenta della società imperiale:
1) spopolamento dovuto alla grande epidemia di peste
g
diminuzione della produzione agricola e artigianale
d
rapido aumento dei prezzi
r
crisi inflazionistica
2) rinnovata aggressività dei barbari del nord che Marco Aurelio aveva contenuto, ma non sconfitto
PRIMA
• L'impero costituisce più l'unica grande organizzazione statale del mondo occidentale
• Ai suoi confini stanno solo regioni naturalmente impervie e abitate da popoli piccoli e irrequieti
• La sua espansione è limitata soltanto dalla difficoltà di finanziare grandi spedizioni
• Il limes di Adriano appare come una libera scelta ==> rinunciare ad un'ulteriore espansione per rafforzare la struttura dell'impero
ORA, III SECOLO
• Il limes di Adriano appare come il baluardo di una fortezza assediata e costretta a difendersi
• Indebolimento dell'economia all'interno
NASCITA DEL NUOVO REGNO PERSIANO
Il regno dei Parti:
• aveva stabilito un tacito patto di non aggressione con l'impero
• nel 226 cadde sotto il controllo della dinastia persiana dei Sassanidi

• bellicosa aristocrazia terriera
• dotata di un forte esercito, il cui potenziale d'urto era costituito dalla cavalleria corazzata
• voleva restaurare il grande regno di Dario e Serse
D
liberare dall'impero romano la Siria, l'Asia minore e l'Egitto
l
erano perennemente in guerra contro l'impero

vedeva sorgere una grande potenza
260 = lo stesso imperatore Valeriano venne sconfitto e catturato dai persiani
LE FEDERAZIONI BARBARICHE
I barbari:
• non costituiscono più un agglomerato di piccole tribù guerriere
n
Si formano grandi confederazioni sotto la guida dei popoli più numerosi e forti

leghe dei Goti, dei Franchi, degli Alemanni
A
alla testa sta un'aristocrazia guerriera
u
le ricche città e le fertili terre dell'impero sono un invitante bottino
• provengono dalle regioni tra la Germania e la Scandinavia e dalle pianure dell'Europa centro-orientale
• sono spinti verso l'impero dalla pressione di altre popolazioni (Unni) che provengono dall'Asia centrale
Il senso dell'assedio ai confini si esprime in un fatto molto simbolico:
270 = l'imperatore Aureliano erige una nuova cinta di mura intorno a Roma
n
dai tempi di Annibale ma la capitale aveva pensato di doversi difendere
Lo stato di guerra alle frontiere è inevitabile e permanente

• l'impero appare ai suoi nemici come un immenso serbatoio di terre e di ricchezze
• nei rari momenti in cui l'impero riesce ad assumere l'offensiva, trova buoni bottini
SECESSIONE E RIVOLTE
Lo stato deve difendersi da:
1) accerchiamento esterno
2) frequenti secessioni di province di frontiera

preferiscono organizzare da sole la difesa o il compromesso con i nemici

• il generale Postumo fonda uno stato autonomo in Gallia, Spagna e Britannia
• nasce in Siria il regno semi-indipendente di Palmira
r
bisogna sottomettere i rivoltosi e riunificare lo stato
3) problemi sociali all'interno:
• rivolte di contadini esasperati dall'inflazione e dall'oppressione fiscale
• il cristianesimo dilaga in Oriente e nelle maggiori città imperiali

sta unificando i contadini e i ceti urbani medi in una fede religiosa tenacemente ostile a riconoscere la divinità del sovrano
RAFFORZAMENTO DELL'APPARATO STATALE
Di fronte a queste sfide, le dimensioni dell'apparato burocratico e militare accrescono continuamente
D
decisivo rafforzamento degli apparati centrali, anche contro le aristocrazie locali e gli stessi interessi senatori
o
enorme aumento del loro costo complessivo
e
pressione fiscale
La maggior parte degli imperatori del III secolo:
• sono generali
• vivono presso le truppe ai confini
• compiono rari viaggi nella capitale

il governo civile è delegato all'amministrazione statale
LE RIFORME MILITARI E I LORO COSTI
Verso la metà del III secolo l'imperatore Gallieno compie la vera riforma
v
1) le tradizionali legioni furono rafforzate da:
• aggiunta di un grande corpo centrale di cavalleria
g
• opera direttamente agli ordini dello stato imperiale
• è in grado di intervenire rapidamente in ogni punto minacciato dei confini
• arruolamento di mercenari (barbari)
2) il comando delle legioni fu tolto ai senatori e affidato a militari di professione (spesso barbari)
3) all'esercito stanziato ai confini vennero aggiunti nuovi reparti destinati al presidio e al controllo delle città
• Questa macchina militare ottenne una serie di successi importanti
• Il costo del suo mantenimento è raddoppiato
DIVINIZZAZIONE E DISPOTISMO DELL'IMPERATORE
• Si accentua il carattere divino dell'imperatore; il potere imperiale si presenta come derivato da:
• investitura divina
• acclamazione dei soldati dal campo
• Il governo dell'imperatore deve essere assoluto e dispotico, perché deve avere un comando abbastanza forte per governare in un paese sconvolto da crisi interne ed esterne
v
l'assolutezza del potere imperiale richiede che chi lo detiene:
• sia di natura divina
• sia chiamato ad esercitarlo dalla divinità
d
Agli inizi del II secolo imperatori come Caracalla ed Elagabalo impongono a corte l'adorazione della propria persona secondo lo stile orientale
• Gli imperatori incoraggiano la diffusione di una religione unificata che ha al vertice il dio Sole

questa rivoluzione religiosa è portata a termine dall'imperatore Aureliano la cui sovranità divina assume aspetti quasi faraonici
LA POLIZIA E IL FISCO
Il potere assoluto del principe:
• si basa sull'investitura congiunta della divinità solare e dell'esercito
• viene esercitato attraverso la polizia segreta

• nuovo strumento di controllo della società
• si sviluppa durante il III secolo, fino ad arrivare al culmine con Costantino
• i suoi agenti:
• riferiscono alla corte ogni comportamento privato o pubblico potenzialmente pericoloso
• eliminano direttamente i veri o presunti avversari del governo imperiale
• si rafforza ulteriormente l'amministrazione fiscale

il suo ruolo diventa sempre più importante man mano che cresce la difficoltà di far fronte al costo accresciuto del funzionamento dello stato
• imperatore divinizzato
• potente esercito
• polizia segreta
• fiscalità

quadro dell'impero nel II secolo
q
• profonda crisi economica
• grande sforzo del potere imperiale per farvi fronte
2. CRISI ECONOMICA E REGRESSIONE SOCIALE NEL II SECOLO
L'impero è in una situazione economica assai difficile:
1) la peste aveva spopolato le campagne

la produzione è ridotta

aumento dei prezzi

il valore reale (capacità di acquisto) del salario diminuì del 50%
2) le guerre di Marco Aurelio avevano vuotato le casse dello stato
3) bisognava far fronte alle crescenti esigenze dell'esercito
SVALUTAZIONE, INFLAZIONE E CONTROLLO DEI PREZZI
L'aumento dei prezzi provocò rapida spinta inflazionistica (Settimo Severo); i soldati reclamavano un aumento della paga e le casse dello stato non erano in grado di farvi fronte
n
• Settimo Severo decise di:
• dimezzare il contenuto d'argento del denaro
• mantenere il salario sui valori "normali"
• Questa riforma:
• non toccava gli interessi dei senatori e dei latifondisti (ricchezze in oro)
• toccava i commercianti, gli artigiani e i soldati che venivano retribuiti in argento
e
gli imperatori del III secolo tentarono a più riprese di imporre:
• un calmiere ai prezzi
• un rapporto di scambio tra denario e moneta aurea che non corrispondeva al reale valore del loro contenuto metallico
o
questa politica non riuscì ad evitare:
• un drastico impoverimento delle masse urbane e contadine
• che all'estero lo svalutato denario non venisse più accettato
RETRIBUZIONI E TASSE IN NATURA
La scarsa efficacia di:
• calmieri dei prezzi
• difesa del denario

rischiava di spingere alla rivolta i due gruppi sociali più importanti:
• plebe urbana
• soldati
Nei confronti di entrambi gli imperatori ricorsero alla distribuzione di beni in natura (cibo)
)
lo stato non poteva acquistare con i denarii svalutati le ingenti derrate agricole necessarie a questa politica

si sviluppò una nuova politica, gestita dalla "annona militare" ==> buona parte delle tasse doveva venire pagata direttamente in prodotti naturali
DALL'ECONOMIA MONETARIA A QUELLA NATURALE
Questo significava un regresso economico: il pagamento di tasse e salari in natura significava tornare all'economia naturale dei vecchi imperi dell'Oriente
t
rovesciare massicciamente sulle campagne il peso del mantenimento della popolazione urbana e dell'apparato burocratico-militare
DA RICORDARE CHE
La quota di prodotto da versare all'annonia era determinata una volta per tutte senza riguardo al raccolto effettivamente ottenuto
LA RIFORMA DI DIOCLEZIANO
Fine del III secolo
La legislazione fiscale e sociale di Diocleziano irrigidì ulteriormente questa situazione.
• Per assicurare al fisco un gettito regolare di prodotti in natura
• Per evitare l'abbandono delle campagne da parte dei contadini

Diocleziano effettuò in tutto il territorio censimenti di:
• coloni agricoli
• terre coltivabili

diventava possibile calcolare l'unità fiscale di ogni regione ==> la "testa" di ogni colono e la relativa unità di terreno coltivabile che gli spettava (capitatio-iugatio)
)
ogni regione doveva fornire:
• un tributo fiscale pari alla somma dei coloni che vi erano stati censiti (tassa annonaria)
• la quantità di soldati da inviare alle leve imperiali (tassa di sangue)
)
i contadini non dovevano abbandonare la terra sulla quale erano stati censiti ==> anticipazione dei servi della gleba
CONDIZIONE SERVILE DEI CONTADINI LIBERI: COLONI E "PATRONI"
La nuova condizione del contadino si avvicinava a quella dello schiavo
L
progressiva diminuzione dell'importanza della schiavitù nell'economia del mondo antico:
1) gli schiavi scarseggiavano perché:
• era difficile procurarseli all'estero
• all'interno era impossibile ridurre nuove popolazioni in schiavitù dopo che l'editto di Caracalla (212) aveva concesso la cittadinanza romana a quasi tutti i sudditi dell'impero
2) la riduzione delle masse contadine ad una situazione quasi servile diminuiva l'interessa a procurarsi schiavi

i contadini (coloni) accettavano il patronato dei grandi proprietari terrieri
• La progressiva scomparsa della differenza tra contadini liberi e schiavi
• La progressiva scomparsa della schiavitù

• riportavano la società imperiale alla situazione degli antichi imperi orientali
• preparava l'avvento del feudalesimo medioevale
CORPORAZIONI E CASTE
• L'imperatore Aureliano aveva trasformato i collegia (organizzazioni degli artigiani e dei marcanti urbani) in strutture para-militari coatte e obbligatorie
• I contadini erano legati alle terre di origine
• Il mestiere di soldato era diventato quasi ereditario
e
la società imperiale veniva trasformandosi in un sistema di caste e corporazioni in cui ognuno era fissato alla condizione familiare
3. RESISTENZA E TRASFORMAZIONE: GLI IMPERATORI DEL III SECOLO
• Durante il principato di Commodo si scatena una crisi inflazionistica con le sue conseguenze sociali:
• rivolte di contadini e schiavi in Gallia
• i contadini e gli schiavi si danno al brigantaggio
• inquietudine della plebe romana

• Commodo:
• impone un calmiere dei prezzi
• attua una politica di provvidenze verso la plebe
• L'aristocrazia gli rimprovera la tendenza al potere assoluto
• Cade vittima di una congiura di palazzo ad opera del senato
• Fu eletto Pertinice il quale:
• era deciso a risanare le finanze dello stato
• rifiutò ai pretoriani i donativi che essi pretendevano
• venne ucciso dai pretoriani
• I pretoriani fanno imperatore Didio Giuliano che fu ucciso da Settimio Severo
• Settimio Severo viene proclamato imperatore dagli ufficiali delle legioni di confine
IL PRINCIPATO DI SETTIMIO SEVERO
Avviò delle trasformazioni:
• il corpo dei pretoriani venne sciolto e ricostruito con i fedeli legionari illirici
i
l'esercito assumeva direttamente il controllo su Roma
• furono aumentate le paghe dei soldati
• furono assegnate ai soldati terre di cui percepire le rendite
• permise ai soldati di vivere al campo con le mogli
• Settimio Severo intraprese una spedizione contro i Parti
o
l'oro che vi venne catturato servì a rinsanguare per qualche anno le casse dell'impero
CARACALLA E L'ESTENSIONE DELLA CITTADINANZA
• A Severo succedette Caracalla che soppresse la distinzione tra cittadini romani e provinciali
s
la supremazia economica ed intellettuale si era spostata dall'Italia alle grandi province
a
tutti i sudditi dell'impero furono considerati cittadini a parità di diritti e di doveri ad esclusione dei contadini di condizioni servili

trasformazione dell'Italia in una provincia come le altre
DA ELAGABALO A MASSIMINIO: IL CULTO SOLARE
• Elagabalo:
• Fu proclamato imperatore dalle truppe
• riprende la politica di Caracalla
• introduce a Roma il culto del Sole
• è il primo sacerdote del dio Sole
• rifiutava la guerra
• fu ucciso dai pretoriani
• I pretoriani proclamano imperatore Severo Alessandro:
• all'esterno si forma il regno persiano dei Sassanidi
• all'interno:
• venne consolidato il corpo del diritto romano ad opera del grande giurista Ulpiano
• vennero rafforzate le frontiere germaniche
• fu accettato il consolidamento della chiesa cristiana
• si tentò di ridurre il peso insopportabile delle tasse
• fu ucciso da Massiminio, un generale delle legioni
• Massiminio fu eletto imperatore, che attuò una politica esattamente opposta a quella di Severo Alessandro

IL PROBLEMA DEI GOTI E DEI PERSIANI DA DECIO A VALERIANO
• Diventa imperatore Gallo:
• cede ai Goti accettando di pagare loro un tributo annuo

per la prima volta l'impero romano diventa tributario di una popolazione barbarica
• i confini crollano:
• i Goti giunsero ad Efeso e poi a Tessalonica (Salonnnico)
• bande di Franchi e di Alemanni dilagarono attraverso la Gallia fino in Spagna
• i Persiani giunsero ad Antiochia in Siria
• la peste torna ad infierire sull'impero
• Diventa imperatore Valeriano che viene fatto prigioniero dai persiani
GALLIENO: SECESSIONE DI PALMIRA E DELLA GALLIA
• Sale al potere Gallieno:
• durante il suo regno:
• lo stato di Palmira si costituì in regno autonomo
• il generale Postumo fonda uno stato della Gallia, della Spagna e della Britannia, con capitale a Treviri
• viene ucciso dai suoi ufficiali
I RESTAURATORI DALMATI
• Sale al potere Valerio Claudio; durante il suo regno ci furono i restauratores

serie di generali di origine dalmata che avevano il compito di restaurare l'impero
• Diventa imperatore Aureliano che:
• dovette sgombrare la Dacia
• rifiutò il tributo ai barbari
• riannesse il regno di Palmira e lo stato delle Gallie
• venne ucciso in una spedizione contro i persiani
• Le truppe d'oriente acclamano Aurelio Probo che concesse a numerose popolazioni barbariche di stanziarsi ai confini dell'impero

spera di diminuirne l'aggressività. Questa politica è destinata a fallire
L'IMPERO DI DIOCLEZIANO
• E' eletto dalle legioni il dalmata Diocleziano che:
• riuscì a domare rivolte in Gallia, Britannia, Egitto e Persia
• scatenò una nuova persecuzione contro la Chiesa cristiana, che rappresentava uno stato nello stato
• riorganizzò profondamente la struttura politica dell'impero, nel tentativo di:
• migliorare la difesa delle frontiere
• togliere il meccanismo delle successioni all'arbitro delle truppe dei pretoriani e del senato
LA TETRARCHIA
Sotto il regno di Diocleziano, l'impero venne diviso in due parti:
1) quella orientale:
• con capitale a Nicomedia
• retta da Diocleziano con il titolo di Augusto
• vice-imperatore con il titolo di Cesare era Galerio
2) quella occidentale:
• con capitale a Milano
• retta da Massimiano con il titolo di Augusto
• vice-imperatore con il titolo di Cesare era Costanzo Cloro

I cesari:
• erano destinati a succedere agli augusti
• avrebbero nominato a loro volta due cesari
Per collaudare questo sistema di successione, Diocleziano e Massimiano abdicarono
D
guerre di eredità
Costantino:
• era augusto di occidente voluto dalle truppe della Gallia e legittimo erede
• sconfisse Massenzio (augusto di occidente voluto dai pretoriani)
• si impadronì della parte occidentale dell'impero
• dopo qualche anno recuperò anche la parte orientale
r
la tetrarchia è cancellata
4. IL IV SECOLO: RESTAURAZIONE E DISGREGAZIONE
L'opera di Costantino segnò una svolta nel senso delle innovazioni che delle restaurazioni
L'EDITTO DI COSTANTINO
Le più importanti innovazioni è stato:
• riconoscimento ufficiale del cristianesimo

concesso con l'editto di Milano del 313
• trasformazione progressiva del cristianesimo in religione e chiesa dello stato imperiale
La conversione di Costantino (e dell'impero) si possono spiegare partendo dalla conversione del cristianesimo ai valori, alla cultura e all'organizzazione dello stato imperiale
CONVERSIONE DELLA CHIESA CRISTIANA ALL'IMPERO
Da tempo il cristianesimo non è più:
• fede di protesta
• legato agli strati poveri della società
Ora:
• è saldamente impiantato nelle città dell'impero
• aveva reclutato i cittadini agiati degli strati intermedi
• era profondamente penetrato anche nell'aristocrazia (conversione delle grandi signore)

chiesa cristiana = organizzazione potente, efficiente e ricca, dotata di proprie banche

la ricchezza della chiesa:
• cresceva costantemente
• le consentiva di:
• assegnare una cospicua retribuzione fissa ai suoi funzionari
• svolgere un'attiva opera di beneficenza a vantaggio dei suoi affiliati

possono riscattare i loro correligionari caduti prigionieri dei barbari
POTERE DEI VESCOVI
• Disgregazione dell'amministrazione imperiale
• Imperatori costantemente impegnati ai confini

il vescovo cristiano diventa la maggiore autorità civile nelle città dell'impero

i vescovi e la chiesa finirono per:
• identificarsi con gli interessi della società imperiale
• mettersi al servizio della sopravvivenza della società imperiale
A LIVELLO CULTURALE si diffuse la convinzione che:
• il meglio della tradizione classica era pienamente compatibile con l'insegnamento cristiano
• la tradizione classica poteva venire salvata solo grazie alla sua conciliazione con l'insegnamento cristiano

testimone = retore cristiano Lattanzio, pedagogo del figlio di Costantino
CONVERSIONE DELL'IMPERO: IL CRISTIANESIMO RELIGIONE DI STATO
A Costantino apparve chiaro che per la sopravvivenza dell'impero era necessario l'appoggio dei cristiani

erano disposti a concederlo, proprio in ragione di:
• la sua base sociale
• la sua cultura
che la inducevano a condividere fino in fondo le sorti dell'impero
INTERVENTO IMPERIALE NELLE QUESTIONI RELIGIOSE
• In cambio di questo appoggio la chiesa esigeva di diventare l'organizzazione religiosa di stato
• Questo processo fu avviato da Costantino

• concesse l'esenzione fiscale ai membri della "chiesa universale" (catholica ecclesia)
• discriminò le posizioni ortodosse da quelle eretiche

beneficiavano dell'esenzione non godevano dei benefici imperiali
n
serie costante di interventi imperiali per:
• definire l'ortodossia cattolica
• imporne l'osservanza
SUPREMAZIA DEL VESCOVO DI ROMA
• Nella lotta per l'ortodossia, l'imperatore appoggiò il vescovo di Roma

la sua supremazia finì per imporsi su tutta la chiesa
• L'accordo fra imperatore e papa era rivolto a sconfiggere le correnti del cristianesimo che erano rimaste legate all'intransigenza e al rigore delle origini
• Costantino concesse:
• ai tribunali ecclesiastici la capacità di pronunciare sentenze in giudizi pubblici
e
li integrò nella giustizia statale
• ai vescovi le prerogative di governo sulle città, simili a quelle dei governatori statali
• Incominciò parallelamente la repressione contro i culti "pagani"
• Tutto questo toccava solo marginalmente il ceto senatorio:
• restava legato alla religione tradizionale
• non aveva alcun motivo di opposizione a Costantino
RESTAURAZIONE SOCIALE DI COSTANTINO
Costantino:
• operò una straordinaria restaurazione economico-sociale
r
restituì all'aristocrazia latifondista tutti i privilegi che gli imperatori del III secolo le avevano sottratto
il loro problema era stato quello di far fronte all'inflazione e alle enormi spese statali

ripetuti tentativi di:
• calmierare i prezzi
• imporre una valutazione del denario argenteo superiore al suo valore metallico reale
• abbandonò questa politica
ARRICCHIMENTO DEI LATIFONDISTI E IMPOVERIMENTO DEI CETI POPOLARI
Costantino:
1) rinunciò alla difesa del denario

svalutazione

rovina per i piccoli mercanti, gli artigiani e i plebei che venivano pagati in denarii
2) introdusse una nuova moneta aurea, il solidus
s
• divenne il pernio dell'economia imperiale
• avvantaggiò i senatori latifondisti, che potevano pagare le loro imposte:
• in natura
• in oro

un numero sempre maggiore di piccoli proprietari doveva accettare il loro patrocinio
l
la politica di Costantino determinò un drastico allargamento del divario fra:
• ricchi sempre più ricchi
• poveri sempre più poveri
POTERE DEI LATIFONDISTI, DECLINO DELLE CITTA'
La restaurazione sociale determinò una drastica ristrutturazione dei poteri nella società imperiale

i grandi latifondisti di ceto senatorio:
• vivevano nelle villae al centro delle loro proprietà
• assumevano direttamente le cariche di governatori e di giudici dei loro territori
• garantivano all'amministrazione:
• il pagamento delle imposte da parte dei loro coloni
• il mantenimento dell'ordine
• esercitavano un potere assoluto sui suoi domini
• le villae erano autosufficienti

le città andavano spopolandosi e decadendo
DISTACCO DEL LATIFONDO DALLO STATO IMPERIALE
Il potere assoluto determinò:
• spopolamento delle città
• progressivo disinteresse da parte dei latifondisti nei riguardi dello stato imperiale
n
disgregazione dello stato imperiale (fine del IV secolo)
• La parte orientale fu in grado di reggere allo sfacelo per la maggiore diffusione e prosperità delle sue città
• La parte occidentale si disgregò rapidamente in una molteplicità di domini latifondisti di tipo quasi "feudale"

Questa progressiva differenziazione fra oriente ed occidente fu avviata da Costantino, perché egli fondò una "nuovo Roma" in Oriente, trasformando Bisanzio in Costantinopoli

la plebe di questa città godeva degli spessi benefici di quella romana
5. IL IV SECOLO: VERSO LA SCISSIONE DELL'IMPERO
• Alla morte di Costantino (337) vennero eletti Augusti i suoi 3 figli:
• Costantino II = ucciso da Costanzo
• Costante = regno dell'occidente
• Costanzo II = regno dell'oriente. Poi uccise anche Costante e divenne l'unico imperatore
IL PROGETTO DI GIULIANO
Costanzo nominò Giuliano Cesare della Gallia; in questa carica egli:
• conquistò l'ammirazione dei suoi soldati
• conquistò le simpatie delle masse coloniche
• concepì uno straordinario progetto:
• abbandonare il cristianesimo
• far tornare lo stato romano alla sua religione tradizionale, tuttavia rafforzata:
• culturalmente grazie alla filosofia neoplatonica
• organizzativamente mediante la costruzione di un apparato ecclesiastico pagano capace di competere con quello cristiano
LA RESTAURAZIONE DEL PAGANESIMO E IL SUO FALLIMENTO
• Giuliano è acclamato imperatore dall'esercito di Gallia. Egli:
• escluse i cristiani dall'insegnamento superiore
• ridusse le imposte
• restituì alle città l'autonomia fiscale
• ripristinò il rispetto per il senato (voleva il suo necessario appoggio)
C'erano enormi difficoltà:
• tenace resistenza dei cristiani
• impoverimento del tesoro imperiale

preparò una grande spedizione contro i persiani

cadde in battaglia
• Divenne imperatore Gioviano che:
• affrettò a concludere la pace con i Persiani
• ripristinò il cristianesimo come religione di stato
DA VALENTINIANO A VALENTE: LA CATASTROFE DI ADRIANOPOLI
• Il generale Valentiniano I è proclamato imperatore; egli:
• fu l'ultimo grande imperatore romano
• potenziò il sistema difensivo ai confini
• riprese la politica sociale di Giuliano
• Valente, che aveva affiancato Valentiniano, divenne imperatore; durante il suo impero la popolazione asiatica degli Unni:
• invase la Russia
• sospinse in avanti le popolazioni gote dell'est (Ostrogoti) e dell'ovest (Visigoti)
)
Valente:
• proclamò la mobilitazione generale, tentando di arruolare anche i monaci cristiani
• accolse i Visigoti in Tracia, arruolandoli come mercenari nell'esercito

i barbari si rivoltarono ad Adrianopoli
A
segnò la definitiva incapacità degli eserciti imperiali di resistere alla nuova pressione dei barbari
IL REGNO DI TEODOSIO
• Il regno toccò a Teodosio, Graziano e Valentiniano II. Importanti furono anche il papa Damaso e il vescovo di Milano, Ambrogio
• Graziano:
• perseguitò i pagani di Roma
• venne ucciso
• Teodosio aveva dovuto accettare lo stanziamento dei Visigoti nell'Illirico e in Tracia
• Valentiniano II è ucciso da un capo franco
DITTATURA MILIATRE BARBARICA IN OCCIDENTE
Alla sua morte Teodosio insedia:
• Arcadio a Costantinopoli. Riesce a ridurre l'influenza dei capi barbari in oriente
• Onorio in occidente. Sotto il suo impero i barbari non incontrano più resistenza:
Visigoti, Alemanni, Franchi, Vandali, Burgundi dilagano a ondate in Gallia, Spagna e Italia
RESISTENZA DELL'IMPERO ORIENTALE
L'impero non esiste più in occidente, ma l'oriente:
• resiste
• viene dotandosi di una sua peculiare cultura, di una organizzazione statale e di una politica efficiente
Per quanto riguarda l'occidente:
• per molto tempo i barbari vi eserciteranno solo un controllo militare e di rapina
• l'egemonia sociale resta nelle mani dell'aristocrazia statale
• l'egemonia culturale nelle mani dei vescovi e del clero cristiano

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